Alla riunione promossa dai Verdi assenti Sinistra Italiana e Italia Viva. Mentre centrosinistra e Partito Democratico iniziano a fermentare si attende la Festa del giornale dei Vescovi per avere un quadro più chiaro in chiave elezioni regionali 2024

 

di Angelomauro Calza

 

Salvatore Margiotta

C’è movimento nel Partito Democratico e nel centrosinistra. Sabato 17 giugno, promosso dai Verdi, si è tenuto un incontro di tutti i partiti dell’area. Vabbè, non tutti, dai: mancavano Italia Viva e Sinistra Italiana.

Vito De Filippo

Vito De Filippo

Però il socialista Livio Valvano c’era, e con lui Giovanni Vizziello e Massimo Zullino. Un primo approccio, un primo incontro in chiave “associazionistica” (parlare di coalizione ancora è cosa ardita), un primo scambio di idee, in cui Marcello Pittella ha indossato i panni del mediatore ha ottenuto che non ci devono essere veti: “se po’ fa”. Sì, ma come e quando? E soprattutto “con chi”? Pittella riesce così a esercitare pressioni su un accordo che potrebbe vederlo capolista della sua lista a parziale risarcimento della rinuncia alla ricandidatura a Presidente. Esercita attrazione Marcello, forte della sua ottimizzazione dell’esperienza politica maturata.

il senatore Arnaldo Lomuti

Persino Arnaldo Lomuti in una intervista (in maniera alquanto marzulliana) ha dichiarato “Con Pittella sì, con Azione no”: “ecchevordì”? La cosa chiara è che Margiotta vuole essere indicato come candidato presidente del maggior partito del centrosinistra (e corteggia i Cinquestelle) e lega questa sua richiesta al percorso di definizione della direzione regionale Pd da eleggere. In questo pare essere sostenuto da Vito De Filippo che prenoterebbe così il posto da candidato sindaco di Potenza per il suo fido Vincenzo Telesca.

Roberto Cifarelli e Marcello Pittella: stretta di mano beneaugurante?

Invece confidando su probabile posizione dei M5S e di Pittella si sono fatti avanti cercando consenso i due materani Roberto Cifarelli e Piero Marrese, mentre i pentastellati potrebbero puntare su Lomuti o sul candidato donna, la materana Mirella Liuzzi, ex parlamentare ed ex sottosegretario, vicina anche al sindaco della città dei Sassi. Tutto questo per il momento pone fuori gioco ipotesi civiche o di società civile. I laici Cattolici sostenuti e ispirati da tutti i vescovi hanno fatto una cosa mai fatta prima: si sono appellati a tutti per dare la sveglia a una Regione che sta morendo. Si potrebbe riassumere l’appello: oltre il centrosinistra e oltre il centrodestra, insieme per far rinascere la Basilicata. Chi? Ma è ovvio, tutti i credenti e tutti gli uomini di buona volontà (e sono tanti fuori dai partiti) che possono convergere sull’obiettivo, creando una struttura a rete, civico-regionalista con l’ipotesi probabile che il centrosinistra e il Pd ormai dilaniati dai conflitti di un personale politico che pensa ai propri interessi possa convergere su questo progetto, posto che il centrodestra pur tra lotte intestine viene tenuto unito (pur perdendo pezzi) dalle segreterie romane. Questo è lo scenario e per ora la scena è dei partiti. Dopo il 2 luglio, dopo le giornate della Festa dell’Avvenire, il giornale episcopale, si potranno osservare eventuali movimenti o iniziative tese a raccogliere l’appello dei Vescovi: sarà solo uno o più i movimenti? Sarà più forte e visibile Lorenzo Bochicchio (che ha coordinato il tavolo sulla sanità) che ha relazioni tra Potenza ed Avigliano? Sarà Lindo Monaco (relatore al seminario il 21 giugno) materano?

Franco Piro, l’ex direttore di avvenire, Marco Tarquinio e Angelo Chiorazzo a margine della Festa del quotidiano a Marateza nel 2020

Il più forte è certamente Angelo Chiorazzo, personalità affermata e riconosciuta nel campo delle imprese sociali, con relazioni solide a Roma, dell’area sud della regione, sposato con una materana, vice presidente del Potenza calcio, organizzatore da alcuni anni della festa di Avvenire (che quest’anno ci sarà il 28 e 29 a Matera e il 30 e il 1° luglio a Potenza). Solo dal 2 luglio il quadro potrà essere probabilmente più chiaro. Intanto è innegabile l’importanza della comunicazione che al momento, leggendo e riflettendo su quel che pubblicano i giornali, vede netti gli schieramenti di due gruppi: quello di Cronache Lucane schierato con Bardi e il centrodestra con qualche aderenza verso Italia Viva e a una frangia del PD, e quello della Nuova del Sud schierato dichiaratamente contro Bardi e il centrodestra e speranzoso che prenda vita il progetto civico.

Gli altri nicchiano, aspettano gli sviluppi dei prossimi mesi. Sarà però importante vedere come si muoveranno alcuni Sindaci e amministratori locali, che potrebbero assumere un protagonismo oltre le vecchie dipendenze notabiliari. In questo contesto la domanda sorge spontanea: il termine “Avvenire” è una proposta o una incognita? Apparterrà la kermesse del giornale dei Vescovi ai fatti o alle interpretazioni? In buona sostanza: che avvenire attende la Basilicata?

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