Dopo le polemiche scatenate dall’ex ministro Lorenzo Fioravanti sulla carenza di servizi igienici al Porto di Maratea, visto che ne parlano tutti, condizionati dalle discussioni sui social, anche noi abbiamo sognato e in maniera surreale ci siamo ritrovati nel pieno della vicenda.

di Ghino di Punta

 

E niente. La frittura di paranza che ho mangiato a cena mi ha creato disturbi stanotte.  Dopo una giornata trascorsa a leggere prima le critiche al Porto di Maratea di Lorenzo Fioramonti, l’ex ministro trimestrale, dal 5 settembre al 25 dicembre del 2019, e poi tutte le risposte, le repliche, le controrepliche… e così mi sono ritrovato lì, al porto di Maratea, sulla banchina, con un impellente bisogno fisiologico da espletare… Oh, questo per dirla in linguaggio ministeriale, più volgarmente e comunemente, dovevo pisciare. Un impulso improvviso dopo le abbondanti libagioni a bordo del veliero di Fioramonti. Avevamo appena finito di cenare, eravamo un bel po’ di persone, e lo stimolo a fare la pipì mi era prostaticamente arrivato e ho chiesto al mio ospite di poter usare il bagno, ma mi ha detto che non c’era, per questo si era fermato a Maratea, ma “qua non trovi un cesso manco per pisciare”. E così, trattenendo trattenendo e con un calice di prosecchino ghiacciato tra le mani cantavamo tutti in coro un must di Pippo Fanco: “Mi scappa la pipì, mi scappa la pipì, mi scappa la pipì papà”.

dal profilo Facebook di Lorenzo Fioramonti, una foto scattata a bordo della sua barca. Forse quelli in primo piano sono i piedi dell’ex ministro.

E allora io, tra il serio ed il faceto, concludevo la strofa dicendo a Fioramonti: “Non ne posso proprio più, io la faccio qui”! Mi sono alzato, sono sbarcato e ora sto qua a guardarmi attorno. La banchina e il piazzale del porto sono pieni di gente che saltella nervosamente, alcuni uomini tenendo le mani a premere sugli organi di minzione, in cerca di un posto dove poterla fare. Il mare è pluribandierato blu da anni, penso nervoso e agitato, mica ci posso fare la pipì e inquinarlo io per primo, diamine! Allora al Clubbino… o alla Cambusa… prendo un caffè e chiedo della toilette (sempre per non dire volgarmente “Scusi ho bisogno del cesso”). Personale gentilissimo. Entro nella toilette e ahhhh… mi sono liberato. Allora torno alla barca, da Fieramonti. C’era solo lui, gli altri erano tutti scesi , erano sulla banchina che si trattenevano e saltellavano nervosamente in cerca di un cesso. “Scusi, ministro, ma tieni sto’ popo’ di barca, giri l’Italia e non tieni manco il cesso a bordo? “Certo che no. Questa è a vela, gli spazi sono risicati e poi non volevo fare lo sbruffone, quello che tiene la barca col cesso” “E se non ci pensi tu a dove fare pipì e pupù, ci devono pensare quelli del Porto di Maratea? Che sì fatt’ u’ criatur’ da menna? E poi quando navighi e ti viene di farla, come fai? Cerchi ogni volta il porto più vicino? “Ci sta il mare – risponde – Si va a poppa e si piscia, ma mai controvento. Poi nel pozzetto, quando capita, ti accovacci e fai anche il resto, ho messo apposta delle maniglie, ma in quel caso la direzione del vento non conta. Tutto a mare, a nutrire i pesci. Io sono rispettoso dell’ecologia”. Ma lo sai che quasi quasi tieni ragione? Io mò suggerisco ai gestori dei servizi del porto di istituire una navetta per chi ha bisogno del bagno: giusto una piccola escursione dalla banchina a fuori dal porto. Sali, arrivi sul posto, la fai e ritorni. Magari per 10 euro si può fare”! “Oh – mi dice – ma lo sai che per ormeggiare mi hanno chiesto 250 euro al giorno? Altrove ne prendono 180! Una rapina! Un furto!” “Uè, o’ Minì! Ma tu lo sai che ci sta gente che si lamenta perché deve vivere un mese intero con quello che tu spendi in tre o quattro giorni per ormeggiare la barca in cerca di un cesso? E manco si lamenta? E lo sai che tu hai fatto il ministro, ti sei dimesso dopo 90 giorni e tieni la barca e Andreotti ha vissuto tutta una vita a fare il ministro e manco la teneva una barca per arrivare a Maratea e lanciare critiche? Andreotti quando doveva fare la pipì vedeva comunque dove farla in silenzio: trovava una soluzione e non si lamentava? Mica aveva bisogno di denigrare località per ottenere visibilità sui media. E con quali argomenti, poi”… Intanto mi ritorna impellente il bisogno di pisciare… tanto impellente che… mi sveglio. Realizzo che era tutto un sogno fastidioso. Mi alzo, vado in bagno e – non so perché – mi ritorna in mente una canzone di Lucio Dalla: “Angelo se io fossi un angelo Con lo sguardo biblico li fisserei. Vi do due ore, due ore al massimo. Poi sulla testa vi piscerei”… Oh, e io Angelo sono… mah. Torniamo a dormire, che Fieramonti già si è spostato ad Acciaroli e gli è piaciuta. Poi è arrivato ad Amalfi e ha scritto su Facebook: “Siamo stati accolti dal personale del porto, che ci è venuto a prendere in rada, e hanno ormeggiato la barca per noi nella marina. Ottimo servizio” e certo, hanno letto due giorni di post deliranti su Facebook e hanno agito di conseguenza: avessema fa che sbaglia l’ormeggio e poi è colpa nostra? Parcheggiamola noi stà barca e portiamolo subito a fare i suoi bisogni, sennò ci fa una chiavica pure a noi!

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