Dalle voci che vorrebbero Angelo Chiorazzo a Salvatore Margiotta, dall’accordo PD-M5S alle primarie aperte. Scenario politico in fermento senza certezze alcune: è ancora troppo presto

di Angelomauro Calza

I fatti sono fatti, le interpretazioni sono interpretazioni. Il fatto è che il 10 maggio su questa testata riportammo l’ipotesi di Angelo Chiorazzo possibile candidato alla Presidenza della Regione nella prossima tornata elettorale. Il giorno dopo spiegammo perché secondo noi era cosa difficile da realizzarsi: avrebbe Chiorazzo rinunciato a tutte le cariche imprenditoriali per non entrare in conflitto con il nuovo ruolo politico? Il gioco valeva la candela? Escludemmo quindi solo per questi motivi l’ipotesi riportata, acquisita in ambienti politici. Sui giornali di oggi altri fatti. Cronache Lucane ha ripreso ieri l’indiscrezione nostra del 10 maggio (LEGGI QUA ), rilanciando Angelo Chiorazzo Presidente, perché presente e seduto in prima fila alla riunione della Consulta regionale delle aggregazioni laicali mercoledì scorso a Potenza: è un fatto. Ed è un fatto anche che però parte della credibilità delle puntuali ipotesi e analisi, di qualità, che il giornale quotidianamente pubblica viene a nostro giudizio minata da troppi e continui pseudonimi che le firmano: un peccato non dare merito pieno all’autore lasciando il lettore dubbioso.

Angelo Chiorazzo con Papa Francesco

Della stessa riunione, con dovizie di particolari e soprattutto di nomi parla La Nuova del Sud: analisi, propositi, proposte e, come dicevamo, soprattutto nomi. Quelli dei presenti. Tanti nomi, tantissimi: sindaci, sindacalisti, segretari di partito, manager pubblici e privati e consiglieri regionali in gran parte di centrosinistra. Letti e riletti, ma quello di Angelo Chiorazzo… non ci sta. E allora ecco che ritorna l’incipit: questi sono i fatti, ma come li interpretiamo? Per esempio, riguardo l’Assistenza Domiciliare Integrata, potremmo provare a interpretare il ritardo della Regione nell’approvazione dei decreti attuativi che rinnovano il sistema di autorizzazione e accreditamento dei soggetti incaricati di erogare il servizio. Il rinnovo previsto dal nuovo modello di erogazione delle cure domiciliari è stato sancito dalla conferenza Stato-Regioni del 4 agosto 2021, che impegnava le Regioni ad attivarlo entro un anno (era il 4 agosto 2022). Il nuovo sistema, in soldoni, elimina la vecchia procedure delle gare, cosa questa che nella fattispecie equivale a dire che elimina i fattori di incompatibilità di Angelo Chiorazzo fondatore e dirigente della Cooperativa Auxilium.

E questo – pur nella interpretazione – è un fatto. Ed è pure un fatto fastidioso per la maggioranza in chiave elezioni. Meglio forse tenere in piedi il vecchio sistema finchè possibile, con tutte le incompatibilità collegate? La settimana scorsa è stata adottata la delibera, ora si attende il regolamento e poi ogni cittadino che avrà necessità potrà scegliere chi vuole tra le società accreditate: a quel punto Auxilium non avrà più l’affidamento dalla Regione e quindi per Angelo Chiorazzo cadrà definitivamente il conflitto di interesse. Nel frattempo ci sono stati affidamenti – tutti legali e legittimi – a gruppi extraregionali vicini al centrodestra che avranno il loro peso alle elezioni prossime. Ed è un fatto anche che – come dicevamo – La Nuova del Sud non faccia cenno alcuno della presenza di Chiorazzo alla riunione del Cral. Sì, vabbè, è vicino al giornale, amico dell’editore, sono entrambi a capo del Potenza Calcio: allora perché non citarlo manco tra i presenti? Perché non “lanciarlo” nella corsa alla Presidenza di via Anzio? Ma soprattutto chi ci sarebbe dietro il suo nome? Ambienti cattolici sicuramente, ma non bastano, non sarebbero sufficienti, e allora potrebbe darsi che parte del centrosinistra eserciterebbe pressioni per far passare un candidato clerico-moderato centrista, comprimendo i cattolici e i moderati del PD? Vabbè, un “D’Alema-Prodi 2” in BAsilicata? Ma dai, figuriamoci! Sarebbe anacronistico per molti versi e quindi rischiosissimo. L’interpretazione attuale, quindi, non può che portare ad una conclusione: Angelo Chiorazzo non sarà il candidato (domani chissà).

Salvatore Margiotta

Intanto ieri da ambienti interessati del PD sono giunte conferme e consensi a quanto scritto da noi ieri (LEGGI QUA) sui movimenti all’interno del centrosinistra. Si sapeva, ma ancora una volta sono giunte conferme: Salvatore Margiotta mira alla Presidenza della Regione. Ci sarebbero diversi scogli da superare per far passare la sua candidatura senza conseguenze, ma gli stessi ambienti sostengono che tutto sarebbe a posto se si scegliesse la strada delle primarie aperte. Sarebbe una operazione di grande apertura democratica, sì, ma soprattutto servirebbero a superare gli ostacoli frapposti per esempio dalla richiesta di candidare una donna e soprattutto dal fatto che Matera reclama un suo rappresentante: il candidato che verrebbe consacrato dalle primarie non sarebbe a quel punto più discutibile e nessuno avrebbe fatto torto ad alcuno. Per quel che riguarda l’accordo con il Movimento Cinquestelle, visto che in Molise ha espresso il candidato Presidente, in Basilicata non c’è storia: lo deve cedere al Partito Democratico. Poi se l’accordo porterà ad un’altra brutta scoppola o no è un’altra questione e si saprà solo a spoglio ultimato. Quando sarà.

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