Martedì in Consiglio regionale potrebbe non filare tutto liscio: a Roma si è riunita solo una parte della maggioranza che non basta per ottenere il via libera ai provvedimenti votati in Assemblea

di Angelomauro Calza

 

Riflettevo con calma sullintesa raggiunta a Roma mercoledì dai partiti della maggioranza della Regione Basilicata. “Trentatré, trentatré e trentatré” (LEGGI QUA L’ARTICOLO DI RIFERIMENTO) dicevamo l’altro giorno riguardo le compensazioni concordate a Roma tra la Casellati, Quarto, Pepe e Bardi. Uno spostamento dell’asse dal Comune di Potenza, che è stato così blindato almeno fino a marzo, alla Regione, con l’equa assegnazione delle postazioni da assegnare tra Lega, Fratelli d’Italia e Forza Italia. Essì, ma trentatré più trentatré più trentatré fa novantanove, non fa cento: quell’uno che manca?

sileo, giorgetti, polese, baldassarre, braia

Che fine farà? Massì, cosa vuoi che conti quell’un per cento, che accada quel che accada, con questo caldo la sera meglio sedersi spensierati, che importa se qualche malalingua riferisce in un orecchio che ha visto lei che bacia lui che bacia lei che bacia me? Nessun tradimento, tutti d’amore e d’accordo. E allora cantiamo l’hit del momento e festeggiamo insieme davanti alla Milanese, al fresco con fragole, panna e champagne, sotto la luna, tanto domani torno da te con una nuova bugia. Eggià, perché magari non voluta, ma la bugia potrebbe essere tangibile martedì, in sede di Consiglio regionale. A Roma è stata sancita la pace tra i tre partiti della maggioranza, ma la maggioranza in Consiglio i rappresentanti di Lega, FI e Fd’I non ce l’hanno mica, provate a contarli: sono 8, più il Presidente Bardi, e si arriva a 9. E gli altri? Beh, ci stanno sempre i cinque consiglieri che hanno giurato amore a Bardi: Sileo, Braia, Polese, Baldassarre e Giorgetti. Fanno 14. E questo è aritmeticamente vero, ma metti che Piro martedì non si presenti? Non sarebbe certo una cosa nuova, no? E fanno 13.

Il Consigliere Gerardo Bellettieri (Forza Italia)

E se risponde al vero che Dino Bellettieri se ne è andato a curare l’abbronzatura al mare e non rientra per il Consiglio fanno 12. Sì, ci avranno pensato al momento di stilare l’ordine del giorno: tre proposte di legge presentate dai cinque sono iscritte agli ultimi punti dell’ordine del giorno, per cui saranno tutti presenti fino alla fine per votare le leggi che hanno presentato. Consiglio e assestamento di bilancio sono salvi. Dite? Ci credete davvero? E se qualcuno non dico Braia e Polese, ma Sileo e Baldassarre, che in questa maggioranza hanno sempre creduto e l’hanno sempre sostenuta, si sentissero offesi per quell’un per cento di cui sopra? E Se Giorgetti di sentisse offeso per lo stesso motivo? Nel senso: sono stati invitati all’incontro romano? Parrebbe di no. Sono stati messi al corrente dei contenuti dell’accordo? Parrebbe di no, ma può darsi di sì. E se a questo punto dovessero chiedere l’inversione dell’ordine del giorno? E una volta votate le loro leggi vanno via che succede? E se invece vanno via perché la loro richiesta di inversione non viene accolta? Che accade? Beh, accade che Polese e Braia potrebbero anche restare in aula, che gli frega, mica potevano e possono pretendere che i partiti di centrodestra li consultino, nè in questo momento gioverebbe rompere con un quasi certo futuro alleato alle prossime Regionali, ma gli altri tre, chi più chi meno, sì. E allora ecco che da 13 Bardi potrebbe ritrovarsi con soli 10 voti. Risultato? Gli accordi raggiunti a Roma potrebbero in un sol momento svanire nel nulla e con la mancanza del numero legale alla Regione svanirebbero anche le certezze che garantiscono per ora la continuità al Comune di Potenza.

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