Martedì a Roma si tenta di ricomporre le fila del Governo regionale. Intanto la mozione di sfiducia aggiunge un altro elemento di penalizzazione dei cittadini.

di Angelomauro Calza

 

Due, tre elementi di riflessione e qualche indiscrezione: incontro di maggioranza di martedì, eventuale rimpasto di giunta, mozione di sfiducia. L’incontro di martedì è stato promosso dalla Lega, dopo che Marti e Pepe sono giunti alla conclusione che è indispensabile un recupero con Fratelli d’Italia per poter concludere la legislatura senza intoppi continui.

Il Presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi

All’incontro non si sa se Bardi ci sarà davvero o no, ma si sa anche che tutto dipenderà da lui: sarà disponibile ad ammorbidire le sue posizioni? Magari con un “patto tra gentiluomini” con cui si stabilisce che si approvi il bilancio per popi ritornare a contrattare”? Se sì si discute, altrimenti nulla di fatto, perchè di sicuro le Meloni in quella sede pretenderà due assessori. Se Bardi modificherà il suo atteggiamento di chiusura verso Fratelli d’Italia si potrebbe anche arrivare una contrattazione, nel senso che Bardi potrebbe anche spuntare un solo posto in Giunta e magari un paio di postazioni in Enti sub-regionali, altrimenti tutto resterebbe problematico e lo spettro del voto anticipato potrebbe materializzarsi come figura reale. E nel caso dell’atteggiamento più morbido? Quali i nomi in ballo? E’ che in questo caso non conterebbe tanto chi entra in Giunta, ma chi dovrebbe lasciare il posto.

Quarto e Baldassarre posano dopo l’ingresso in Fd’I

E la partita si giocherebbe tra Fratelli d’Italia e gli Azzurri, con Baldassarre terzo nome. Le ipotesi con la concessione di due assessori a Fratelli d’Italia: 1- fuori Acito e Bellettieri (che essendo esterni non porterebbero teoricamente ripercussioni di voti contrari in Consiglio); 2 – fuori Baldassarre e uno tra Acito e Bellettieri (con Baldassarre che potrebbe esercitare una qualche ripicca). In entrambi i casi, però, bisognerebbe verificare le posizioni di Francesco Piro e di Franco Cupparo: come si comporterebbero in Consiglio? Sosterrebbero queste ipotesi e quindi Bardi e la maggioranza non votando contro? E Cupparo? Accetterebbe senza battere ciglio? Oppure, essendo cambiato completamente il quadro da quando ha annunciato la sua rinuncia all’assessorato, tornerebbe a rivendicare un posto in Giunta per lui? Oh, se è saltato tutto… è saltato tutto, o no?  E, se lo facesse, chi potrebbe dirgli che la sua rivendicazione è temeraria e non supportata da fatti ed eventi che intanto si sono succeduti? Altra certezza l’annuncio di Piergiogio Quarto: “se martedì troveremo un accordo tutto sistemato, altrimenti firmeremo e voteremo in aula la sfiducia a Bardi”. E da qui partiamo per l’ultima considerazione, quella della mozione di sfiducia. Una sensazione iniziale: la mozione (allo stato) non dovrebbe ottenere 11 voti a favore, la mozione non dovrebbe ottenere 11 voti contrari. Se questo è, è una operazione che non servirebbe a niente altro se non a “mettere il pepe nel sedere” al centrodestra, niente di più. Bardi, destra e sinistra parlano in queste settimane di fare qualsiasi cosa “per il bene dei lucani”. Il ragionamento è che un segretario regionale del maggior partito del centrosinistra più esperto e meno impulsivo sicuramente avrebbe strategicamente e responsabilmente notificato il suo sostegno a Bardi fino all’approvazione del bilancio (spronandolo a chiudere subito la partita) mettendolo al corrente che avrebbe presentato immediatamente dopo una mozione di sfiducia.

Il segretario regionale PD, raffaele La Regina

Ed avrebbe tenuto a bada anche la Cgil, perché se un partito e un sindacato tengono a cuore le sorti di cittadini e lavoratori lucani non pongono intralci alla possibilità di utilizzare al meglio e nei tempi i milioni di euro rivenienti dal Pnrr. Questo atteggiamento invece, se pur opzione contemplabile e legittima, nuoce sicuramente ai lucani che corrono il rischio sempre più reale di ritrovarsi con un Ente Regione che va avanti per dodicesimi. C’è forse qualcuno che non pensi (a destra e a sinistra) che sia ormai scaduto il tempo per Bardi e per il centrodestra e che la soluzione migliore siano elezioni anticipate? Certo che no, ma tutto deve o sarebbe dovuto accadere solo dopo l’approvazione del bilancio e qui entra in gioco l’occasione persa di manifestare la lungimiranza del centrosinistra: dimostrare a Bardi e ai lucani che solo grazie al suo senso di responsabilità le famiglie lucane non sono state penalizzate oltremodo. Una occasione persa per rendere tangibile la vicinanza ai bisogni dei cittadini e non farne solo uno slogan (che poi mica il centrosinistra sta messo così bene da poter scommetttere sulla sua vittoria alla eventuali elezioni… lo sa questo La Regina, o no?).

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