Per il Capo del Governo dico Maroni o Calderoli. Per lo ius soli dopo anni d’impegno il Pd ha desistito perché i grillini non convergevano ed i conservatori erano contrari. Quanto al sistema carcerario, è andato addirittura oltre, perché ha omesso un decreto cui il Governo era già delegato dal Parlamento dopo 2 anni di lavoro.
di Nicola Savino*
La mia è una previsione ragionata: Il premier “politico”? O Maroni, con esperienza multipla, gà’ nella Commissione Affari Costituzionali ai tempi in cui fu redatto il Mattarellum. poi ministro interni e presidente della Lombardia, o Calderoli, già vice presidente del Senato, autore del Porcellum , entrambi leghisti: il primo alquanto indipendente il secondo partecipe dei lavori sul programma . Anche Tremonti potrebbe, ma ormai vecchia gloria. Fosse grillino, non resterebbero che la Raggi e L’Appendino! Ma al gioco del totopremier preferisco parlare di due questioni molto serie, partendo da una domanda: perché lo ius soli e la riforma del sistema carcerario non sono divenuti realtà? La domanda dovrebbe ricorrere nella
mente dei responsabili del Pd mentre -euforici per lo “scampato” pericolo (del rapido ritorno alle urne) -si accingono alla “traversata del deserto”. La quale -data la difficoltà del mutamento necessario- potrebbe durare anche quanto un cambio di regime! Si potrebbe porre analogo interrogativo circa la mancata regolamentazione dell’art. 49 della CC, la cui applicazione avrebbe escluso dalle elezioni i Partiti che non dimostrassero di applicare il “metodo democratico” ,e dunque sia il Berlusca che i 5S, potenziando la partecipazione per vie corrette e controllabili. Nel 1989 (p.C.4260) non fu colpa del Pd, che non c’era, e che però ha avuto anche di recente l’occasione di provvedere! Per lo ius soli, invece, dopo anni d’impegno (da associazioni docenti parlamentari e di appelli convegni petizioni) il Pd ha desistito perché i Grillini non convergevano ed i conservatori erano contrari. Sicché ha temuto di perdere i voti di questi ultimi e li ha così “autorizzati” ad essere, essi stessi, prima incerti e poi definitivamente a destra. Come dire: stupida codardìa, perché non solo ha perduto voti (a manca) ma – soprattutto -ha rinunciato al “giusto”! E quanto al sistema carcerario, è andato addirittura oltre, perché ha omesso un decreto cui il Governo era già delegato dal Parlamento dopo 2 anni di lavoro; e sul quale, avendo già ottenuto i
pareri delle Commissioni, trascorsi i 10 giorni per quelli ulteriori sul residuo disaccordo, era comunque nella piena titolarità di deliberare. Lo hanno sollecitato il Consiglio d’Europa, i Radicali, i Magistrati, le Organizzazioni della Penitenziaria; hanno persino scioperato gli Avvocati. Invano! L’ultima (a detta di Gentiloni) riunione del Consiglio dei Ministri si è svolta senz’ ascolto: e il mandato del Parlamento scadrà ad agosto non certo onorato dal Governo di coloro che già fremono per varare la “legittima difesa ad ampio spettro”! Le carceri rimarranno dimensioni non riabilitative; i reclusi ..privi delle condizioni per recuperare (mentre quelle di oggi li spingono a reiterare); feriti -nel loro civismo e nella loro sensibilità- i fedeli all’insegnamento del Beccaria (ormai senz’alcuna rappresentanza); confermata la bocciatura dall’Europa! Perché dunque il Pd si è comportato così? Se per non perdere voti, ha
sbagliato di netto; e non tanto per non averli ottenuti, ma per aver negato il motivo-base che dovrebbe ispirare la Politica! Stante “questa” Costituzione, far il “giusto” per i valori umani e per il bene comune costituisce la motivazione del voto: del convinto affidamento della delega dagli Elettori “formati” a riconoscersi nei medesimi valori dalla Scuola, dalla Società e dalle stesse Istituzioni. In quel circuito di reciprocità- o processo complesso-che sembra essersi interrotto da tempo; e che dovrebbe coinvolgere-identificare singoli, istituzioni ed articolazioni sociali in una stessa Civiltà. Il crollo del Pd, insieme effetto e causa della crisi di civiltà -che coincide con la semplificazione culturale dominante e base del populismo, è circolare: interno ed esterno. Perciò il deserto che il Pd ha ora da attraversare intercorre tra “l’arraffare voti” (punto di partenza, divenuto costume e norma…semplificata) ed il “far la cosa giusta”. Come dire, la riacquisizione – non solo come Associazione sociale ma anche dal contesto della cultura civile- della tensione morale necessaria alla dignità della Politica! La medesima che sarebbe occorsa per non rinnegare lo yus soli ed i nuovi Regolamenti carcerari! Ci fossero spazi e volontà per un CDM in extremis, l’ultimo Governo Pd, varando la riforma, darebbe il “giusto” avvio alla difficile traversata!
- ex Deputato e Sottosegretario alla Sanità