Cioè, si vota in Sardegna, ma si decide per leader e formazioni lucane in campo il 21 e 22 aprile. Chi, tra Truzzu e Todde?

di Angelomauro Calza

 

Alessandra Todde

Paolo Truzzu

Essì, i rapporti e i legami tra Basilicata e Sardegna si perdono nella notte dei tempi. Mi ritornano alla mente i miei (ahimè!)abbandonati studi universitari e le mie origini di una terra di studi e di ricerche sociologiche e linguistiche, quando nel 1981 Rainer Bigalke, nel suo Dizionario dialettale della Basilicata riportò lo studio di Gerard Rohlfs, il famoso linguista e dialettologo, secondo cui la Basilicata è terra di passaggio e transizione della lingua sarda ai balcani, fino alla Romania. Evvabbè, ma oggi? Embè, poichè parliamo di politica, oggi c’è che… domani si vota in Sardegna, e in Basilicata, dove le urne si apriranno il 21 e 22 aprile, alla Sardegna si guarda per decidere alleanze e candidature, a destra e a sinistra. Un legame stretto, forse più di quello linguistico. A sinistra laddove dovesse vincere o ottenere un buon risultato la candidata Alessandra Todde, M5S, sarebbe la dimostrazione che la coalizione di centrosinistra così composta funziona, e quindi, verificata la riuscita dell’esperimento, si potrebbe replicare anche in Basilicata, perché no? Con i CInquestelle che dovrebbero però a questo punto accettare il candidato civico appoggiato dal PD e dai Verdi.  In caso contrario i Cinquestelle sicuramente opterebbero per correre da soli o al limite con Sinistra italiana e Basilicata Possibile (e Azione?), ma questo potrebbe portare il resto del centrosinistra a tentare la scalata da solo. A destra invece, nel caso di vittoria di Paolo Truzzu, potremmo avere diversi scenari. O la Meloni, confortata dal risultato, mirerebbe a fare “assopigliatutto” e quindi reclamare un candidato Presidente anche in Basilicata, oppure, paga, potrebbe decidere di lasciare il posto a Salvini, a titolo risarcitorio. Più probabile però che in questo caso si vada al voto con Bardi ricandidato. In caso di cattivo risultato, invece, non ci sarebbero molti dubbi sulla rivalsa di Salvini che potrebbe a questo punto imporsi e pretendere che il candidato vada alla Lega non solo a titolo risarcitorio. Non potrebbe invece addurre la tesi della bontà delle scelte di ricandidare gli uscenti, perché si troverebbe, così, a dare il via libera alla seconda candidatura per Vito Bardi. E comunque tutti tranquilli: non parliamo di filologia, quindi quelli che non resteranno candidati in Basilicata non saranno dirottati verso Balcani e Romania.

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