Il sindaco Franco Micucci annuncia la presentazione del progetto e ne racconta la genesi ad Angelomà, che ha sostenuto l’iniziativa insieme ad altri soggetti. Importante la spinta di Chekos con il suo murales.
di Angelomauro calza
Finalmente i briganti non c’entrano. Temevano di finire i nostri giorni lucani e da lucani pensionati vestiti da briganti in giro per le strade, attori di uno spettacolo quotidiano sempre più inflazionato. Sinceramente, pur riconoscendo (e ci mancherebbe!) l’importanza storica e culturale del brigantaggio e del suo impatto dirompente sulle vicende dell’epoca, un fenomeno molto studiato e ancora da approfondire, bisogna ammettere che – dopo l’input lanciato dalla pregevole Storia Bandita – se ne sta abusando: la maggior parte delle manifestazioni che riempiono le estati di Basilicata sono legate al brigantaggio e ripropongono raffazzonate ricostruzioni finalizzate, tutto sommato, ad abbuffarsi di lagane e ceci, panini con la porchetta, provoloni impiccati e vino a fiumi: l’importante è che arrivino i contributi regionali. Insomma, il brigantaggio “carnascialesco” così inteso ha già abbondantemente rotto le scatole. Il timore era che anche per le iniziative legate a Matera Basilicata 2019 ci saremmo trovati di fronte ad una marea di comparse travestite da briganti con in una mano archibugio o pistolotto e nell’altra il paninazzo con la salsiccia. A smentire questo cattivo pensiero, invece, una operazione culturale sostenuta, perorata e per ora incanalatasi sui giusti binari rende Angelomà orgoglioso e soddisfatto di averci creduto. Il primo atto si è chiuso – metaforicamente – tra gli applausi del pubblico. I diversi soggetti attori della vicenda sono per ora soddisfatti di esserci riusciti. Il sindaco di Stigliano è soddisfatto di esserci riuscito. Insomma, entro i termini previsti dal bando è stato presentato un progetto che candida il paese ad essere Capitale per un giorno nell’ambito di Matera Basilicata 2019. Ed il progetto presentato è proprio quello che anche Angelomà – per ultimo – ha sostenuto con articoli e con un intervento a Buongiorno regione Basilicata lo scorso venerdì: riguarda l’attore Vincenzo Rocco Jimmy Savo. Ed è proprio ad Angelomà che il sindaco, Franco Micucci, riassume la genesi di questa iniziativa.
Sindaco bisogna ritornare un po’ indietro per riassumere la vicenda, vero?
Essì… La prima volta che ho approfondito la conoscenza di Jimmy Savo è stato qualche giorno dopo il mio insediamento avvenuto nel mese di giugno dello scorso anno.
Come è avvenuto questo… incontro?
Devo questa conoscenza, in primis, ad un gruppo di cittadini da sempre appassionati della storia, delle tradizioni, della cultura del nostro paese che sento il dovere, ma soprattutto il piacere di ringraziare: Antonio Bisignano, Vito Caruso, Giuseppe Colangelo, Rocco Derosa, Salvatore Disisto, Felice Lacetera, Peggy La Pilla, Mimmo Rizzo, Maria Schiavone, Teresa Zamparella (citati volutamente in ordine alfabetico), ben consapevole che quando si fanno i ringraziamenti, inevitabilmente, si corre il rischio di dimenticarne qualcuno e se è accaduto, anche in questa circostanza, me ne scuso da subito. Meritano analoga menzione autorevoli personalità che da tempo avevano esaltate la personalità e la figura di Jimmy Savo, fra tutti Franco Della Rosa e Angelomauro Calza al quale, volentieri, rilascio questa intervista e che ringrazio per quanto sta facendo anche per Stigliano. In questa conoscenza ha recitato un ruolo importante anche il sito www.Jimmysavo.com
Negli ultimi tempi Jimmy Savo è stato oggetto di attenzioni anche da parte di un famoso artista, che è venuto ad omaggiarlo proprio a Stigliano…
Sì. Da ultimo, ma non ultimo, ha dato una grossa mano il clamore suscitato dalla grandissima opera di un grandissimo Chekos, coadiuvato da Ania e Monica, portati a Stigliano dal direttore artistico di AppARTEngo, Alessandro Suzzi. Un gigantesco murales dedicato a Jimmy Savo, inserito nel progetto AppARTEngo, curato dall’Associazione Stigliano Eventi e suggerito oltre che voluto dal dott. Lacetera.
