Le trattative per la composizione dell’Esecutivo continuano, ma sembrano alle battute finali. Il nome di Paolo Laguardia resta una incognita: potrebbe essere solo un diversivo dato in pasto alla stampa? O potrebbe rappresentare l’anello mancante per riuscire a far entrare Lega Coop negli affari del petrolio in Val d’Agri? Il Manuale Cencelli per il numero dei posti in Giunta: la Lega ha la metà dei banchi del Centrodestra in Assemblea, rivendica la metà degli assessori

di Angelomauro Calza
l'on. Marzio Liuni  (ph. Luisa Calza)

l’on. Marzio Liuni (ph. Luisa Calza)

Il coordinatore regionale lucano della Lega, l’on. Marzio Liuni, impegnato in questi giorni anche nella campagna elettorale delle regionali in Piemonte, dove si voterà in uno con le Europee il prossimo 26 maggio, al quale abbiamo rubato qualche minuto di un giorno festivo, preferirebbe ed auspicherebbe che “lunedì prossimo il Presidente della Giunta regionale lucana, Vito Bardi, si presentasse alla seduta di insediamento del Consiglio eletto il 24 marzo già con i suoi assessori”, e tiene anche a precisare che “nel merito non ha mai indicato, nè lui nè altri del suo partito, dei nomi a nessuno, a parte il Presidente Bardi”. Ecco, queste le due cose più importanti della chiacchierata, insieme ad una terza, che appare comunque ovvia: “Per quel che riguarda la Giunta regionale è ancora un momento di trattative, anche se ormai siamo in dirittura d’arrivo”. Ragionando su quanto detto durante la breve chiacchierata, non avendo motivo di dubitare su alcuna affermazione di Liuni, vengono spontanee e anche conseguenziali alcune considerazioni.

Paolo_Laguardia

Paolo_Laguardia

La prima non può che riguardare “l’affaire Paolo Laguardia”, l’ex Presidente di Legacoop di Basilicata, che tutta la stampa dà come perno sul quale ruota in queste ore la possibile composizione della Giunta regionale. Se Liuni afferma che né lui né altri della Lega hanno fatto alcun nome, beh, appare ovvio che non sia stato fatto neanche il nome di Paolo Laguardia (da loro…). Certo, è risaputo che si sia speso – e non poco – durante la campagna elettorale in favore della Lega, arrivando anche ad organizzare la manifestazione di Melfi, con la partecipazione di Matteo Salvini, ma dal sostegno elettorale alla pretesa e/o presunta rivendicazione di un posto in giunta c’è una bella differenza. Allora è solo una boutade giornalistica? alla Lega è gradito o no? la Lega lo vuole o no? C’è forse chi butta fumo negli occhi? Chi crea un diversivo fedele alla tradizione che vuole bruciati per primi i nomi che escono più prepotentemente quando si è in una fase di stanca nelle indiscrezioni affidabili? E’ verosimile.

il tavolo del centrodestra con il Presidente Vito Bardi (ph. Luisa Calza)

il tavolo del centrodestra con il Presidente Vito Bardi (ph. Luisa Calza)

Angelomà per primo, lo scorso 5 febbraio, (vedi)  lanciò la notizia del passaggio di Paolo Laguardia al Centrodestra per essere il futuro Vice Presidente della Regione: la soluzione era però alternativa alla candidatura di Bardi alla Presidenza, era un ripiego laddove a Roma Berlusconi, Salvini e Meloni avessero deciso di candidare un leghista alla Presidenza. Ma era all’epoca un uomo di Forza Italia e se il ruolo di Laguardia era tutto da definire, il suo passaggio al Centrodestra era invece una indiscrezione che ha trovato conferma il 16 marzo, quando lo stesso Laguardia (vedi) partecipò ad un incontro con Berlusconi, a sancire la sua decisione, e, visto il contesto, già allora qualcuno ipotizzò la definizione di un accordo che lo avrebbe visto impegnato all’interno della Giunta Bardi, con un ruolo consono ai suoi trascorsi nel mondo dell’imprenditoria e del lavoro, e quindi venne anche naturale e facile accostarlo all’assessorato alle Attività Produttive. Nel frattempo si era spostato ancora un po’ più a destra, preferendo Salvini a Berlusconi. Ma ora sarà davvero assessore? Non lo sarà? Saranno vere le maldicenze di chi sostiene che è in gioco il rinnovo dell’accordo sul petrolio che, affidato nelle mani dell’assessore alle Attività Produttive, potrebbe portare, con Laguardia protagonista, a soluzioni migliorative per Legacoop che potrebbe così finalmente entrare soprattutto con le sue imprese emiliane negli affari del petrolio in Val d’Agri, dove sino ad oggi si è vista esclusa? Ma allora se così fosse… alle spalle di Laguardia chi ci sarebbe? E’ ipotizzabile un “grande vecchio”? E magari di sinistra, che sta giocando una partita a scacchi tutta personale? Tutto può essere e tutto può essere smentito, tutto è realtà e ancor più di tutto è fantasia. Vedremo nei prossimi giorni, ormai manca poco, anche se diversi esponenti della Lega (la Lega di Salvini, non quella delle Cooperative) anche sui social non hanno mai fatto mistero sulla stima che hanno nei confronti di Paolo Laguardia. Del resto c’è anche da considerare che 55.393 voti alla Lega da qualche parte sono usciti, visto che 5 anni fa quello di Salvini era un partito pressochè inesistente in Basilicata, quindi oltre a Paolo Laguardia ci sono almeno altri 50.000 e rotti lucani che hanno ragionato come lui. E da dove sono sbucati fuori? Ovvio che la maggior parte provengano dal Centrosinistra, mica in 5 anni si sono registrate 50.000 nuove nascite e in 60 mesi stì neonati magari falsificando pure le carte nei Comuni, li abbiamo fatti mangiare, bere e crescere tanto che… hanno compiuto pure i 18 anni necessari per poter votare!!! Mò vuoi vedè che i comunisti i bambini se li mangiavano e i leghisti invece li fanno crescere in fretta?

Gabriella Megale con Anna Maria Bernini

Gabriella Megale con Anna Maria Bernini

Per concludere, parliamo anche di numeri, oltre che di nomi, e ricapitoliamo: la Lega considera Presidenza del Consiglio alla pari di un assessorato, quindi ci sono 6 posti da assegnare e la metà di questi posti li ha chiesti e li pretende la Lega: Cencelli alla mano, occupa la metà dei posti di Centrodestra in Consiglio, e pretende la stessa proporzione in Giunta. Per gli altri 3 c’è una trattativa, ma bisognerà tener conto, in ogni caso, della rappresentanza di genere e del fattore territoriale, con una ripartizione equa, ragionata e credibile tra Potenza e Matera. Per la donna si parla con sempre maggiore insistenza di Gabriella Megale di Forza Italia, ma se così fosse si aprirebbero altri scenari che vedrebbero fatalmente sfumare la possibilità di sedere in Giunta da parte del materano Rocco Leone, ma anche di Francesco Cupparo e di Francesco Piro, che stanno scalpitando da giorni. Alla fin fine, per placare gli animi, il Presidente e un assessore donna per Forza Italia dovrebbero essere sufficienti, anche perché così si rinsalderebbe la coalizione assegnando un posto in Giunta a testa a IDeA e Fratelli d’Italia. Resterebbe fuori però quel Piergiorgio Quarto eletto a Matera nella Lista del Presidente…