Nel pomeriggio il partito si riunisce al Park Hotel di Potenza. Inizia il Segretario Donato Pessolano, conclusioni affidate all’ex Presidente

 

di Angelomauro Calza

Il Segretario regionale di Azione, Donato Pessolano

Assemblea di Azione a Potenza. In serata, a lavori conclusi, probabilmente se ne saprà di più riguardo le dinamiche, soprattutto identitarie, che il partito intenderà sviluppare nei prossimi mesi, quelli che ci dividono dal voto regionale. In questo senso, già dalla locandina qualcosa si può dedurre, più che ipotizzare. A iniziare dal tema individuato per il confronto: “Basilicata domani, sviluppo, lavoro, imprese”, che rende fin troppo chiaro il quadro di quel che sarà il fulcro del programma di Azione. Ma ancora di più i ruoli all’interno dell’incontro: il Segretario Donato Pessolano che si vede affidati i saluti, Paolo Laguardia (sì, dopo tanto girovagare politico ora sta con Calenda, speriamo prenda pace!) che introdurrà i lavori, e le conclusioni (e la linea politica?) affidate a Marcello Pittella. Che conclusioni saranno? Cosa dirà? E’ chiaro che tutti aspettano parli lui, che sono lì soprattutto per lui. E stavolta lo farà ufficialmente. Conoscendo un po’ l’ex Presidente per le esperienze passate, è facile ipotizzare che non ci saranno passaggi polemici nei confronti di nessuno e che molto probabilmente sosterrà la necessità di dare alla regione un governo di persone di qualità, competenti e innamorate della Basilicata. Dopotutto è ancora presto, il 2024 seppur vicino è ancora lontano, è il momento dei propositi, di diffondere il verbo di “quel che necessita” più che criticare il “cosa non va”. Una posizione di questo tipo consentirebbe quindi a Pittella di porsi oltre le collocazioni ideologiche, di varcarle e scavalcarle. In buona sostanza, una posizione naturale e ragionata di chi nutre legittimamente quel desiderio fatto di una proiezione presidenziale, sì, ma che se vuole affermarsi e riaffermarsi come un leader per raggiungere l’obiettivo, deve mettere in conto anche di fare un passo di lato, facendo però valere le prerogative di un partito – nella fattispecie Azione – perché è giusto che sia così. Marcello Pittella quindi persona pronta ad essere insieme al partito “azionista” del nuovo governo regionale? Sicuramente, altrimenti a che pro darsi da fare? Ma anche a costo di fare un passo di lato rispetto alla Presidenza?

Angelo Chiorazzo

Sicuramente, lo avevamo già scritto ( LEGGI QUA), perché cambiare idea? Solo che passerà ancora acqua sotto i ponti e Pittella ha già dimostrato di non interessarsi e restare fuori dalla polemica che anima il PD e il centrosinistra, sottrarsi al fuoco incrociato del gioco delle parti. Voci informate e interessate riferiscono che per Azione la storia della candidatura di Angelo Chiorazzo è stata probabilmente sbagliata nell’approccio, ma che non si ha nulla contro la persona e che alla fine potrebbe essere lui il terzo papabile. Al di là di tutto però il tema vero è capire il centrodestra che fa, se cambia il presidente, se mette in campo un leader capace di tenere insieme più anime e quindi un governo di persone capaci e di qualità: cosa dirà nel merito Pittella? E del vecchio centrosinistra? Dirà uno tra Pittella o Pessolano (magari entrambi!) per esempio che è vetusto e anacronistico pensare che le coalizioni possano ancora essere una semplice somma di sigle? Che attualmente il centrosinistra è fatto di veti incrociati e di nuclei litigiosi? Alla fine Azione si attesterà – al momento – su una posizione ancora attendista? Questa è la sensazione, ci si aspetta già da stasera chiarezza sul ruolo, magari affrontando il merito delle questioni più che i commenti da rottamazione. Tutti gli osservatori (ma soprattutto gli elettori) attendono che quantomeno dalla riunione di stasera venga fuori chiara una idea progettuale per la Basilicata che si fondi sulle cose necessarie, ma possibili.

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