Manca l’annuncio ufficiale, ma si sta già tessendo il dopo procedure legali. Per terminare le 800 ville, il borgo, la chiesa e il campo da golf saranno impiegate decine di imprese e centinaia di operai esclusivamente della Basilicata. Serviranno tra i 18 e i 24 mesi per il completamento del complesso turistico.

 

di Angelomauro Calza

Policoro, la Città di Ercole, è anche la città di Marinagri: il più grande porto turistico del Mediterraneo con una struttura correlata da anni rimasta ferma al 30% di quella che era l’opera da realizzare secondo il progetto iniziale.

Uno scorcio di Marinagri

Nel 2007 i lavori vengono fermati da un provvedimento dell’allora magistrato De Magistris, attuale sindaco di Napoli: il blocco dura fino al 2009, quando la struttura è stata dissequestrata: i vari gradi di giudizio hanno riconosciuto che non c’era nessun reato, tutti assolti perchè il fatto non sussiste. Però nel frattempo, nel 2008, inizia il periodo di grave crisi economica: degli immobili di Marinagri non si è venduto più niente. La proprietà in quegli anni ha visto maturare quasi 40 milioni di euro di interessi passivi, si è cercato di reggere ma alla fine ha dovuto soccombere. Vitale come imprenditore è stato molto capace, lungimirante, ma il problema è che se vieni schiacciato tra la crisi di mercato, la brutta nomea che si era fatta la struttura, le problematiche connesse alla crisi mondiale del 2008, ecco che la gente ha rivolto altrove i propri interessi e quella macchina che si era messa in moto si è bloccata.

Uno scorcio di Marinagri

Uno scorcio di Marinagri

Fermando le vendite non si è riuscito più a far fronte ai pagamenti. Evvabbè, ma intanto? Cosa accade nel frattempo? Pare che nonostante la pandemia ci siano dei gruppi interessati, uno in particolar modo, pronto a un’azione di ripescaggio dello stesso Vitale per provare a fare un concordato: ci sono da realizzare ancora 800 ville, un campo da golf, un borgo. E la gente si chiede giustamente, visto i trascorsi, se la cosa riuscirà in pieno. O il progetto sarà ridimensionato? “Nessun ridimensionamento” rassicurano i bene informati che ci tengono a dire che “ci sono anche altre cordate (Samorì?), quindi se non ci riesce lui si può procedere anche nel tentativo di dare ricchezza al territorio e a coloro che vengono da fuori”.  Beh, visto che ci siamo, all’informatore chiediamo dei tempi di realizzazione e di percentuali di possibilità che tutto finisca come progettato. Secondo alcune stime e valutazioni si ritiene che le possibilità di portare a termine il progetto così come è nato siano del 100%. Il progetto è complesso e acquisisce valore grazie alle sue peculiarità.

Uno scorcio di Marinagri

Uno scorcio di Marinagri

Chi compra la casa lì la prende anche in funzione del fatto che ci sia un campo da golf, un borgo, una chiesa per esempio. A questo punto è ovvio che chi andrà lì avrà l’intento di ultimare tutto e vendere un prodotto finito: fermo restando che c’è un porto immenso e due alberghi di grande qualità, allora si può fare anche un’operazione mirata, volta a gestire flussi turistici che vengono soprattutto dal Nord Europa. Ma c’è un’altra domanda che in tanti si pongono: il progetto è al riparo da possibili tentativi di speculazione? La situazione reale è che c’è un patrimonio che verrà valutato, c’è un curatore fallimentare che è il Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Napoli, c’è un cantiere navale, ristoranti, bar, negozi da affittare, porto con ormeggiatori. Ci vuole solo un imprenditore e stringere al massimo, se si riesce, i tempi del  Tribunale. Ecco, la parola “magica”. E i tempi? Se c’è chi sta studiando la questione, che è al corrente di intenti e stati di avanzamento delle procedure varie, ha già progettato in certo qual modo i flussi turistici che consentirebbero a Marinagri di vivere e non sopravvivere, avrà anche calcolato i tempi di realizzazione di tutto questo?

Uno scorcio di Marinagri

Uno scorcio di Marinagri

Parrebbe proprio di sì. Si parla che dopo la definizione delle operazioni e procedure fallimentari, per il completamento ci vogliono dai 18 ai 24 mesi. Certo, la ripresa dei lavori di completamento della struttura sarebbe ben più di una boccata d’ossigeno per l’economia della Fascia jonica, perché ci sarebbe lavoro per decine di aziende e centinaia di operai. Inizierebbe subito una spinta per la ripresa economica perchè pare che una delle conditio sine qua non poste da chi si sta impegnando per il rilancio di questa iniziativa imprenditoriale è che le imprese dovranno essere tutte del posto, lucane. Del resto il passato insegna: la prima parte di Marinagri è stata realizzata da alcuni pugliesi, ma ci sono aziende di Policoro e comuni limitrofi che hanno fatto dei lavori di gran lunga migliori. Quindi non resta che attendere ancora un po’: le trattative sono in stato avanzato, bisogna attendere le decisioni del Tribunale di Potenza ed entro novembre verificare lo stato passivo. Intanto non si sta con le mani in mano e si lavora per il futuro.

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