“Il Forum dei giovani è indenne da influenze politiche, anche in questo periodo tormentato”. “La sinistra deve ritrovare le ragioni del dialogo”. “E’ presto per parlare di una mia candidatura”. “Inciso candidata? non sarebbe male, ma non ne so niente”
di Angelomauro Calza
Maria Pisani è giovane, e del Forum Nazionale dei Giovani è portavoce, così come lo è del Partito Socialista. Ed è lucana, di Lauria, ultima attivista, ma solo per l’età e solo per ora, di una stirpe socialista. Di lei si parla un gran bene negli ambienti politici di sinistra che strizzano l’occhio alle nuove generazioni, al necessario e naturale ricambio. Un po’come accaduto con Roberto Speranza, anche lui di stirpe socialista, Maria Pisani è a livello nazionale un’altra giovane lucana che sa farsi valere ed è apprezzata. Angelomà ha fatto quattro chiacchiere con lei.
Il Forum dei Giovani, di cui sei portavoce, ha in qualche modo risentito delle ultime vicende politiche italiane?
No, il Forum mantiene una sua vasta rappresentanza giovanile, è una piattaforma apolitica che raccoglie le più grandi associazioni studentesche, giovanili di partito, associazioni giovanili di categorie professionali e sindacali, associazioni impegnate nell’educazione non formale, associazioni di diverse fedi religiose, Forum regionali, associazioni sportive, e tante altre. E’ l’unica piattaforma di rappresentanza giovanile riconosciuta con legge parlamentare. La forza del Forum sta nella varietà delle sue associazioni, specchio delle modalità eterogenee dell’impegno civile dei giovani ed è ciò che ci consente di continuare ad essere profondamente attivi a livello nazionale e internazionale.
Ma la politica avrà avuto una qualche influenza all’interno del Forum, o riuscite a restarne immuni?
No, riusciamo a mantenere autonomia rispetto a qualsiasi tipo di influenza politica. Siamo una piattaforma di rappresentanza giovanile, per cui il nostro compito è raccogliere e riportare le istanze di tutte le diverse realtà giovanili.
Cosa è rimasto dei valori del Partito Socialista Italiano in questa formazione messa su da Nencini?
E’ rimasto tanto. Non era facile dopo il 2008 ricostruire un partito che potesse ancora avere attualità negli anni successivi. Non fu facile soprattutto dopo
l’assemblea costituente, ma con grande determinazione e coraggio e grazie soprattutto alla presenza di numerosi amministratori locali e regionali il partito ha continuato non a sopravvivere, ma a vivere. E credo sia un dato importante perché oggi siamo l’unica forza politica del ‘900 che continua a conservare la propria storia e la propria cultura.
Ma come mai di questo Partito Socialista Bobo Craxi, stima te, ma litiga con Nencini?
Io con Bobo ho sempre mantenuto un rapporto di profonda stima e amicizia che ci lega da anni, ancor prima del mio ruolo, del mio incarico di portavoce del Partito Socialista. Le dinamiche tra Riccardo e Bobo sono dinamiche dettate soltanto da una serie di posizioni politiche diverse. Ma è solo politica.
In Basilicata il PD ha rotto gli indugi e ha candidato ufficialmente Marcello Pittella al secondo mandato da Presidente alle prossime regionali. Come vedi la cosa? Si è fatto bene a partire da un nome per costruire in progetto, o avresti meglio accolto il contrario?
Proprio per le prassi politiche la persona indicata a rappresentare la coalizione avrà il compito di realizzare un progetto di coalizione. E proprio per questo credo che l’attenzione sulla figura del candidato presidente debba essere secondaria rispetto al recupero di un perimetro di centrosinistra che io reputo fondamentale. La Regione Lazio ci insegna che laddove il centrosinistra riesce a trovare compattezza rispetto ai programmi, riesce anche a vincere, pure in periodi difficili, come del resto le elezioni del 4 marzo hanno dimostrato con un andamento del voto chiaramente indirizzato verso il centrod
estra. Penso in generale che la discussione debba continuare a protrarsi su due punti: il perimetro della coalizione che deve essere il più ampio possibile, non limitato alle forze politiche e partitiche, ma a tutte quelle aree civiche che si richiamano ai valori del centrosinistra e sulla base di queste unità di intenti stilare un programma di governo che però ovviamente cambi rotta rispetto alle difficoltà emerse in questi anni.
