Schlein e Conte verso l’intesa su un nome: in discesa Bochicchio e Paternò, salgono Lettieri e Cifarelli. Bardi-bis: Forse ci sarà De luca, ma agli alleati non piace Italia Viva nella lista del Presidente. Pittella primo eletto nel csx?
di Angelomauro Calza
Situazione politica lucana ad oggi. Si sta leggendo di tutto e di più, di accordi, di campo largo, di candidati alla Presidenza, di rinunce e di testarde unità. In realtà nulla è certo, nulla ancora è deciso: “Chiorazzo sì, Chiorazzo no, Chiorazzo bum”, quasi una reinterpretazione della Terra dei cachi, ma oggi non è il 1996, la Basilicata non è Sanremo e soprattutto a dettare tempi e nomi non è Elio, anche se le storie… sono tese.
Anzi, tesissime. Notizie, quindi, a parte l’intaccabile e ribadita volontà di Chiorazzo a candidarsi comunque ed a proseguire nella strada intrapresa da novembre, non ce ne sono, e se non c’è notizia non c’è certezza. Ma un ragionamento sulle cose possibili, oggi, non è peregrino alla luce delle ultime dinamiche che consentono una analisi più realistica. La prima, a sinistra, è che si lavora a un campo largo che in Basilicata potrebbe equivalere… a un camposanto. Perché? Perchè gli anticentrodestra si presenterebbero spaccati, a tutto favore del centrodestra, unito.Perché anche se è vero che i nomi che girano di più per la candidatura a Presidente in alternativa ad Angelo Chiorazzo sono quelli di Rocco Paternò e di Lorenzo Bochicchio, è pur vero che gli stessi nomi sono quelli proposti da tempo dai socialisti, da Basilicata Possibile, da Sinistra Italiana e da Azione.
Solo la settimana scorsa sono stati inseriti come papabili anche nella lista del Movimento Cinquestelle. Orbene, potrebbe mai il Partito Democratico incassare una figuraccia accettando uno dei due? Sancendo così la sudditanza da Conte? E facendo dire agli altri “U vì! Avete scelto il nostro candidato?”Sembrerebbe improbabile. Ecco allora che, se campo largo o camposanto deve essere, Schlein e il PD non potrebbero non chiedere con forza che il candidato sia un loro esponente, ma non più della società civile, bensì una figura istituzionale di alto profilo.
E chi meglio del Segretario regionale Giovanni Lettieri? O, in alternativa, il Capogruppo in Regione, Roberto Cifarelli? Appare in questo discorso più defilata la posizione di Marrese, non per mancanza di qualità, ma solo perché istituzionalmente più debole dispetto a figure di livello regionale. Ovvio che una siffatta situazione altro non farebbe che aprire una autostrada al centrodestra e a Bardi.
A questo punto diverrà più esplicito e forte il contrasto tra i partiti – FDI in testa – e Bardi sui contorni e le intese anche organigrammatiche del Bardi-bis. Si sa che i fratellini italiani, dopo aver posto condizioni molto forti a Bardi (che ha fatto finta di accettare?) rischiano di trovarsi con alcuni eletti nella lista per Bardi (che pare abbia già incassato il “sì” dell’ex sindaco di Potenza Dario De Luca) Presidente che sta organizzando il fedelissimo Gianpiero Perri e il suo gruppo: tra questi Polese e Braia.
I segretari regionali dei partiti del cdx che hanno ricevuto il preannuncio di una riunione dalla segreteria di Bardi per i prossimi giorni, forse alla fine della prossima settimana, quando mancheranno pochi giorni alla presentazione delle liste, diranno con forza che nella lista Bardi possono starci solo persone fuori dai partiti e che Polese e Braia possono arrivare nella coalizione (a quel punto certamente vincente) solo con una lista di Italia Viva, ma chi si candiderebbe?
Si avrebbero i numeri necessari? E poi a Potenza e a Matera? Pare che Renzi abbia detto che a lui della Basilicata importa poco e che è proiettato sulle Europee e anche al suo grande amico Fausto De Maria, una volta saputo che aveva scelto di andare con Chiorazzo, abbia dato il suo beneplacito a riprova di quanto sopra.
Stessa cosa per Azione che però, in caso di formazione del campo largo (un po’ ristretto se si considera che a bocce ferme Chiorazzo viene dato al 16%), Pittella sarà lì anche con il convincimento che lui – in caso di vittoria – sarà il primo eletto in Consiglio regionale, tornando ad essere il dominus del campo largo (magari alla presidenza del Consiglio regionale) con buona pace dei grillini, della Pittella-exit e delle categorie socio-giuridiche-morali del Fatto Quotidiano che adesso prevede una colpa grave per le commemorazioni.