Il gioco è terminato. I candidati delle due coalizioni hanno ottenuto 15.295 voti, cui vanno aggiunti i 546 di chi ha votato “altro”. 8.608 voti per il centrosinistra, 7.133 per il centrodestra. Per la cronaca a raggiungere il maggior numero di preferenze sono stati rispettivamente Nicola Valluzzi e Cosimo Latronico, il primo con il 42% di preferenze, il secondo con il 50%.

 

 

Sin qui i numeri, i risultati sintetici: per chi volesse può trovare il dettaglio sulle stesse pagine del sondaggio. Quel che qui si vuole porre in evidenza è il grande interesse che ha suscitato questa iniziativa, nata per gioco e rimasta un gioco, se si tiene conto che le pagine di Angelomà dedicate al sondaggio hanno ottenuto oltre 108.000 visite in 10 giorni. A noi chi ha vinto non interessa molto, come non interessa la classifica finale: il dato di fondo e sostanziale che Angelomà ritiene debba far riflettere è l’enorme partecipazione al gioco, che evidenzia la grande voglia di protagonismo dei cittadini nei momenti decisionali della politica, quelli che riguardano le questioni importanti, quale può essere appunto la scelta di chi potrebbe governarci. E’ la sintesi provata di quanto i lucani non vogliano più sottostare a decisioni che li vedono parte non attiva delle scelte, ma abbiano voglia di non delegare a pochi. Ha partecipato il 3,3% degli aventi diritto al voto in Basilicata, che non è poco, a testimonianza di quanto la gente abbia “voglia di voto” intesa come sinonimo di voglia di contare davvero. Sì, come in ogni gioco in cui ci si sente coinvolti e attivi ci sono stati momenti di piccole discussioni tra i partecipanti, e se dal centrodestra e dal centrosinistra alcune denunce di non rispetto delle regole anche sui social ci sono state, sono anch’esse segnale di quanto ci si sia sentiti coinvolti e partecipi di questa iniziativa che deve essere intesa per quella che voleva essere e che è sempre rimasta: un gioco. L’auspicio è che, sia pur nelle forme e in altri luoghi sicuramente più idonei e certamente non virtuali, questo gioco diventi realtà con l’apertura dei gruppi dirigenti ristretti dei partiti ai cittadini, affinchè vengano coinvolti come attori e non come spettatori nei processi decisionali di un futuro che riguarda tutti, attuando così una vera partecipazione democratica ai ragionamenti e alle scelte. Angelomà ringrazia tutti quelli che hanno giocato, dai candidati che sono stati inseriti d’imperio nel gioco, senza che nessuno di loro lo abbia chiesto, ma che hanno accettato di buon grado questa sfida, e tutti quelli che hanno partecipato. E, poiché la rete è comunque fallace, se qualcuno più esperto tra i tantissimi è riuscito ad aggirare il sistema che limitava al massimo a 2 i voti che era possibile esprimere da ogni indirizzo IP… beh… prendiamola comunque e ugualmente come un gioco: si partecipa per vincere, sennò che gusto c’è? E poi lo avevo già scritto nei giorni scorsi: anche la più importante banca americana, la JP Morgan, anche la CIA, anche la Casa Bianca hanno visto violati i loro sistemi, nonostante ci abbiano speso milioni di dollari! Oh… che Angelomà stì soldi non li ha! …E se pure li avesse avuti… beh, non li avrebbe quasi certamente spesi per un sistema che avrebbe potuto essere violato comunque. Ora il gioco è finito. Vogliamoci bene e sorridiamo. Grazie di esserci stati, grazie di seguirci!

Angelomà

Non c’erano premi in palio, come abbiamo sempre detto e scritto, né le classifiche finali ci interessano, ma quattro domande, uguali, le abbiamo rivolte ai due candidati che alla fine sono risultati i più votati, ciascuno per la propria coalizione: Nicola Valluzzi per il Centrosinistra e Cosimo Latronico per il centrodestra.

Nicola Valluzzi

Nicola Valluzzi

Avete ottenuto il maggior numero di voti, ciascuno per la propria coalizione. Una dichiarazione e un giudizio sull’iniziativa.

COSIMO LATRONICO – Ringrazio sinceramente l’autonoma iniziativa della testata da te diretta perché si aprisse questo momento di partecipazione. Debbo dire che la struttura del gioco l’ho usata per sollecitare le persone ad intervenire. Poi ciascuno ha deciso come, ma sono stato contento e impegnato perché non è che abbia fatto una campagna massiva, ma i rapporti più diretti li ho sollecitati a partecipare. Per dare un segno di volontà di partecipare e di scegliere, e questo protagonismo è venuto fuori a destra e sinistra. C’è gente che non vorrebbe delegare la funzione di scelta ad entità esterne. Poi ringrazio i tantissimi che mi hanno non solo votato, ma si sono impegnati e mi hanno dato riscontro dicendo che hanno partecipato con interesse nella speranza che ci sia poi una campagna vera per la costruzione di una ipotesi di governo della regione. Complimenti anche a chi partecipando ha smentito l’idea che ci sia un agnosticismo nei confronti della politica.

