Massimo Maria Molinari è intervenuto nel dibattito elettorale per il rinnovo del Consiglio Comunale di Potenza con una sua nota su Facebook che riportiamo
“Il Gruppo “PIÙ EUROPA POTENZA”, di cui sono coordinatore – scrive Molinari – nell’elaborare i punti del suo programma elettorale per la Cittá di Potenza, ha affrontato le attuali “non-strategie” per il Sud.
La parola Mezzogiorno è stata letteralmente cancellata dalla agenda politica e, per essere sinceri, non solo dall’attuale governo Leghista-Grillino, che non ha mostra alcun serio interesse per un territorio strategico dell’Italia, intera, e della Europa. Faccio parte, orgogliosamente, di “Più Europa” anche perché nel suo programma il Mezzogiorno, di Italia e della Europa, è indicato come una risorsa da valorizzare. Faccio parte, orgogliosamente, di “Più Europa”, perché, ad esempio, invece che prevedere interventi -spot con qualche piccolo finanziamento, propone di “incentivare stabile occupazione nel Mezzogiorno di Italia e della Europa creando una “zona franca” nelle Regioni Meridionali, favorendo così investimenti seri, concreti e duraturi”. Faccio parte di “Più Europa” e sempre più orgogliosamente – scrive ancora l’ex assessore – perché con tanti amici della mia Città, Potenza, Capoluogo della Basilicata, pensiamo di promuovere l”istituzione di una “Zona Franca Urbana” che consenta la ripartenza di un territorio e di una collettivitá che è strategica per il suo naturale ruolo di cerniera delle regioni meridionali. Non bastano le eccezionali risorse naturali a disposizione della Basilicata, occorre sviluppare, e dal basso come un seme nella terra, una capacitá produttiva e direzionale forte e duratura nel tempo. L”attuale governo è miope e ben presto i suoi scarsi risultati porteranno il Popolo a rimanere deluso. Il popolo Italiano a breve cambierá la propria felpa.
“Più Europa” – ha concluso Molinari -è l’unica alternativa alla Lega felpista e selfista. La lista “Più Europa” al Comune di Potenza, coerente e lontana da rendite di posizione, è l’unica vera alternativa alla deriva populista e demagogica”.