La storia di un oriundo che ritornò dall’Argentina insieme al fratello Antonio per calcare i campi di calcio. Prima dell’Ambrosiana ci furono il Livorno e il Napoli. Si ritirò nel 1940

di Angelomauro Calza

Era di Chiaromonte il secondo lucano che ha vinto uno scudetto nel Campionato Italiano di calcio di serie A: si chiamava Ferrara, Nicola Guglielmo di nome. A chiudere una terna preziosa mai più ripetuta: dopo gli scudetti del 1935-36 e 1935-37 vinti da Michele Andreolo con il Bologna ecco che nell’anno successivo è toccato a lui con la maglia dell’Ambrosiana. Poi non ci è riuscito più nessuno, nemmeno il Franco Selvaggi che pure fu campione del Mondo, né Francesco “Ciccio” Colonnese che pure con l’Inter vinse una Coppa Uefa, fino al 2015, quando toccò a Simone Zaza con la Juventus.

La foto con autografo di Nicola Guglielmo Ferrara

La foto con autografo di Nicola Guglielmo Ferrara

Le notizie su di lui non sono poi tante, e anche di aneddoti non se ne conoscono molti. Nacque a Chiaromonte il 20 agosto del 1910. Qualche mese dopo la famiglia emigrò in Argentina, dove Nicola crebbe e dove iniziò a giocare al calcio, prima nel San Fernando, poi nella Platense. Di ruolo era centrocampista, uno di quelli “con la palla attaccata al piede”. In uno dei pochi scritti che lo riguardano reperiti su Internet si legge “a differenza di molti connazionali, ha una sana tendenza a correre a sostegno di chi si trova in difficoltà e in una squadra come il Livorno è una dote da non sottovalutare”. Per connazionali in questo caso si intende “argentini”, ma lui è italiano naturalizzato argentino, originario di Chiaromonte, un paesino lucano di quell’Italia che proprio in quel periodo inizia ad accogliere gli oriundi. E così nel 1933 lui ci ritorna e si accasa al Livorno per tre stagioni, dove viene raggiunto dal fratello Antonio che l’anno successivo viene ceduto al Napoli.

Chiaromonte

Chiaromonte

E al Napoli, nel 1936, arriva anche Nicola. Ai piedi del Vesuvio resta per un solo anno prima di approdare all’Inter proprio insieme al fratello. Era il campionato 1937-38 e la squadra all’epoca si chiamava Ambrosiana: quell’anno gioca da titolare quasi tutte le partite, esordendo nella prima giornata il 12 settembre segnando uno dei tre gol che la squadra allenata da Leonardo Castellazzi realizzò contro la Lucchese dell’ungherese Erbert Erbstein; segna anche, nel gennaio successivo, una doppietta nello storico 9-2 col Bari. In quella gara Meazza segnò una cinquina e Nicola Ferrara una doppietta. Le altre due reti le misero a segno il fratello, Antonio (che aveva segnato il suo primo gol contro il Genoa nel novembre del 1937), e “un certo” Ferraris II. E Proprio come i Ferraris, lui veniva indicato come “Ferrara I” (in una sorta di quasi sinonimia) per distinguerlo da Antonio.

Nicola ferrara con la maglia dell'Inter

Nicola Ferrara con la maglia dell’Inter

Sta di fatto che la Gazzetta Sportiva scrisse di lui alcune critiche negative che lo colpirono tanto da indurlo, offeso, ad andar via da Milano. Ritornò a Livorno, dove tovò rifugio e ospitalità da un suo ex compagno di squadra ed amico, quell’Ulisse Uslenghi, uruguaiano di Montevideo famoso perchè trovò successo oltre che nel calcio anche nel basket. Gli confidò di voler ritornare in Argentina, deluso. Riuscirono a fargli cambiare idea, almeno per un po’: ritornò a Milano per discutere con la società del suo futuro, ma dopo qualche mese, nel 1939, ritornò in Argentina, a San Isidro, per accasarsi nella squadra locale, lo Sportivo Acassuso, dove anche il fratello Antonio era finito già dal settembre del 1938. Nicola appende le scarpette al chiodo nel 1940.

il profilo facebook a nome di Nicola Ferrara

il profilo facebook a nome di Nicola Ferrara

Qualcuno, qualche anno fa, ha anche aperto un profilo Facebook con il suo nome e il 10 maggio del 2013 un post sottolineava come nessuno avesse mai parlato di lui pur essendo stato “un signore del calcio”. Sempre secondo lo stesso profilo Facebook all’epoca Nicola Guglielmo Ferrara era ancora vivente e in procinto di compiere 103 anni. Questa è stata l’ultima notizia conosciuta che lo riguarda, seppure tutta da verificare.