Intervista all’Assessore regionale alla Sanità: “Con questa legislatura si sono fatti i concorsi dopo tanti anni. E’ è un segnale di correttezza e legalità che i lucani attendevano da tempo”.

di Angelomauro Calza

 

Assessore, qual è lo stato di salute della sanità lucana?

Beh, come in tutte le regioni d’Italia vive un contesto caratterizzato da alcune criticità che con i miei colleghi assessori regionali di altre realtà condividiamo nelle riunioni nazionali. Riguardano la carenza di medici, l’aumento dei costi, il protrarsi delle conseguenze del Covid. Troppo spesso ci si dimentica che il Covid sia finito anni fa, ma purtroppo lo stato di emergenza è stato dichiarato terminato solo a maggio 2023. Detto questo in Basilicata il SSR dà risposte quotidiane a tantissimi lucani e per questo devo ringraziare medici, operatori sanitari e tutto il comparto. Tutto quelli che nonostante mille difficoltà riescono ogni giorno ad erogare servizi ai cittadini lucani. Per cui i problemi ci sono, ma spesso la materia viene strumentalizzata, perché riguarda tutti i cittadini e si tende a creare un allarme sociale, ma in compenso posso dire che c’è la stragrande maggioranza silenziosa di lucani che ricevono cure e assistenza quotidiane.L’Assessore Francesco Fanelli

L’Assessore Francesco Fanelli

Ma i problemi, da quando è lei assessore, sono diminuiti o sono aumentati?

Prima che arrivassi io, l’assessore Leone si è trovato a dover gestire l’emergenza Covid, qualcosa di impensabile. Come tutti ricordiamo, siamo stati chiusi in casa, la gente aveva paura di recarsi presso strutture pubbliche per qualsiasi tipo di visita. Io ho dovuto invece affrontare il post pandemia, tutte le conseguenze. Si pensi solo che tra una visita e l’altra durante il Covid vi era necessità di tempi da dedicare alla sanificazione, con un notevole prolungamento dei tempi. Sono due situazione differenti tra me e chi c’era prima di me

Ma lei preferiva l’agricoltura o si trova bene anche alla Sanità?

Io alla Sanità sto affrontando una sfida che mi appassiona perché la sanità riguarda tutti i cittadini, per cui bisogna mettere in campo ogni sforzo per cercare di offrire servizi sempre migliori. Anche All’Agricoltura ho dato il massimo, credo e spero dai riscontri che mi pervengono dal territorio di aver lasciato un buon ricordo e di aver lavorato bene.

Rocco Leone, ex titolare della delega regionale alla Sanità lucana

Lei è uno di quegli assessori che durante una stessa legislatura sono passati da un assessorato all’altro. Da attuale assessore alla Sanità che partecipa alle riunioni di Giunta insieme agli altri, è concorde con le azioni che pone in essere l’assessore all’agricoltura che le è succeduto, o magari qualcosa, anche se non lo dice, lei l’avrebbe fatta in maniera diversa? O magari non l’avrebbe proprio fatta?

Senza dubbio ognuno ha la sua impostazione. Come spesso accade in ogni contesto, anche in politica i risultati arrivano dopo qualche tempo. In agricoltura anche oggi si stanno riscontrando risultati frutto di una programmazione precedente. Condivido quanto si sta facendo sulle scelte di programmazione futura vedremo quali saranno, ma sono provvedimenti che andranno in Giunta e in quella sede potremo fare le nostre valutazioni

Ritiene in qualche modo fondate le critiche rivolte alla sanità lucana dall’ex assessore regionale, oggi senatore, Gianni Rosa e da una parte di Fratelli d’Italia?

Io ritengo che la critica e il confronto fatti in modo costruttivo in politica soprattutto deve sempre esserci, deve far crescere tutti. La sola critica non aiuta. Evidenziare le problematiche e le criticità senza individuare quali sono nel contempo le possibili soluzioni non fa parte del mio carattere. Ho vissuto dieci anni di esperienza politica all’opposizione come consigliere comunale di Potenza e ogni qualvolta ho mosso una critica ho posto anche una soluzione.

Allora è questo il motivo per cui è stato chiesto a Fratelli d’Italia di approntare la risoluzione che riscrive il PdL sulla sanità privata?

