Non solo Bochicchio e Chiorazzo, ma anche Lomonaco e Latronico. Ipotesi sul futuro di Bardi: sarà davvero ricandidato o no? Pronta la Lega, ma qualcuno di Forza Italia scalpita dietro le quinte

di Angelomauro Calza

 

Si parlava e si parla della presenza alla riunione del Cral di papabili alla candidatura a Presidente della Regione Basilicata per l’area del centrosinistra o di una terza forza sostenuta dai vescovi. In realtà negli ambienti episcopali sembrerebbe che la partita si giochi su più tavoli, non tralasciando affatto le relazioni anche con il centrodestra.

l’assessore regionale Cosimo Latronico

Ecco che quindi affianco ai nomi di Lorenzo Bochicchio, Angelo Chiorazzo, Lomonaco compare ad esempio anche quello di Cosimo Latronico, ed è di sicuro non peregrino pensare che laddove la candidatura post Bardi del centrodestra non sia quella dello stesso Bardi, ma venga affidata a Fratelli d’Italia, il nome dell’attuale assessore regionale vicino al Ministro Fitto sia tra i più accreditati. In alternativa il senatore Gianni Rosa, vicino a Lollobrigida. Ma non si può tralasciare nemmeno l’ipotesi di un outsider, e in quel caso Coldiretti sarebbe determinante, ma chi? Piergiorgio Quarto? Giuseppe Musacchio? Lo stesso onorevole Mattia? Non si sa, ancora è presto, ovvio. Prioritaria ora è la domanda “ma Bardi sarà riconfermato”? Il centrodestra lo vuole? E se non lo vuole, chi è che non gradisce il suo nome? Gli alleati? O qualcuno all’interno di Forza Italia? O entrambe le ipotesi? E lui? Lui stesso, vuole davvero ricandidarsi? Di sicuro la percezione del Presidente tra i lucani è cambiata. Aveva recuperato molto con l’operazione “Gas gratis”, ma poi il capitale messo da parte è stato dilapidato con le poco accorte operazioni legate alla gestione della sanità, che sta ai lucani a cuore molto più del riscaldamento, è chiaro.

Gianpiero Perri

Gianpiero Perri

Non ultima la nomina di un ex direttore dell’Inail del Molise (non della Lombardia o della Sicilia), che ha sicuramente tutte le carte in regola ed è sicuramente persona colta, preparata, professionale e autorevole, ma che ha gestito una struttura con sì e no una quarantina di dipendenti e che dovrà ora riconvertirsi ad altri numeri: farà presto? Farà in tempo per recuperare il tempo perso? Bardi però ha vicino una persona come Gianpiero Perri che ha un buon rapporto con Alfredo Mantovano, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, e che sta lavorando alla costruzione della lista (forse due) del Presidente, cercando anche di raccogliere intorno al progetto i dissidenti del centrodestra e non solo. Sì, è vero: questo iperattivismo di Perri potrebbe irritare Fratelli d’Italia fino a fargli pensare di puntare alla Presidenza, ma gli scenari nazionali rendono più probabile l’ipotesi di un candidato della Lega (Pasquale Pepe?). Il ragionamento è semplice: se Salvini vuole mantenere presidi in tutta Italia deve chiedere necessariamente una regione del Sud. Poiché il Molise ha eletto un Presidente di Forza Italia, potrebbe chiedere quindi la Basilicata. In un quadro di equilibri, e dopo la morte di Berlusconi che offriva altre garanzie, ci sta.

Pasquale Pepe con Matteo Salvini

In questo momento Lega e Fratelli d’Italia mirerebbero alla Basilicata anche per non creare un continuum forzista con Calabria e Molise. Però se si tiene conto che Fratelli d’Italia ha già Marche, Abruzzo e Lazio, ecco che viene naturale pensare ad una Basilicata affidata a un candidato Presidente della Lega. Se Salvini dovesse quindi reclamare la candidatura anche Fd’I potebbe non frapporre ostacoli, diverso invece se a chiederla sarebbe Forza Italia: i meloniani potrebbero reclamare per loro la postazione. Intanto Perri dicevamo che lavora alla lista del Presidente (una o forse due), ma non è ben visto dagli alleati del centrodestra, perché – dono dimentichiamolo – è stato nel passato vicino anche al centrosinistra, tanto che Vincenzo Folino lo volle all’Apt. Lavora sodo, anche in chiave del suo personale futuro (metti che Bardi non viene riconfermato? Che fine fa?), in funzione di un allargamento del perimetro di consenso del Presidente, ma si trova a dover superare ostacoli in Fratelli d’Italia.

Vincenzo Taddei

Vincenzo Taddei

In tutto questo Bardi potrebbe godere del contrasto tra Fd’I e Lega, ma resterebbe da affrontare la percezione debole della sua figura nella comunità lucana. In realtà il centrodestra in Molise ha stravinto perché ha avuto il coraggio di cambiare il Presidente per cui anche in Basilicata potrebbe accadere lo stesso: Lega e Fratelli d’Italia che acconsentono a un candidato forzista che non sia Bardi. Ma chi? Con quale nome cambiare? Escludendo la Casellati corre voce di qualche vecchio cavallo che scalpita dietro le quinte, visto anche il grande attivismo di Vincenzo Taddei. Potrebbe darsi che sia qualcuno con rapporti anche con Pittella e De Filippo forte di vecchie esperienze comuni? Un candidato di tal fatta potrebbe aprire un fronte che provocherebbe uno squarcio nel centrosinistra perché rappresenterebbe un centrodestra che dimostra di potersi aprire ed andare oltre sé stesso.

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