NICOLA VALLUZZI – Un gioco cui non ho chiesto di partecipare, ma sono stato nominato d’imperio. Lo spirito è quello di un gioco che testa umori, sentimenti in una vicenda, quella elettorale, che non è propriamente normale rispetto a quelle vissute precedentemente negli ultimi anni. Un gioco vissuto con il coinvolgimento in alcuni casi spontaneo, in altri dalla trasmissione dei contatti via social. Ma credo che si siano molto animati i tifosi e in alcuni casi in maniera sorprendente anche persone da cui non ci si aspettava un coinvolgimento così attivo.

Sono pervenute da candidati di destra e di sinistra segnalazioni nei vostri confronti di presunte irregolarità e manipolazioni nel meccanismo del voto che avrebbero falsato il gioco da parte di altri candidati.

cosimo latronico

COSIMO LATRONICO – Io non ho barato. Ho solo pregato le persone di partecipare, per quel che valeva. Non era certo un pubblico concorso. Era un gioco con un campione di opinioni, dentro questo gioco però c’è stata gente che l’ha presa sul serio. Ci sono state migliaia di persone che hanno partecipato. Ora di cosa si trattava? Non di certificare la pubblica fede, ma la voglia di partecipare a un gioco. Io rispetto chi l’ha presa seriamente, che sono centinaia, come quelli che mi hanno scritto partecipandomi di avermi espresso la loro preferenza e io li ringrazio. Le critiche ci possono anche stare, ma bisogna tener conto del contesto in cui questo è accaduto

NICOLA VALLUZZI – Sono scarsamente informatico. Ma è un gioco e come tale va considerato. Non erano primarie, non vi era alcun intendimento di incidere su decisioni che sono politiche. Pertanto, se qualcuno ha esagerato l’avrà fatto nella polarizzazione della competizione che si è delineata.  Credo che questa polarizzazione abbia prodotto aggregazioni contro e a favore dell’uno o dell’altro dei contendenti. Per cui non mi soffermerei più di tanto. Era un gioco cui abbiamo partecipato ovviamente con intento nobile, ma in un gioco ci sta. Nulla di più.

Fino ad ora si è fatto per finta, si è giocato, ma, terminato il momento ludico, rivestite i panni dei politici: come le vedete questa situazione?

COSIMO LATRONICO – Mi faccio carico di una responsabilità che prende a prestito anche il senso di questa iniziativa. La gente ha voglia di partecipare e non di delegare. Spero e credo in un centrodestra largo, quest’area che vorrebbe rappresentare il cambiamento di questa regione e assumersi la responsabilità del governo, non tema il confronto anche pubblico. Bisogna avere il coraggio di confrontarsi e di chiedere alle persone di mobilitarsi e impegnarsi, a diverse esperienze di mettersi assieme. Non può essere un tavolo nazionale a gestire tutte le partite, a prendersi tutte le responsabilità. Se fosse possibile io invece auspicherei ci fosse un tentativo da parte di tutte le realtà che si riconoscono in quest’area larga del centrodestra di assumersi le responsabilità di una decisione perché non c’è più tempo. Non si può aspettare il giorno prima delle elezioni per prendere una decisione.

NICOLA VALLUZZI – Seguire la strada segnata dal Presidente Pittella nella sua ultima lettera: un centrosinistra che si apre in maniera larga ai movimenti civici, alle forze storicamente appartenenti a questa parte politica, ai sindaci e agli amministratori del territorio. Da lì occorre ripartire per riannodare un filo che non si è mai spezzato. Abbiamo esigenze di segnare un nuovo inizio e lo possiamo fare partendo dalle energie migliori che pure sono dentro questa parte politica

Potreste o vorreste essere candidati anche nella vita reale e non solo in un gioco virtuale?

COSIMO LATRONICO – Io non ho nessuna pretesa, sinceramente. La prospettiva è di una grande responsabilità di Governo che avverto difficile e complicata. Spero che questo sentimento di responsabilità verso la comunità prevalga. Non si tratta di affermare dei protagonismi, ma di affermare una responsabilità. Per la mia parte, se sarò chiamato darò un aiuto nei termini possibili. Ho la mia esperienza e sarei lieto di metterla a disposizione quale che sia il ruolo. Spero ci sia una condivisione di responsabilità: non si tratta di mettersi sotto bandiere. Questo è un momento difficile della storia della Basilicata.

NICOLA VALLUZZI –La politica che prevale su ambizioni, umori e anche legittime aspirazioni, per cui il centrosinistra può vincere, può confermare il ruolo di guida con una rinnovata relazione con l’opinione pubblica della regione. Non spetta però a me autocandidarmi, eventualmente. Ti ringrazio di avermi voluto inserire nei 6 papabili, perché è per me un riconoscimento al lavoro, alla mia storia e al mio impegno politico e amministrativo, ma il punto finale è provare ad aprire dalla sinistra ai movimenti civici, una coalizione unita perché è l’unione delle forze che costruisce la vittoria. Dovremo dare una rappresentazione rinnovata della nostra presenza all’interno della proposta politica. Dai LeU alle forze di centro passando per movimenti civici che coinvolgano amministratori locali e sindaci in rappresentanza dei territori.