Bardi vuole e predica la riconferma, ma in molti del centrodestra aspirano alla Presidenza. Intanto Fratelli d’Italia ha messo fuorigioco Piergiorgio Quarto

di Angelomauro Calza

Ma povero Quarto, chi glielo doveva dire di cadere vittima di uno strano gioco politico-strategico che, come in un videogioco, ha l’obiettivo di rendere disponibile la poltrona che oggi occupa il Presidente Bardi? E vittima poi non di mostri nemici, ma di amici che metaforicamente gli si sono parati davanti come mostri che non è riuscito a sconfiggere, vedendosi allontanare sempre più quel trono cui lui stesso non ha mai fatto mistero di ambire. Essì, pure Tommaso Coviello, come lui, sostiene Bardi a prescindere e nel rispetto degli iniziali patti di maggioranza, ma ci stanno differenze sostanziali, su tutte quella che Coviello non ha aspirazioni di Presidenza.

Il Capogruppo di Fd’I in Consiglio regionale, Tommaso Coviello

Caro Consigliere Quarto, è vero che si è liberi, però uno poi si deve decidere, perché non è che prima lotta per candidarsi a Presidente con il centrosinistra, poi vista la cattiva riuscita dell’operazione si risente e per ripicca o per mera e testarda ambizione (non si bestemmi parlando di convinzioni politiche o ideoologiche!) si sposta e si candida con la lista del Presidente, a destra, poi una volta eletto se ne va ancora più a destra, in Fratelli d’Italia, dove forse sempre per legittima ambizione nota possibili maggiori spazi di manovra per conseguire i suoi obiettivi, flirta in Assemblea con il Presidente ritornando ad essere un suo estimatore, salvo non perdere mai di vista quella possibilità di prenderne il posto… “quoque tu, Quartu, fili mihi!”: praticamente nà curt’llata che vale per tutte e 23, atkà Cesare! Oh, che l’autorevolezza mica si conquista così, diamine! Un minimo di coerenza e di decenza ci vuole, o dobbiamo pensare che se non si fosse dato alla politica dalla Coldiretti sarebbe passato alla Cia e poi a Confagricoltura? Sì, non è il solo ondivago, è una moda, per carità, ma non si fa così, non sta bene nei confronti degli elettori che meritano più rispetto, i cattivi esempi non si seguono. E poi non è che Bardi lo si difende e lo si appoggia siglando anche accordi disconosciuti dal partito per poi fargli lo sgambetto al momento della decisione delle candidature, ià. C’è però da dire nella fattispecie che Fratelli d’Italia, smentendo l’accordo raggiunto dal Segretario regionale con Forza Italia e Lega, ha preso più piccioni con una fava. Sì, le attenzioni sono tutte sulla delegittimazione dell’operato di Quarto, e va bene, ma probabilmente questo è l’aspetto più marginale della vicenda. Chi è stato colpito duro, altro piccione, è stato proprio Bardi: non è un mistero che il rapporto tra lui e una parte di Fratelli d’Italia non sia idilliaco sin da quando Gianni Rosa non fu riconfermato in Giunta. La consegna da allora è di non chiudere accordi di alcun tipo: chiaro segnale di convivenza forzata e di preavviso, se non di licenziamento, di difficile conferma della ricandidatura. Ovvio che se così è davvero, la reprimenda a Quarto è finalizzata a colpire Bardi più che il segretario regionale.

il sen. Gianni Rosa

A metterlo in difficoltà con le nomine e quindi a rendere a ostacoli il cammino verso la fine della legislatura tanto da minare le certezze di ricandidatura (che poi, se ciò non dovesse bastare, se Bardi dovesse restare in equilibrio ci sta pronta la Lega a fargli subito un altro sgambetto). Ed è evidente, a questo punto, che se altri in Fratelli d’Italia aspirano alla Presidenza, ma in maniera più discreta e meno appariscente, si vedono ora in possesso di un telepass gratuito fornito dal passo falso di Quarto che è ormai fuori daigiochi. Certo, dal Metapontino a Potenza, quale che sia la strada che si decide di percorrere non c’è pedaggio, e qualcuno potrebbe approfittarne magari facendo il giro lungo, passando per le terme a lui intitolate invece che per la Basentana. E pure la Madonna nera e il cane a sei zampe potrebbero fare la loro comparsa sulla scena e richiedere il telepass. E sono tre piccioni. Il quarto? Ampliare ancora di più il perimetro di giurisdizione politica e di gradimento tra la gente, sottraendo altro terreno a Forza Italia che è caduta nell’equivoco, certa di aver concluso un accordo strategicamente conveniente, senza rendersi invece conto che tutto si conclude al momento con un Ente regalato a Noi con l’Italia al Comune di Potenza, la blindatura del sindaco del capoluogo che è della Lega e vita facile a Fratelli d’Italia che può iniziare a pensare in maniera più concreta ad un suo uomo in sostituzione di Bardi, come del resto anche la Lega sta facendo da tempo.

 

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