L’imprenditore di Senise in esclusiva ad Angelomà parla di sé, di sport, di politica e lancia un allarme: “sanità e lavoro sono priorità da affrontare prioritariamente per non far morire la Basilicata”
di Angelomauro Calza
Dal 10 maggio, quando abbiamo per primi lanciato l’indiscrezione sulla sua possibile candidatura a Presidente della Regione Basilicata, il nome di Angelo Chiorazzo circola sui media perchè collegato a questa ipotesi. E allora ecco che per primi lo abbiamo sentito. Di seguito l’intervista.
Togliamoci subito il dente: ha mai pensato di candidarsi a Presidente della Regione Basilicata?
Sono chiacchiere estive. La candidatura a Presidente di una Regione non è questione di un pensiero. Ci dovrebbe essere qualcosa di concreto, ma non c’è mai stato nulla, non ho mai incontrato segretari di partito, lor oemissari o quant’altro
Lei non ha mai fatto mistero di essere cresciuto politicamente alla scuola di Andreotti
Più che andare alla sua scuola ho avuto la fortuna di conoscerlo durante il mio primo anno di università, mi ha accompagnato nella crescita e nella vita ed è una persona a cui sono stato e resto legatissimo
lei è anche un imprenditore di successo: si sente logorato?
No, assolutamente no
quindi vuol dire che ha potere?
Lui diceva che il potere logora chi non ce l’ha, ma era una battuta. Se si è logorati magari lo si è perché si lavora tanto. Tutto qui
Perché è stato rapito dal calcio? O è il calcio che l’ha rapita?
Il calcio è una passione da sempre. Tutto lo sport, ma il calcio in particolare. Dopnato Macchia che è un amico ventennale ha voluto comprare il Potenza Calcio e ha insistito perché facessi il vice Presidente. Io ero restio, ma poi quando abbiamo parlato mi sono convinto, ma gli ho detto che se si doveva fare bisognava farlo in modo diverso, far sì che il calcio diventasse inclusivo, che lo stadio fosse per i bambini, per le donne, per tutti-. Lui su questo aveva le idee chiarissime e coincidenti con le mie e devo dire che l’esperienza del primo anno del Potenza Calcio è stata super positiva perché abbiamo vinto il Premio innovazione, insieme alla Juventus Next gen, l’under 23 che gioca il Lega Pro, e anche il premio Fair play per il miglior tifo tra le 60 squadre di Lega Pro. E non c’è stata un solo incontro di calcio al Viviani dove non ci fosse una realtà impegnata nel sociale: tante persone che non avevano mai visto dal vivo un incontro di calcio hanno avuto così la possibilità entrare allo stadio e vivere una partita di calcio nostri ospiti.
Senta ho visto una foto di una partita a calcio balilla con lei e Macchia avversari, uno in porta, l’altro all’attacco. come è finita?
Ah, questo non lo ricordo. In qualche momento abbiamo giocato, ma non ricordo chi ha vinto
Il fatto che in porta giocasse Macchia e lei dall’altro lato all’attacco è un puro caso o ci sta un qualche significato recondito, allegorico?
No, no, non ci sta niente. Io gioco sempre lì in attacco. Poi se giocavamo contro nemmeno si pone il problema
Una battuta sulla sanità lucana. Lei è imprenditore di successo che opera proprio nella sanità. Senza entrare in questioni complesse o specifiche, mi definisce la Sanità lucana?
In questo momento la sanità lucana è in enorme difficoltà. Non lo dico io, ma lo dicono i dati e i cittadini che non hanno un servizio efficiente. Io dedico almeno una o due ore del mio tempo ogni giorno a cercare sistemazioni per tanti lucani al San Raffaele, all’Humanitas, allo IEO, al San Donato o per i bambini al Bambin Gesù. Me ne capitano almeno due o tre a settimana. Purtroppo i lucani per trovare una buona sanità devono andare fuori. Non ce lo possiamo permettere come cittadini, non solo come lucani, perché questo è proprio l’ABC di una società civile
Abbiamo vissuto lunghi mesi con il Covid. A suo parere come è stata gestita l’emergenza Covid?
Noi siamo stati il primo paese di fatto ad essere colpito. Della Cina e quel che è successo lì non sapremo mai. Di fatto l’Italia è stata la prima a essere colpita. Quel che è accaduto in alcune aree del nord è stato uno tsunami. Noi lo abbiamo visto perché lavoriamo in alcune realtà del Nord. Quel che è accaduto è stato drammatico, in 48 ore è cambiato completamente il mondo. Io ho voluto fortemente nella prima serata della festa di Avvenire il Presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, perché a mio parere alcune critiche anche feroci nei suoi confronti sono state ingenerose. Quello che è accaduto è stato allucinante e se è andato in ginocchio, in crisi, il sistema ospedaliero lombardo, figuriamoci quello da Roma in giù.
E’ stato criticato da alcune parti anche il Ministro Speranza
Il ministro Speranza ha avuto addirittura anche l’umiliazione di una inchiesta giudiziaria che per fortuna si è risolta in breve tempo con la giusta archiviazione. Io ritengo che il ministro Speranza, come il presidente della Regione Lombardia abbia fatto un ottimo lavoro. Anzi. Al Ministro Speranza va tanta gratitudine perché si è trovato a gestire una cosa ovviamente più grande delle forze di qualsiasi altra persona
L’altra sera Speranza era in Piazza Prefettura a Potenza alla festa di Avvenire
Sì. Io credo sia venuto perché c’erano due relatori di livello nazionale e internazionale: il cardinal Gambetti, vicario del papa per la Santa Sede e quindi stiamo parlando di una personalità mondiale, e il presidente della FIGC Gravina oltre agli altri ospiti.
