All’attacco sulla Sanità sferrato dall’ex assessore all’Ambiente si associa l’on. Caiata. Resta solo il coordinatore provinciale a difendere il Presidente. Per induzione sotto attacco anche Fanelli, ma potrebbe essere un conflitto Roma-Potenza che fortifica Pepe.

di Angelomauro Calza

 

Che pure Totò chiese glielo chiese a sua figlia nel celebre film Totò, Fabrizi e i giovani d’oggi, che prendiamo a metafora per la situazione politica che sitiamo vivendo in Basilicata: “Vuoi dire che sono succube di tua madre?” E lei gli ribattè: “si dice succubo”.

Oh, gli mostrò il vocabolario, al padre scettico, a Totò, ed è rimasta celebre la battuta: “essì… ci sta scritto così… succubò, succubì, succubà, succubè”. In realtà sono ammesse entrambe le forme, sia quella variabile che quella invariabile. E così deve essere stato anche per il Presidente Vito Bardi. Per lui o in un modo, o nell’altro sempre quello è. Essì, per lui, il Presidente della Regione Basilicata. Che ha spacciato per “grandi cose” operazioni da lui solo portate a termine negli ultimi tempi. Per esempio quella del petrolio: ma in realtà l’ha compiuta da politicamente succube delle compagnie che operano in Basilicata; quella del gas: ma è stato politicamente succube delle volontà di Salvini e della Lega, come ci è stato dichiarato dallo stesso attuale Vice Presidente del Consiglio, come abbiamo riportato (e non ci ha smentito nessuno); e politicamente succube di Fratelli d’Italia, per ultimo, pochi giorni fa, per la questione dell’acqua.

Vito Bardi

Il Presidente della Regione Basilicata Vito Bardi

Presidè, ma di suo? Che ci ha portato di politicamente suo? Mò, diciamo, da succube si può sopravvivere, si può campare, ma non si può vivere. da Presidente che fa politica intendiamo. E lei lo sa, perché lei a volte ammicca, bonariamente soccombe, ma non è fesso, su questo non ci piove. E così ecco che puntuali, visto che ha l’abilità di attirarsele, arrivano le bordate. Ieri quella del senatore Gianni Rosa che l’attacca sulla Sanità, sottolineando la insostenibilità dei tempi di attesa e l’inefficacia di tutto quanto sino ad ora ha fatto per la sanità privata.

L'assessore Gianni Rosa

il senatore ed ex assessore regionale Gianni Rosa

Risposta in sua difesa da parte di Forza Italia affidata al coordinatore provinciale di Potenza, Vincenzo Taddei (ma la Alberti Casellati? Che fine ha fatto di fronte a un attacco forte di un parlamentare a un suo Presidente di Regione? Affida la risposta a un coordinatore provinciale Invece di mettere in campo la sua autorevolezza, certificata da storia e ruolo? Ma siamo certi che la voglia riconfermare? Mi pare na cosa strana…): “Scaricare responsabilità non è un gioco che possa far onore al senatore Rosa, che dimostra di non conoscere né le attività del suo partito, né quelle della Regione, né quelle del MEF. Del resto, nei plurimi incontri sui temi lucani tra i coordinatori regionali e il Presidente Bardi nessuna lamentela era stata sollevata al riguardo”. Vabbè, incontri con chi di Fratelli d’Italia? Con lo sconfessato Quarto? E che valore hanno?

Vincenzo Taddei

Il coordinatore provniclae di Forza Italia a Potenza, Vincenzo Taddei

Ma passiamo oltre, perché a Taddei ha controreplicato l’onorevole Salvatore Caiata: ““Che la Sanità lucana non brilli di efficienza gestionale ed operativa è sotto gli occhi di tutti e bene ha fatto il Senatore Rosa a stimolare il Governo Regionale.  E’ il momento di voltare pagine ed il Presidente, in primis, dovrà porre rimedio agli errori finora commessi”. Poi interviene, poco fa, il fatto nuovo: le dimissioni del DG Bortolan, conseguenza estrema di un gossip di cui sino ad oggi non ci siamo interessati perché non ci appassionano le vicende private e gli scandali rosa (!), ma che ora, viste le conseguenze, non possiamo ignorare almeno per la parte riguardante l’ultima bordata a Bardi del senatore Gianni Rosa: “In Basilicata non lo rimpiangerà nessuno. E non per il pruriginoso gossip che pare lo coinvolga, del quale non mi interessa parlare. Ma per il nulla che ci ha lasciato in questi mesi” scrive il senatore non dimenticando che è stato proprio Bardi a scegliere il suo diciassettesimo dirigente.

l'on. Salvatore Caiata

l’on. Salvatore Caiata

E se la prende anche con il consigliere Franco Piro “se il mio assessorato è stato mediocre, come il consigliere Piro, svegliatosi all’improvviso, dice essere stato, cosa dovremmo dire dell’ennesima nomina presidenziale rivelatasi un flop?” Insomma, nel centrodestra è ormai guerra aperta e senza confini tra Forza Italia e Fratelli d’Italia, con il chiaro scopo di attaccare Bardi e indebolire la sua possibile ricandidatura a Presidente. Ma la questione ripropone anche “l’altra guerra”, quella che vede contrapposta Roma a Potenza. Perché l’alzata di scudi di Rosa e Caiata potrebbe essere prodromo, sì, di insidie ben più pericolose per Bardi, ma non esclude che a giovarsene possa essere anche la Lega, con Pepe che vede ora attaccato da Fd’I, sia pur indirettamente, anche Francesco Fanelli, l’assessore alla Sanità: oh, che mica ci sta solo Bardi sotto accusa, dai! A gestire la Sanità formalmente è il leghista, e l’attacco di Rosa e Caiata, duro per Bardi, ma sottile per Fanelli, potrebbe servire per “fare pulizia” in ambito locale e sgombrare il campo di battaglia da possibili outsider (come l’assessore alla sanità) che è sempre meglio non avere. Intanto Quarto tace: e fa benissimo! Ormai è fuori dai giochi, sia chiaro, e in molti indicano Cosimo Latronico vero competitor di Bardi.

l’assessore regionale Cosimo Latronico

Essì, ma Latronico sta con Fitto, accetterebbero la cosa i meloniani senza batter ciglio? Difficile da credere se la situazione non fosse quella attuale, con i vescovi in campo pronti a sostenere un candidato forte e cattolico del centrosinistra. Fratelli d’Italia, di fronte a questa ipotesi, potrebbe cedere la candidatura eventuale in favore di Fitto e del suo Latronico per scardinare la compagine che si sta creando a sinistra intorno al documento dei vescovi: l’unico a destra che può riuscirci è Cosimo Latronico. Insomma, la situazione è tutt’altro che placida, né è chiaro cosa accadrà a destra. Di sicuro, al momento, il più in pericolo è Bardi, gli altri dormono ancora sonni tranquilli, a destra e a sinistra: aspettano. Magari si girano e rigirano nel letto, ma il sonno non viene scosso e non ci si alza manco per andare a fare la pipì.

© copyright www.angeloma.it – è consentita la riproduzione anche parziale a scopo di critica, confronto e ricerca purché con citazione