Bibi Bianca, palermitano, è scrittore, autore per il teatro, regista e attore. Tra le sue opere teatrali: E fecero l’Italia; Opera buffa; il Decamerone. Tra i suoi scritti: Da papa Damaso a Clemente IX. Il godurioso regno di infallibili peccatori, santi ed eretici; Il ladro di Palermo, Briganti, Pensiero Bandito, Cartouche, Il ladro di cannoli. Vive tra Palermo e il Brasile
di Bibi Bianca
– Io che ho te, parlerò
solo di noi due
io che ho te, non vivrò
se sarai lontana…
Matteo abbassò il volume del Phonoboy della Grundig di plastica rossa.
– Noi siamo fatti così. Impeto e passione. Sturm und Drang.
Stefania si voltò a guardarlo, mentre un seno le scivolò fuori dalla vestaglia.
La cosa non sfuggì agli occhi di lui che si portò ai bordi del letto. Accese una sigaretta, poi gettò via il fiammifero tirando una lunga boccata, soddisfatto della frase che aveva pronunciato ad alta voce.
Stefania protese il volto in avanti, rigettando i capelli sulle spalle.
– Chissà adesso cosa penserai di me…
– Che sei una ragazza in gamba, una donna vera…
Lei sedeva cingendo con le braccia le ginocchia e in questa posizione restò a lungo, fissando il giovane con intensità.
Era una ragazza mora con una carnagione bianca e liscia, la bocca sottile e triste, denti regolari a fior di labbra, occhi profondi e liquidi aperti sulle cose a tradire i pensieri.
– Oggi compio diciotto anni…- disse Matteo tutto gonfio, allargando i pettorali.
– Auguri – rispose lei in un sorriso. – Se l’avessi saputo, ti avrei comprato qualcosa.
– Stare insieme è un bel modo di festeggiare.
– Certo. Cosa ti piacerebbe avere ?
Lui fece finta di pensare, fece due giri attorno al letto, si passò la mano tra i capelli. Poi tutto ispirato si sedette accanto alla ragazza.
– Mi piacerebbe rinascere in un’altra epoca.
Poi, fregandosi gli occhi con le nocche, aggiunse tutto teatrale:
– Chissà, forse incontrarti in un altro tempo, sicuramente in un altro luogo.
– Io sono qui.
– Prima dov’eri?
– Ci sono sempre stata. Sei tu che non mi avevi mai notato. Strano, siamo solo tre ragazze alla Giovane Italia.
– Non è vero, ti ho notata subito. Eri accanto a tua sorella. Stavate vicino alla finestra. Visto? Ricordo tutto, anche i particolari: eri vestita di rosa.
– Celeste. In ogni caso, io ti ho visto prima.
– Quando?
– Forse prima di incontrarti.
Matteo si sentì Clark Gabel in Via col vento. Un mezzo sorriso affiorò sulle sue labbra, poi prendendo con dolcezza un seno di Stefania tra le mani ci soffiò sopra come su una candelina. D’altra parte era il suo compleanno.