Piergiorgio Quarto

Consigliere regionale e segretario lucano di Fd’I, Piergiorgio Quarto

Per quel che concerne la sanità privata è evidente e oggettivo che il governo regionale negli anni passati ha erogato maggiori risorse al privato nell’idea che il settore privato deve essere a supporto del srvizio pubblico per dare un servizio più efficiente ai cittadini. Nella fattispecie, per quel che riguarda la problematica di questi ultimi giorni, possiamo dire tranquillamente che da un punto di vista politico c’è stata una scelta chiara, nel senso che sia il governo regionale con la Giunta, ma anche il Consiglio regionale che si è pronunciato all’unanimità hanno individuato un percorso per quel che riguarda la sanità privata sia per il 2022 che il 2023. Poi purtroppo da parte del governo nazionale sono stati fatti dei rilievi a seguito di quali al fine di evitare impugnazione alla Corte Costituzionale il Presidente Bardi ha preso l’impegno di modificare la norma approvata in Consiglio per cui si tratta di questioni squisitamente tecniche e burocratiche, nel senso che la volontà politica è stata chiara: sia la Giunta che il consiglio all’unanimità avevano espresso questa volontà. Ora si tratta di porre rimedio esclusivamente dal punto di vista tecnico, ma la volontà politica è chiara e non è mutata: bisogna trovare le soluzioni tecniche nell’ambito della legalità

Certo, ma risulta che l’onere di mettere a punto la soluzione sia stata affidata al partito che ha mosso critiche in questo senso. Come a dire: visto che avete avuto la capacità di individuare le criticità, mò studiate che si deve fare per rimediare e offriteci le soluzioni.

Senza dubbio. Se vi è la volontà politica, come comprovato da atti formali, che poi hanno avuto purtroppo un intoppo burocratico, è evidente che nel momento in cui viene sollevata la critica, va trovata anche la soluzione. E nel Consiglio di martedì il Presidente questo ha sottolineato dopo aver esposto quello che è stato il percorso avvenuto a seguito dell’approvazione della legge: “siamo pronti ad accogliere qualsiasi soluzione di pratica reale”.

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi (ph.Luisa Calza)

E Bardi, secondo lei, che fa? Sarà ricandidato, non sarà ricandidato, decide lui, decide Forza Italia, decide la coalizione in Basilicata, decide l’alleanza a Roma… Insomma che accadrà secondo lei?

A riguardo dico che sono questioni che non seguo io direttamente, per cui su questo non mi posso esprimere, nel senso che la coalizione deve essere unita e compatta. Credo che in questi anni nonostante abbiamo amministrato durante il Covid si sia fatto tanto, il governo regionale con il Presidente Bardi credo abbia fatto tante cose buone, sicuramente se ne potevano fare altre, però bisogna contestualizzare dopo 20 anni di governo di centrosinistra, abbiamo governato solo quattro anni, di cui due caratterizzati dall’emergenza Covid, ed è evidente che le difficoltà sono state tante, ma credo che buoni risultati si siano ottenuti, per esempio con la legge sul gas, ma un cambio di passo si è registrato in generale. Una cosa fondamentale che non viene sottolineata è che con questa legislatura si sono fatti i concorsi dopo tanti anni. E’ chiaro che non risolvono i problemi dell’occupazione, ma è un segnale di correttezza e legalità che i lucani attendevano da tempo

Corre voce che ci siano strutture ospedaliere che sono state fornite meritoriamente di apparecchiature all’avanguardia, ma che giacciono inutilizzate per mancanza di personale specializzato. Come esempio una modernissima macchina per effettuare TAC all’Ospedale di Chiaromonte che da mesi è ferma inutilizzata in un locale

A me non risulta come fenomeno in generale. Noi stiamo investendo perché il Dipartimento svolge opera di indirizzo programmazione e controllo rispetto alle aziende sanitarie e stiamo investendo tantissimo per quanto riguarda l’acquisto di tecnologia avanza e stiamo svolgendo i concorsi in ambito sanitario per il personale. Cosa che non accadeva da anni con centinaia di persone che vengono immesse in servizio, Chiaramente paghiamo la carenza di medici, ma è un problema nazionale. Per quel che riguarda la TAC di Chiaromonte so che è stata collaudata da pochi giorni ed entrerà in funzione quanto prima. Inizierà con esami interni e poi, dopo un breve periodo di necessarie prove, inizierà ad essere utilizzata anche per gli esterni

L'ospedale di Chiaromonte

L’ospedale di Chiaromonte

Nel merito sono stati fatti concorsi che non hanno dato l’esito sperato per mancanza di partecipanti. Volendo estendere la nostra chiacchierata uscendo dal contesto regionale, secondo lei è giusto tenere ancora le Facoltà di Medicina sotto lo scacco del numero chiuso? Ha ancora un senso vista la carenza di medici?

