L’intervista all’on. Angelo Sanza ha riacceso la vis politica dei centristi di Basilicata. Ospitiamo nel merito l’intervento di Tonio Boccia, ex segretario regionale della DC, già Presidente della Regione Basilicata e Deputato della Repubblica Italiana.

di Tonio Boccia

Tonio Boccia

I Convegni di Milano ed Orvieto hanno aperto, finalmente, un dibattito sul ruolo dei cattolici “democratici” nell’attuale politica italiana. Naturalmente la questione riguarda principalmente l’eventuale costituzione di una forza (partito o movimento si vedrá) collocata al centro. Dove per “centro” si intende il luogo in cui possono confluire persone, gruppi organizzati, mondi culturali, formazioni politiche che ispirano il proprio impegno sociae ai valori ed ai principi della dottrina sociale cristiana. E, di conseguenza, mirano ad obiettivi di pace e giustizia sociale, di bene comune, di redistribuzione del reddito secondo la regola del dare di più a chi ha di meno, di equilibrio tra ceti e classi sociali, di sviluppo economico calibrato tra Nord e Sud del Paese, di valorizzazione delle Autonomie Locali nel quadro dell’unità della Nazione. Detto questo è evidente che si discute, fuori da ogni equivoco, di una forza di centro collocata nel polo di centrosinistra. Solo chi parla per” dare aria ai denti” puó, in questa fase e con questa legge elettorale, ipotizzare il centro come terzo polo tra gli attuali schieramenti di centrosinistra e centrodestra. Che la questione riguarda la formazione del centro nel centrosinistra, d’altro canto, appare evidente proprio vedendo che oggi al fianco di una forza di sinistra manca, nel centrosinistra, una forza di centro. Il Pd, grazie alla sua Segretaria nazionale si è connotato sempre di più come un partito di sinistra, tra l’altro, incline ad alleanze ( a cominciare dai cinquestelle) con partiti alla sua sinistra. E ció mentre ha ricompattato le sensibilitá di sinistra, anche un tantino comuniste e movimentiste, ha lasciato senza rappresentanza le realtá centriste del partito. Col risultato finale di recuperare, cosa ottima, consensi a sinistra ma di lasciare senza rappresentanza politica le sensibilitá centriste. Ovviamente il centro nel centrosinistra non puó essere ricompreso esclusivamente in questa dimensione dei cattolici democratici.Esistono sicuramente elettori e forze laiche che pure esprimono esigenze di moderatismo che sicuramente ben si troverebbero in una forza di centro nel centrosinistra.Di conseguenza il centro del centrosinistra potrebbe persino esprimersi, in un primo momento, sotto forma di federazione. È, infine, evidente, che, se il dibattito approderà a conclusioni operative, vi sarà necessariamente una ristrutturazione nei posizionamenti che riguarderà il centrosinistra ed il centrodestra. Nel primo potrebbero esserci fuoriuscite dal Pd verso questa nuova forza di centro del centrosinistra e nel secondo potrebbero esserci fuoriuscite di quanti, finalmente, avrebbero una forza di riferimento più consona alla loro storia ed al loro sentire. Tutto ció interesserebbe nomi e cognomi che sia a Roma sia in Basilicata sono facilmente individuabili da tutti. Staremo a vedere. Da un annetto, in particolare dopo le elezioni regionali, in pubblico ed in privato ho parlato di queste cose ed ho espresso l’opinione che la nascita del centro nel centrosinistra sarebbe stata salutare per la coalizione. Che anche la formula della collaborazione- competizione tra centro e sinistra avrebbe dato nuovo respiro all’intero polo. Ne sono più che mai convinto. Auspico, di conseguenza, che il dibattito continui. Mi auguro che porti prima delle elezioni politiche a risultati concreti perchè l’eventuale debutto del centro potrebbe portare anche all’elezione di un proprio parlamentare.

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