Intanto pare essere saltata la riunione organizzata per domani dai Cinquestelle con tutti gli anti-Bardi, tranne il PD

di Angelomauro Calza

 

Non si sa se l’incontro promosso dai Cinquestelle per domani ci sarà o no. Pare (qualcuno ci dice, ma poi vattelappesca…) che l’anticipazione da noi data ieri ( LEGGILA QUA https://www.angeloma.it/politica/paradosso-m5s-nato-per-picconare-la-partitocrazia-in-basilicata-ne-diventa-riferimento/) potrebbe in qualche modo aver indotto gli organizzatori a ripensarci. Vabbè, fatti di chi organizza e di chi partecipa, noi diamo notizie, non decidiamo nulla, e se così è come è, volendo fare fino in fondo il nostro lavoro di provocazione finalizzata solo alla comprensione dei fatti e dei fenomeni potremmo chiederci: cosa abbiamo scritto di tanto determinante ai fini della decisione di annullare o rinviare la riunione? O, più esplicitamente, se non c’entriamo nulla, cosa c’è sotto? Boh. Poi può darsi che non siano vere le voci che ci sono giunte riguardo l’annullamento o il rinvio, che la riunione si terrà. Vabbè, ma cosa vuoi che sia una riunione rinviata? Niente di che, ma così si getta benzina sul fuoco acceso da chi già sparla e spettegola di comportamenti politici criptici, poco comprensibili alla gente che non fa altro che chiedere chiarezza da anni.

Livio Valvano

Ma tant’è, attendiamo. Intanto la conferma che la riunione si stava organizzando viene dal Partito Socialista. Petali di garofano sussurrano che Livio Valvano aveva già pronto anche il suo intervento, costruito in maniera armonica sia con quanto riportato nel documento politico nel congresso dello scorso 31 marzo, sia con le risultanze della Direzione regionale del partito della scorsa settimana: il candidato Presidente deve essere scelto con il ricorso alle Primarie. E questo avrebbe detto (dirà) a Verdi, Cinquestelle, Azione, Italia Viva, Volt, Basilicata Possibile e qualche altro “non PD” invitato alla riunione. Non è peregrina né improvvisata questa posizione. A fronte di tante voci che negli ultimi tempi confondono (poche) idee con idee, (tanti) nomi con nomi, (spesso) politica con apolitica, riducendo lo spazio di dibattito ad un vero e proprio mercato dove ciascuno grida la propria offerta, il Partito Socialista va, sarebbe andato o andrebbe al tavolo convocato con seduti tutti gli antagonisti del centrodestra ad eccezione del PD e di Basilicata Casa Comune e la Basilicata che vogliamo (ma forse solo perché si sono ufficialmente presentati solo nelle ultime 48 ore, dai) con una proposta solida, maturata e metabolizzata da mesi in cui crede fermamente. Valvano ha anche e più volte sostenuto che quale che sia il risultato della eventuale consultazione, diventerebbe un attimo dopo la bussola da seguire senza indugi e riserve. Del resto la storia racconta e documenta come nel 2013 i socialisti non appoggiarono Marcello Pittella, di consolidata e datata estrazione socialista, ma apertamente sostennero alle primarie Piero Lacorazza con incontri pubblici e in tutta la regione. Accettarono però poi il risultato che lo vide sconfitto, adottando sul serio Marcello Pittella, il vincitore delle primarie, come candidato della coalizione. Sul serio. Altri nel PD non lo accettarono. Perché, quindi, si dovrebbero avere dubbi sul comportamento dei socialisti successivo alle eventuali primarie? Valvano tra l’altro in diverse occasioni ha auspicato che anche movimenti civici e laicato cattolico possano e vogliano prendere parte alle primarie con un loro candidato. La penseranno allo stesso modo anche gli altri invitati al tavolo? E, infine, accetterebbero civici e laicato cattolico?

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