Il populismo locale non paga a livello territoriale, e anche in Basilicata ha pochi argomenti, mentre c’è un forte impegno dei partiti del centrodestra per presentarsi uniti e compatti alle elezioni e in questo senso potrebbero essere davvero un pericoloso antagonista del centrosinistra. Che peso dai a questa situazione?
Credo che a noi non debbano interessare le modalità con cui si presenteranno al voto le destre. Credo invece che noi dovremmo recuperare un nuovo modo di comunicare e rispondere a quelle che sono le richieste di una Regione che ha bisogno di produrre cambiamento. A prescindere dalle strategie degli altri non ci sono ragioni per non ritrovare un contatto con il territorio e individuare un programma comune quantomeno sulle grosse tematiche da affrontare che ci consenta di presentarci con una proposta chiara, unica e univoca agli elettori.
PD e LeU si erano incontrati e si erano ridati appuntamento per continuare a discutere partendo da programmi e strategie comuni più che da nomi. Ora il PD il nome lo ha già deciso e LeU ha fatto sapere che per questo motivo il discorso alleanza è chiuso. Cosa accadrà? Come si potrà ricostruire una sinistra unita? E soprattutto il centrosinistra è disposto a perdere contatto con LeU?
Non so cosa accadrà, ma mi auguro che con uno sforzo comune, da tutte le parti, si torni a sperimentare la possibilità di continuare a comunicare, a ragionare e costruire. L’obiettivo comune è non lasciare la regione in mano alla destra o altri, ma portare avanti un lavoro rinnovandolo e rinforzandolo. E questo si può fare solo attraverso una ritrovata unità. Mi auguro che da tutte le parti ci sia la volontà di perseguire questo intento.
Passiamo a un po’ di gossip politico. Giochiamo un po’. Nella fase preelettorale, nel mese di gennaio più o meno, in un articolo di colore, uno di quelli dove si lanciano metaforicamente in aria monetine con nomi ed effigi di candidati per poi vedere dopo qualche settimana quale cade e quale resta in piedi, parlai di te come una delle possibili donne candidate alla Camera. Poi non sei stata candidata, ma erano mie fantasie, giochini da giornalisti che devono riempire spazi. Oggi invece chiedo ufficialmente a Maria Pisani: sarai candidata alle prossime regionali?
Al momento non è davvero ipotizzabile. E’ troppo presto. Ho più volte ribadito la mia disponibilità a pensarci qualora il partito nazionale e quello regionale lo ritenessero opportuno. Ad oggi però i miei impegni istituzionali e politici mi portano a dover affrontare soprattutto una quotidianità romana, per cui sarebbe complesso poter conciliare entrambe le attività. L’ho sempre detto, credo che la grandezza di una forza politica sia anche e soprattutto quella di avere dirigenti pronti a mettersi a in gioco quando il partito chiama.
Quindi una candidatura di servizio, ma non di quelle semplicemente “riempitive”…
No, mi auguro di no.
Alcune voci dicono che il partito socialista, soprattutto per rispetto delle quote di genere, potrebbe decidere di candidare la notista politica Antonella Inciso
Conosco bene Antonella. Non credo. Ne sarei felice, perché è in gamba, una persona radicata sul territorio capace di comprendere e affrontare le criticità di questa regione. Se lei scegliesse di fare questo passo ne sarei felice. Però io non ne so niente, me la stai dicendo tu questa cosa…
No, io non lo dico, io riporto quel che sento dire in giro, legato alla sua grande attività su Facebook. La gente dice che una giornalista affermata che ha la vetrina di un glorioso quotidiano che ne ospita la firma, se di questi periodi di grande fermento politico le cose le scrive più su Facebook che sul giornale è perché probabilmente ha interessi elettorali, cerca consensi…
Io so solo che la conosco come una brava giornalista e credo che stia svolgendo soltanto il suo lavoro.
Una Basilicata che ogni anno perde 3500 giovani, continuate a chiedere voti per una sinistra nemica del popolo.
e giustamente. Con Pittela si mangia!