Cosa lega oggi Jimmy Savo a Stigliano, ai nostri tempi?
Il quotidiano, vissuto lontano dalla frenesia moderna, che è un valore, costituisce una similitudine non banale con il cinema di Jimmy Savo se rapportato a quello attuale: due ritmi diversi su cui discutere.
Sindaco, ma “cosa” ha convinto davvero lei e l’Amministrazione comunale a presentare un progetto che riguarda quello che a gran voce viene indicato come “uno dei più grandi mimi della storia”?
Tutte queste componenti ci hanno convinti a candidare un progetto al concorso Capitale per un giorno, bandito dalla Fondazione Matera Basilicata 2019, che ha in Jimmy Savo la figura centrale. Siamo arrivati, come amministratori a questa decisione grazie agli approfondimenti svolti da Gerardo Filippo, consigliere delegato alla Cultura del comune di Stigliano, che dopo aver esplorato altre strade, forse meno, fortemente, connotabili, ha proposto, incontrando l’immediato ed incondizionato favore dell’amministrazione comunale, l’idea di ispirarsi a Jimmy Savo per elaborare la proposta.
Il progetto candidato è un progetto di massima, come previsto dal bando, ma cosa ci può dire di più?
Grazie alla collaborazione fornita da tutti i consiglieri comunali, da associazioni e comuni cittadini, abbiamo definito e proposto alla Fondazione il progetto “I bow to the stones… mi inchino alle pietre”, il motto che il papà di Jimmy gli ripeteva sempre e che aveva come significato quello di non lasciarsi travolgere dagli insuccessi che la vita ci presenta ma di affrontare tutto con dignità e coraggio. Progetto che ha incontrato anche il favore della “Lucania Film Commission”, dei dirigenti delle scuole di ogni ordine e grado, che saranno partner della fase esecutiva se approvata.
Quali legami reali con le sue origini ha individuato in Jimmy Savo?
Jimmy e la sua storia descrivono in modo esemplare la storia di molti stiglianesi, della comunità stiglianese.
Non mi riferisco, nello specifico alla circostanza che molti, per necessità o per inseguire obbiettivi importanti, hanno dovuto lasciare Stigliano. Piuttosto alla espressione della personalità di Savo che racchiude i caratteri che più ci piace esaltare del popolo stiglianese: dignità, umiltà, coraggio. La storia di un popolo che ha affrontato sì cadute ma che è sempre stato capace di rialzarsi: frane, terremoti, pestilenze.
Invece quali motivazioni sono alla base della volontà e la decisione di presentare un progetto, a prescindere dalle sue peculiarità?
Ora, oggi, dobbiamo affrontare un’altra sfida, forse la più complessa, difficile, oserei dire decisiva, quella che ci vedrà impegnati a contrastare la marginalità e l’isolamento. Matera 2019, e il progetto voluto dalla Fondazione, ci offrono l’occasione per esaltare una rinnovata voglia di fare, metterci in gioco, recuperare o rafforzare le forme di collaborazione tra quanti saranno capaci di adoperarsi per realizzare e vivere da capitale per un giorno. È l’occasione per una rinnovata passione, un rilancio della nostra dignità di popolo. Una rilettura, una rivisitazione, una riflessione sul passato che servirà a restituire accessibilità alla cultura, alla storia, al territorio.
Pensate di farcela? Ce la farete?
È una scommessa che ci sentiamo di poter vincere perché, come già ho avuto occasione di dire, alla voglia di fare si unisce la necessità di fare.
Un grazie al sindaco ai Stiglianesi e ovviamente ad Angeloma voce di Basilicata
Angelma prima o poi aspetto un libro. Pieno di storie lucane