Nulla di fatto nella riunione romana terminata poco fa. Ci si rivede domani, ma la situazione è molto ingarbugliata
di Angelomauro Calza
E… niente. Neanche stasera i partiti della maggioranza hanno trovato la quadra per poter comporre la nuova Giunta regionale. Ciascuna delle parti in causa pare sia rimasta ferma sulle proprie posizioni senza mollare di un centimetro causando di fatto lo stallo delle trattative che ci si augurava portassero a una intesa. Accordo solo su una richiesta di aggiornarsi a domani sera, quando giocoforza a una qualche soluzione si giungerà. Voci anche su possibili incontri bilaterali tra referenti nazionali e lucani di ciascun partito per verificare quali possano essere le possibilità. Ma quali sarebbero gli ostacoli che non sono stati superati manco si trattasse della replica dell’Italia che non è riuscita a superare la Svizzera? E’ trapelato solo che si è di fronte a una situazione molto complicata perché sarebbero tanti i temi da affrontare posti sul tavolo dalle parti. Ma allora, se questo è, non è peregrino pensare che siano tutti temi riguardanti impegni assunti in fase preelettorale e di cui si chiede il rispetto. E allora, se questo è, poiché le cronache politiche hanno dato ampio spazio alle condizioni che furono all’epoca poste a Bardi da tutti i suoi alleati, nulla di più facile che siano proprio quelle stesse condizioni a… condizionare la discussione e l’intesa per la Giunta. Quali? Beh, la Pieni poteri, per esempio, la rivoluzione delle apicalità sanitarie, della fuoriuscita di esponenti dello staff del Presidente, l’assessorato alla Sanità da assegnare a Tizio piuttosto che a Caio in maniera difforme da come si era pensato e discusso. Insomma le questioni sono tante, i temi si incrociano e l’estate già di per sé infuocata sembra essere destinata ad infiammare dibattito politico e rapporti tra i partiti di centrodestra. Intanto aspettiamo domani.
