Maria Joao, la portoghese che per amore ha scelto di vivere in Basilicata, dove è morta, giovane, per choc anafilattico punta dalle api che amava e allevava
di Angelomauro Calza
Diceva spesso che aveva fatto “della dolcezza la sua vita, perchè il miele era la sua vita”. E allora che dolce sia anche la storia che racconto, la sua, quella di Maria Joao che da qualche giorno non c’è più, uccisa dalla sua stessa passione, da uno dei suoi grandi amori. Sì, una storia di dolcezza: la dolcezza del miele, la dolcezza di una ragazza portoghese che a vent’anni o poco più , circa vent’anni fa, decide di partire, di viaggiare, di conoscere. E tra le tante cose e le tante persone incontrate e conosciute per l’Europa ci sta lui, Pietro, lucano del Pollino. La dolcezza dell’amicizia e la simpatia pian piano si trasformano in amore. Maria, segue Pietro sul Pollino. Si sposano. Chi c’era, quel giorno, parla di un matrimonio da favola, ma non per lo sfarzo e il lusso, no, è tutto solo più romantico: è la favola di chi entra per sposarsi nella Chiesa Madre di Viggianello e si ritrova al centro di un trionfo di fiori bellissimi, fatti arrivare apposta anche dal Portogallo per l’evento. Sposarsi come in una favola, appunto. Una storia semplice, ma bella, che continua con l’arrivo di un bambino a completare il quadro dolce di una famiglia felice e innamorata. Maria decide di darsi da fare, Pietro lavora lontano e sta fuori tutto il giorno per mantenere la famiglia: pian piano impianta alla “Mezzana” delle arnie, e inizia una proficua e apprezzata attività di apicultrice.
Con il passare del tempo il suo miele è sempre più conosciuto per la sua bontà e la sua purezza, e l’azienda inizia a dare buoni frutti, tanto da far optare Pietro per l’abbandono del suo lavoro in fabbrica, perché l’azienda ha bisogno di altre braccia: è così che diventa “dipendente di sua moglie”, come spesso dicevano agli amici.
I due, che conducono una vita riservata, non trascurano però l’impegno nel sociale, in favore di Emergency, soprattutto lei, laureata in Portogallo, che sapeva di essere allergica alle punture delle api, tanto da sottoporsi a lunghissime profilassi e a portare sempre con sé l’antidoto. Il miele dell’apicoltura Serra del Prete conquista il palato degli intenditori e miete premi: nel 2015 è medaglia d’argento per l’alta qualità al concorso internazionale Biolmiel, e nel 2016 arriva il più bello: il “Grandi Mieli d’Italia Tre Gocce d’oro 2016”, il massimo riconoscimento a livello nazionale a cui un miele può ambire, che viene assegnato all’azienda anche l’anno successivo.
Anche la trasmissione della Rai Linea Verde, che dedica le sue puntate alle eccellenze dell’agroalimentare italiano, arriva da Maria Joao e Pietro: quest’anno registrano presso la loro azienda una puntata che viene trasmessa il 17 giugno. Ora le foto dei momenti belli trascorsi con la troupe della trasmissione e i conduttori postate su Facebook sono solo dei ricordi, e la pagina dell’azienda è listata a lutto: solo dieci giorni più tardi Maria era tra le sue arnie, le sue api, al lavoro di tutti i giorni, quando viene punta. Inutile l’immediata somministrazione dell’antidoto, inutile la chiamata e l’arrivo dell’ambulanza del 118: lo shock anafilattico sopraggiunto non le ha lasciato scampo. I funerali di Maria sono stati celebrati il 29 giugno, non in Portogallo, ma a Viggianello, dove lei aveva scelto di vivere per amore del suo Pietro e delle sue api, e dove ha dato alla luce un figlio, imparando ad amare come sua la terra del Pollino lucano. E’ una storia questa che racconto perché è a mio parere una bella storia, sia pur non a lieto fine: non è un articolo di cronaca, di quella cronaca che – rispettosa della riservatezza e del dolore di quanti hanno imparato a conoscere Maria Joao e le hanno voluto bene – bene ha fatto a non dare notizia dell’accaduto, così come Angelomà non pubblica a corredo della storia neanche una foto di Maria. Questa è una storia che merita di essere raccontata, non c’è niente da vedere: è bella così.
Che bella storia
Storia molto toccante….Una persona buona e meravigliosa Maria….
…questa storia ha dell’incredibile… finanche per come il carissimo Angelomauro la racconta cogliendone l’essenza più pura…
Una storia troppo bella per essere vera, proprio come nelle favole …una favola finita troppo in fretta…
Seppure con il cuore a pezzi e le lacrime agli occhi, spero di trovare sempre le energie necessarie per rendere onore alla straordinaria donna che ho avuto il piacere di avere al mio fianco…
… Ciao João …
Un grazie di cuore a te Angelomauro per il tuo racconto…
Pietro
Emozionante storia di vita ed ancora più indimenticabile per chi, come me, ha avuto il privilegio di conoscere Maria Joao e di vedere realizzare il suo dolce sogno.
A minha filha, Maria João, fez a sua caminhada , por vezes, ao arrepio da minha vontade e da minha mulher, mas a sua felicidade estava sempre em primeiro lugar daí que a tenhamos sempre apoiado.
Este relato espelha realmente o carácter da nossa querida Filha Maria João e é, de algum modo, reconfortante constatar o carinho e apreço que conseguiu grangear nesse país quer ao nível de relações humanas quer a nível profissional.
Os melhores cumprimentos
João Rodrigues
Grazie a voi, persone altrettanto straordinarie, capaci ancora di donare amore anche se la vita è stata così crudele…
Vi stringo in un forte abbraccio…
Pietro
Pietro carissimo,
Un abbraccio a te e al vostro bambino.
Che la vita vi sia di nuovo amica
Fabio
Grazie Fabio