Bibi Bianca, palermitano, è scrittore, autore per il teatro, regista e attore. Tra le sue opere teatrali: E fecero l’Italia; Opera buffa; il Decamerone. Tra i suoi scritti: Da papa Damaso a Clemente IX. Il godurioso regno di infallibili peccatori, santi ed eretici; Il ladro di Palermo, Briganti, Pensiero Bandito, Cartouche, Il ladro di cannoli. Vive tra Palermo e il Brasile

Dopo un rapporto sessuale, aveva sempre bisogno di conferme.

La ragazza emise un mugolio. Di piacere pensò Ino, quindi aveva gradito.

– Mia madre torna fra mezz’ora, abbiamo ancora un po’ di tempo. Ti va ancora, eh? Porconcina mia.

Partì un nuovo mugolio.

Ino si alzò dal letto, indossò gli slip e aprì la porta della camera.

Il Monaco entrò tutto avvampato con la patta dei pantaloni già aperta e la camicia sbottonata.

– Posso? – balbettò confuso.

– Vai! – disse Ino spavaldo e si chinò a baciare la ragazza sulle labbra.

Quella chiuse gli occhi e si acciambellò.

– Beh, come va ? –  le chiese il Monaco, mentre Ino uscì dalla stanza.

– Tutto okay? – aggiunse, liberandosi della camicia e dei calzoni.

La ragazza non rispose, rimase con gli occhi chiusi e con le gambe serrate.

Il Monaco iniziò a carezzarla, su e giù, prima sullo stomaco, quindi sulle cosce, poi si tolse le mutande nuove, comprate la mattina stessa per l’occasione, e si stese al suo fianco.

– Permetti?

Per un attimo si sentì ridicolo, nudo con la canottiera, i calzini e gli occhiali. Pensò ad un amico del biliardo, Sandrino, che una volta, in compagnia di una puttana, era rimasto col suo stesso look. Si era concentrato al massimo per fare una buona figura, ma quella aveva scorreggiato rovinando tutta l’atmosfera.

– Sarà la posizione… – si era scusata. – Facciamo al contrario, tu ti metti sotto e io ti salgo sopra, che poi è anche più bello…

Così Sandrino era finito sotto, schiacciato dal peso della donna, nel disperato tentativo di raggiungere un’impossibile erezione, nell’aria satura di legumi marci.

Ma la ragazza che il Monaco aveva accanto non era una prostituta, era una delle fidanzatine di Ino, così innamorata da fargli un favore.

Favore sino a un certo punto ché se ne stava sempre di fianco, appallottolata, assente.

Il Monaco passò così dieci minuti a premere, stropicciare, spingere, tutto amorevole ed eccitato, poi si aprì la porta e apparve la madre di Ino.

La donna fece un urlo, portandosi le mani al volto.

Il Monaco schizzò dal letto cercando di coprirsi.

– Sono di passaggio. Lei non mi conosce. Sono un carissimo amico di suo figlio. Gran chitarrista. Non ho fatto niente. Non pensi male. L’apparenza inganna. Tutto okay. Piacere di averla conosciuta.

Ino  sostenne che la madre non aveva rispettato l’orario né atteso il segnale pattuito, la madre lo accusò di volere organizzare un bordello a gestione familiare, il padre mediò, ma Ino non potè usufruire della casa per tre mesi; la fidanzata non concesse altri favori particolari; il Monaco per la vergogna non si fece vedere in giro per una settimana.