In sogno nascono tante aggregazioni politiche. Meno male che nella realtà tutto scorre tranquillamente

di Ghino di Punta

Il telegiornale regionale del dopo pranzo ha l’effetto della papagna. Sto pigramente spiaggiato sul divanoal tepore del caminetto e a docchi semichiusi,  tra uno sbadiglio e una grattatina sulla fronte e una dietro la spalla lo ascolto, più che guardarlo. “Dopo infruttuosi incontri il Movimento Cinquestelle ha deciso in Basilicata di presentare una sua lista autonoma alle elezioni regionali del prossimo 14 aprile”. E allora mò teniamo centrodestra, centrosinistra e Cinquestelle. Tre poli. “Non si è raggiunta alcuna intesa, Livio Valvano ribadisce la sua candidatura a Presidente anche se ancora non sa chi tra gli altri partiti lo sosterrà” Azz! E mò so quattro! “Il tavolo di centrosinistra fa registrare una non volontà a comporre il centrosinistra in attesa di una qualche rivoluzione che deve prima o poi avvenire da parte di Sinistra Italiana e Basilicata Possibile, consistente in un accordo tra loro e i Cinquestelle che a questo punto potrebbero decidere di correre insieme magari ricandidando Valerio Tramutoli o Araneo alla Presidenza”. E sono cinque! “Ma non finisce qui – annuncia la brava conduttrice del TG – perché anche se Italia Viva prende tempo in attesa di vedere che succede, Azione e Verdi hanno annunciato che correranno con un loro candidato Presidente, in disaccordo con il centrosinistra”.

La Milanese a Potenza

SEI!… Sette con Volt! Sette poli! E infatti il TG nazionale riprende la notizia: “la Basilicata è una regione “poli-poli”, un posto dove più che parlare di politica si dovrebbe parlare di “polilitica”, nel senso di molti litigi.” Alla Milanese, sotto la Regione, davanti a una postazione televisiva improvvisata ci sta un sacco di gente a guardare e sentire il tg. “Che pure a destra le cose mica vanno bene” riflette ad alta voce l’ex assessore di Forza Italia Franco Cupparo. “Hai ragione” gli fa eco Francesco Cannizzaro. “E che ci vogliamo fare?” continua Donato Pessolano. E allora ecco che Marcello Pittella spegne il televisore e a voce stentorea proclama: “Guagliù – rivolto a chi lo ha preceduto nei commenti – ma a vulimm’ salvà stà Basilicata? Mettiamoci insieme, facciamo un altro polo, uno di centro”. “S’ pot’ pur’ fa’!” dice Cupparo. “E perchè no?” risponde Cannizzaro. Interviene Pessolano: “Marcè, tu dici io faccio”. “E se ci sto, chi candidiamo a Presidente?” Chiede Valvano. “Una donna, mò ci vuole una donna!”, dicono all’unisono, tutti. “Magari una che ne capisca di sviluppo e che sia in Basilicata” è la risposta-proposta di Cupparo. Il TG sempre in ascolto dà immediatamente l’annuncio in diretta ai telespettatori: “Si è appena costituito il Polo di centro. Ne fanno parte le formazioni politiche e i sostenitori di Franco Cupparo, Marcello Pittella, Francesco Cannizzaro, Livio Valvano e i Verdi di Basilicata. Come sempre Italia Viva non ha ancora deciso”. Alla Milanese non hanno manco fatto in tempo a riaccendere il televisore che da un angolo buio, in oombra e non bene illuminato del centrodestra del locale si alza stentorea una voce con accento filianpartenopeo: “Uagliù, Marcè, soprattutto tu: se mi accettate vengo pure io, che mi hanno appena comunicato che non mi ricandidano!” E chi sarà mai? La richiesta è accompagnata da una musica che mi sembra la sigla di Rai Parlamento. Apro gli occhi: oh, è veramente il tg dedicato alle attività parlamentari. Ma allora… tutti stì poli? Che sogno strano! Fammi alzare dal divano, che sennò si scatenano troppe fantasie. Famme fa’ nu’ cafè, accussì mi sceto.

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