Avvenire in Basilicata. Non è la prima festa e non sarà presumibilmente manco l’ultima. E’ un messaggio criptico? Subliminale? l’Avvenire e la Basilicata messi insieme…
No, guardi. E’ la settima festa che facciamo in Basilicata. la cosa nasce otto anni fa e inizia sette anni fa per un caso. Il mio rapporto di amicizia con il Direttore del giornale, una cena con il Vescovo della mia Diocesi di Tursi Lagonegro, Orofino, che all’epoca era a Tricarico. In quella cena dissi “facciamo una cosa bella anche per alzare il livello del dibattito in Basilicata”, e quindi portare la Basilicata nel dibattito nazionale o se vogliamo le cose nazionali e internazionali in Basilicata. Negli anni abbiamo tentato di migliorare e diciamo che quest’anno abbiamo avuto anche quella che secondo me è stata una grande opportunità per la nostra terra: la presenza del Cardinale Zuppi che è arrivato con la prima uscita pubblica dopo il suo rientro da Mosca come inviato del papa. Questa cose che ha detto il cardinale Zuppi io sono sicuro che tra qualche anno se le cose andranno come si spera e come sono state avviate, le leggeremo sui libri di storia, una cosa di grande portata
La discussione della quattro giorni della festa di Avvenire potrà servire da qui alle elezioni a qualcuno per far tesoro di quel che hanno detto i vescovi?
lo spero. I vescovi non vanno mai tirati nell’agone. La settimana scorsa c’è stata una iniziativa nell’ambito della Consulta regionale delle associazioni laicali, il CRAL, ed è stato presentato un documento straordinario: “Segni di speranza costruttori di futuro” era il titolo di questo opuscolo che è stato donato alla Basilicata. La Chiesa fa il suo dovere, cercare di svegliare coscienze, indicare una strada, evidenziare dei percorsi che magari si fa fatica a individuare nel quotidiano, quindi ritengo e spero che si riesca a svegliare le coscienze e che si riesca a fare squadra e si risolvano un po’ di problemi.
Ma quali sono i settori di intervento prioritari per poter dare una scossa e rilanciare la Basilicata?
Beh, quello prioritario senza ombra di dubbio è la sanità, e su quello abbiamo già parlato. Bisogna intervenire subito e in modo importante e radicale. Poi la vicenda Stellantis, una enorme partita aperta, e quella infrastrutture. La piaga maggiore è la disoccupazione, ma se non riusciamo a creare sviluppo dove andiamo?
E quindi il lavoro diventa il problema da affrontare con grande urgenza
Sì, Il lavoro è un problema. Possibile che parliamo di sciocchezze e poi i giovani se ne vanno? Se non affrontiamo questo tema radicalmente non c’è futuro per i giovani, ma nemmeno per il paese.
E dell’autonomia differenziata cosa pensa?
Con il Presidente della regione Lombardia, che è stata una piacevolissima sorpresa come persona e stile e comportamenti, abbiamo dibattuto insieme al segretario generale della Cei Monsignor Baturi: per loro oggi è chiaro che il Sud è una palla al piede. Per noi fare l’autonomia differenziata, peraltro sostenuta da Bardi (che pure è venuto a farci visita) senza alcun dibattito, cosa di per sé gravissima, rischia di essere la morte della Basilicata. Se noi facciamo i lucani, in questo momento abbiamo ai vertici della Ferrari Vigna, un lucano, tra i vertici di Banca Intesa un lucano, alla Ferrero uno dei primi nomi è un lucano, il Presidente della corte Costituzionale una lucana: è possibile che non riusciamo a mettere a frutto queste eccellenze? Abbiamo le risorse, abbiamo il petrolio e l’acqua, che damine! E’ chiaro che c’è bisogno di uno slancio. Io non sono contrario, ma se lo fai oggi in queste condizioni e con queste modalità hai spaccato il Paese in due, se lo fai riequilibrando come giusto che sia, ognuno poi si gioca le sue carte.
Ritiene che la Basilicata sai, come la definivano una volta, un’isola felice o invece è cambiato qualcosa?
Ho imparato dal mio amico fraterno Paolo Borrometi che non esistono isole felici. Che le mafie oggi sono così potenti da arrivare dappertutto ed è anche per questo che uan delle srrate di Avvenire l’abbiamo voluta dedicare proprio al tema della legalità. Abbiamo avuto ospiti d’eccezione: il dottor De Lucia, procuratore capo di Palermo, che con i suoi uomini ha arrestato Matteo Messina Denaro, facendo così un grande dono all’Italia, chiudendo in qualche modo una ferita aperta dai brutali attentati a Falcone e Borsellino e alle loro scorte. Il Capo della Dda si Basilicata, il dr. Curcio che sul tema delle infiltrazioni mafiose ha acceso da tempo i riflettori facendoci capire che non solo in Basilicata la mafia c’è, ma anche che è abbastanza forte. Per battere le mafie oltre all’operato della magistratura c’è bisogno che ognuno di noi faccia sempre il proprio dovere.
Ma lei dove vota? A Roma o a Senise?
No, sempre residente a Senise, dove ho sempre votato in vita mia
Una indiscrezione su sua Santità se può darcela: li ha mai assaggiati i peperoni cruschi? Glieli ha mai portati?
Guardi io ogni Natale cerco di regalare a tutti le persone e amici che conosco prodotti tipici della mia terra
Quindi li avrà assaggiati sicuramente
Li ha assaggiati anche la Merkel in un pranzo ad Assisi quando facemmo una bellissima iniziativa, quando le fu consegnata la lampada della pace insieme ai frati francescani di Assisi
Ma, alla fine, ce lo dica: secondo lei chi salverà la Basilicata?
Ritengo che nessuna persona da sola possa salvare qualunque realtà
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