Dalle parole del Presidente in Consiglio il destino di questa legislatura regionale. Intanto montano ipotesi e discussioni sul futuro di Cicala

di Angelomauro Calza

Precisiamo che la foto a corredo non si riferisce al “Cantante mascherato”, ma ritrae i componenti della nuova Giunta regionale.

La Giunta del Bardi-bis

Ce la farà a superare il primo ostacolo, oggi pomeriggio, in Consiglio regionale? Quasi certamente dipenderà tutto da quel che il Presidente Vito Bardi dirà all’Assemblea: alle sue parole, alle loro intonazioni, al suo sguardo e alla gestualità e per come tutte queste cose insieme saranno percepite dai Consiglieri regionali è affidato il destino di questa legislatura. Consiglieri che ad oggi non si capisce più se siano maggioranza od opposizione, cosa su cui chiede giustamente di fare chiarezza il socialista Livio Valvano. Il paradosso: Leone e Fratelli d’Italia che dichiarano di passare all’opposizione, in realtà passano da una maggioranza… a un’altra maggioranza! Che nei fatti diviene opposizione a una minoranza che governa!!! Che senso hanno più in questa situazione i termini maggioranza e minoranza? Sono fluttuanti, ondivaghi, umorali. Allora parliamo di chi è con Bardi e chi contro di lui, mi pare questa la versione che fa chiarezza vera. Attenzioni concentrate oggi sul Presidente, dicevamo, con i suoi avversari storici del centrosinistra pronti ad una tregua o alla battaglia.

Adriano Pappalardo

Gigliola Coinquetti

Vale a dire che se si comporterà come Adriano Pappalardo, che sembra uno dall’aspetto poco conciliante, ma poi canta “ricominciamo” le cose potrebbero incanalarsi in un condotto di più o meno tacito assenso, ma se invece, alla Gigliola Cinquetti, che si presenta dolce, timida e inoffensiva e poi canta “E qui comando io, e questa è casa mia” allora tutto potrebbe diventare più difficile, fino a ipotizzare la presentazione di una mozione di sfiducia. In realtà in molti non scommetterebbero affatto sulla presenza del Presidente Bardi oggi in Consiglio regionale. E’ vero che ormai in questa vicenda può accadere tutto e il contrario di tutto, ma non riusciamo a pensare che dopo tante peripezie vissute in prima persona Bardi presti il fianco a rinnovati attacchi non andando in Consiglio. La “quadra della squadra” l’ha trovata, i dissapori anche eclatanti dell’immediato dopo-annuncio dei nomi degli assessori sembrerebbero calmarsi, a iniziare dal disappunto del Capogruppo di Forza Italia, Francesco Piro, che aveva prima annunciato il suo allontanamento dalla maggioranza e poi il giorno dopo, a mente fredda e a probabili chiarimenti interni al partito intervenuti, in un post su Facebook dichiarava la sua fedeltà al partito e al Presidente Bardi e la sua disponibilità a collaborare. Invece Rocco Leone, che dopo dichiarazioni di fuoco sembra ancoro astioso, e in una intervista a Emmenews lancia strali anche due giorni dopo: “sono stato estromesso dalla Giunta dopo che durante la pandemia mi hanno lasciato solo, mi sentivo come Don Chisciotte che combatteva contro i mulini a vento. In Dipartimento non veniva mai nessuno. Ho dovuto fare scelte importanti e quando c’era da prendersi meriti io mi sfilavo e il Presidente andava alle sfilate”. Ciononostante, rispetto a decisioni della prima ora, sembrerebbe che Leone si stia incamminando sulla strada più moderata della costituzione di un gruppo a sè stante. I numeri però sono quelli che sono e sono impietosi, ma appare difficile pensare che Bardi sia soggetto inconsapevole di questo stato di cose e sia andato avanti senza avere le spalle coperte. Intendo già prima del varo della nuova Giunta: avrà preso le sue precauzioni, avrà avuto i suoi contatti interpersonali e forse si fida (oltremodo?…) anche del fatto che in tanti in Consiglio non vogliono correre il rischio di una nuova campagna elettorale e nuove elezioni. In questo discorso rientra anche il rinnovo dell’Ufficio di Presidenza e del presidente del Consiglio.

Il Presidente del Consiglio regionale di Basilicata, Carmine Cicala

Capitolo Cicala, dunque. Pare che al termine di discussioni sulla composizione della Giunta, la Lega avesse stabilito alcune ipotesi e messo dei paletti. La Presenza di Francesco Fanelli era il punto fermo, e con lui, se si fosse deciso di assegnare al partito la quota rosa, sarebbe stata riconfermata Donatella Merra. Se invece la quota rosa sarebbe stata assegnata ad un altro partito, il secondo assessore sarebbe stato Carmine Cicala, altrimenti riconfermato nel suo ruolo alla pari di quanto accaduto a Merra e Fanelli. La situazione attuale, quindi, a livello di accordi e impegni di partito, vedrebbe un solo candidato alla Presidenza: Carmine Cicala. Gli impegni si sa, equivalgono a parole tra uomini d’onore, ma i fatti potrebbero sconvolgere le promesse. E i fatti sono la situazione numerica che si è creata oggi. Lecito quindi domandarsi: rispetterà la Lega, nonostante il variato contesto, l’impegno assunto con Cicala sostenendolo alla Presidenza del Consiglio? Ma, soprattutto, rispetteranno l’impegno anche gli alleati? Sono in condizione di poterlo fare? Ne hanno volontà? E riusciranno eventualmente insieme, Lega e alleati a rintuzzare gli attacchi degli altri e imporre il rispetto della parola data reciprocamente? E gli alleati della Lega a questo punto chi sono? Pare solo Forza Italia, che peraltro stava per impallinare Cicala già in occasione del voto per individuare i grandi elettori in occasione delle elezioni per il Capo dello Stato. L’impressione è che qualche difficoltà si riscontra già da giorni, ed ecco allora che arriva la domanda di riserva: e se non dovesse andare così come programmato e Cicala non dovesse essere rieletto alla Presidenza, cosa accadrà? Rimetterà la Lega in discussione anche la Giunta o si rassegnerà? E in questo caso Cicala di chi andrà a far parte, della maggioranza o dell’opposizione? Beh, tutto inizierà dall’esito della riunione di oggi: sarà una giornata Bardicolare!

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