Sono perfettamente d’accordo. Il numero chiuso così come pensato e attuato è una follia. Non immaginare un numero chiuso proporzionato rispetto al numero delle uscite dal mondo del lavoro, anzi, anche maggiorato§: servivano più medici. Si è creato sproporzione tra domanda e offerta, er inevitabile che si arrivasse a questo imbuto. Numeri ristretti sia per la Facoltà che per le Specializzazioni ha creato una sproporzione tra domanda e offerta. Qualsiasi italiano poteva pensare dieci, venti anni fa, che una regione come la Clabria arrivasse a dover assumere medici provenienti da Cuba? Purtroppo è avvenuto perché mancano i medici., In Basilicata sicuramente oggi, in prospettiva, la Facoltà di Medicina potrà essere d’aiuto. I nostri ragazzi erano costretti ad andare a studiare fuori, ed è difficile pensare che poi potessero rientrare. La Facoltà in regione sarà d’aiuto, ma è evidente che essendo un problema nazionale, visto che in tutt’Italia chiudono presidi e servizi. In Basilicata resistiamo grazie al grande lavoro di tutti hgli attori del settore, non chiudiamo servizi, ma continuiamo ad erogarli, ma è evidente la necessità di una svolta. Mi pare che questo governo nazionale abbia compreso questa problematica e spero che ci sia una svolta, anche perché qualsiasi provvedimento si adotti oggi porterà conseguenze solo nei prossimi anni.

Si è mai trovato in contesti in cui il Presidente Bardi si è arrabbiato? Nelle vostre riunioni di Giunta ha mai alzato la voce? Qualche assessore lo ha mai fatto incazzare? Com’è il Presidente quando si arrabbia? Ci svela questo lato per noi oscuro?

Sinceramente in questi anni non ricordo di averlo mai visto arrabbiato. Lo dico con sincerità E’ una persona che quando c’ero io non si è mai arrabbiato

Ma quindi se lo ha fatto lo ha fatto quando lei non c’era?

Mannò, dai. Dico la verità: con noi non ha mai perso le staffe e tutte le riunioni si sono sempre svolte tranquillamente. E’ una persona molto rispettosa e tranquilla

Salvini, Meloni e Tajani (ph.Il Messaggero)

Lo ha detto, per le future elezioni regionali ha già detto che è materia politica e non istituzionale. Okay, Ma la coalizione dovrà comunque esprimere un candidato Presidente, uno scelto tra Forza Italia (verosimilmente Bardi), Fratelli d’Italia e Lega. Chi potrebbero essere gli altri due? Ovviamente dando a ciascun partito la stessa percentuale di probabilità

Ma la scelta spetterà ai tavoli di competenza. Sicuramente verrà fattala scelta migliore per i lucani

Quanto lo scacchiere nazionale influenzerà questa scelta?

Senza dubbio c’è un discorso nazionale. Ci sono diverse regioni al voto, rispetto a cinque anni fa abbiamo anche un Governo nazionale di Centrodestra, ma sono sicuro che ai tavoli preposti saranno effettuate le scelte migliori per ciascuna regione

Ma quale potrà esser il maggiore pericolo per il centrodestra lucano?

Io credo che il centrodestra può e deve ambire a vincere e governare ancora perché in questa regione è riuscito a vincere dopo decenni di governo ininterrotto di centrosinistra che con politiche clientelari e assistenziali aveva messo in grandissima difficoltà la nostra regione. Abbiamo fatto tante cose buone, su alcune di poteva forse fare meglio, ma bisogna contestualizzare. Solo quattro anni dopo vent’anni di monopartito dei messaggi chiari di meritocrazia, legalità e trasparenza siano stati lanciati ai lucani. Bisogna continuare su questa linea

Quindi tra un generale, un capitano e un colonnello?

Saremo sempre allineati e sull’attenti per collaborare, ma certi soprattutto di essere ascoltati.

 

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