Pizza di solidarietà a Potenza con Elly Schlein che dà sostegno a Lettieri e ai sindacati e assume impegni su Stellantis e aziende in crisi. Perché non c’era Salvatore Margiotta?

di Angelomauro Calza

Ore 22 più o meno. Più o meno due ore prima dell’anniversario della scoperta dell’America, 532 anni prima.

Elly Schlein all’Inciampo

All’Inciampo Bistrot è in corso una cena popolare, rustica, a prezzo fisso sui 50 euro a voto… pardon… a testa. E’ allora che si apre la porta e in uno con una leggera brezza fresca entra lui, trafelato: “dov’è Elly”? chiede. “E’ lì” risponde uno dei commensali tra quelli che hanno beccato il posto che fa sì che venga di continuo bersagliato dagli spifferi che entrano in sala dalla porta che si apre e chiude di continuo. “Sì, Elly. Dov’è?” “E’ lì” “Sì, Elly… dove sta”? “E’ lì!… sta là! come te lo devo dire?” “Ah… scusa… la stanchezza…” si scusa Piero Lacorazza, appena arrivato di corsa da Roma, un po’ in ritardo rispetto all’orario di inizio cena, ma va da lei e dopo averla salutata si accomoda in sala. La segretaria del Partito Democratico, Elly Schlein, invitata, si è fermata a cenare a Potenza risalendo verso Roma da Mormanno, dove aveva partecipato agli stati generali della Montagna.

Elly Schlein e Giovanni Lettieri

No, la metafora con il celebre film comico del grande Totò “Sua Eccellenza si fermò a mangiare” in questo caso non si adatta. L’evento è di solidarietà, anche se sotto sotto un qualche messaggio ai suoi in chiave distensiva lo ha lanciato. E come non farlo, specie dopo l’ammissione del segretario regionale Giovanni Lettieri durante il breve intervento di saluto e di commiato, prima che la Schlein ripartisse per Roma, verso le 23? “Un qualche problema di rapporti interni ci sta – ha detto sostanzialmente Lettieri – ma ci si adopera per riportare serenità nel partito, necessaria perchè si parte da una sconfitta elettorale e bisogna lavorare per il rilancio, tentando di riconquistare i consensi persi stando vicini ai problemi delle persone e risolverli per quanto possibile”. E c’erano un bel po’ di nomi a mangiare con la Schlein. Tanti, ma non tutti.

Lettieri e Schlein con Vito De Filippo alle spalle

E se Lacorazza è arrivato in ritardo, si è però seduto e ha gustato la sua pizza discorrendo al tavolo con Marrese e Cifarelli. Anche Angelo Chiorazzo è passato a salutare la segretaria, in segno di ulteriore distensione dopo che incalzata da Giuseppe Conte lo aveva bocciato come candidato Presidente della Regione: un saluto fugace, sorriso a 32 denti forse di circostanza forse no, ed è poi partito per Roma, dove lo attendevano impegni personali e familiari. Al tavolo della segretaria i tre segretari di Cgil, Cisl e Uil, Mega, Cavallo e Tortorelli: lei ha ascoltato, più che parlato. Voleva capire soprattutto come stanno le cose a Stellantis, la situazione economica in Basilicata, i settori e le zone di maggiore crisi.

Elly Schlein con i segretari di CGIL e Uil, Mega e Tortorelli

Poi, solo dopo aver ascoltato i tre segretari, ha comunicato che è già stata presentata una interrogazione nel merito e nei prossimi giorni ne sarà presentata un’altra. Ha anche promesso che sosterrà l’iniziativa sindacale di piazza il 18 a Roma e ha dato piena disponibilità ad affrontare i problemi legati agli ammortizzatori sociali che sono in scadenza e anche le problematiche legate al 20 per cento che le aziende dovrebbero versare e che si trovano in difficoltà a farlo: saranno esercitate pressioni sul Governo. E c’era Roberto Speranza, che Elly l’ha accompagnata all’ingresso in pizzeria. E anche Vito De Filippo alla cena dopo essere stato anche lui a Mormanno con la Schlein e aver viaggiato con lei. A nessuno è però sfuggita l’assenza di Salvatore Margiotta, che si è scusato ufficialmente adducendo improrogabili impegni a Roma: ci crediamo? Oh, che i dubbi nascono spontanei e i cattivi pensieri di questi si nutrono, e allora vuoi vedere che Schlein o non Schlein, l’ex sottosegretario ha lanciato con la sua assenza un segnale per marcare la distanza dal segretario regionale? Certo è che in un momento in cui Lettieri è messo in discussione da una parte del PD lucano a Potenza è arrivata la segretaria del partito che in chiusura del suo intervento ha detto cose nette a suo sostegno rimarcando il lavoro di ricostruzione che è in linea con quello che anche lei sta svolgendo a Roma. Il segnale che ha dato – dicono in molti – è comunque positivo, perché non è cosa da poco né di tutti i giorni e tutti i segretari di partito fermarsi a Potenza per il tempo di una pizza con circa trecento iscritti e simpatizzanti PD, avere un incontro informale ma sostanziale con i tre segretari regionali del sindacato, confermare loro il suo impegno per salvare Stellantis e altro di cui abbiamo detto prima e financo dare una mano alle casse del partito che piangono non poco. Ma la strada intrapresa dal PD lucano è quella giusta? I segnali di un primo tentativo riuscito di cambiamento potrebbero essere l’elezione di Vincenzo Telesca a sindaco di Potenza, di Piero Marrese alla Regione (ma sconfitto come Presidente) e di Francesco Mancini alla Provincia di Matera. Ma quest’ultimo caso è vero cambiamento? O non è piuttosto la logica conseguenza di un opportuno interramento dell’ascia di guerra in vista delle prossime elezioni comunali nella Città dei Sassi? Basteranno 300 pizze con birra e coca cola a non dissotterrarla quell’ascia, anzi, a infossarla ancor di più anche a Potenza? E basteranno gli incassi delle quote-pizza da cui bisogna detrarre spese vive e contributo di solidarietà ai gestori dell’Inciampo a far respirare le casse del PD?… massì, importante è il tempo che la Schlein ha speso per dare una mano alla distensione nel PD lucano, ai soldi e ai debiti poi si pensa.

 

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