Lega e Fratelli d’Italia politicamente penalizzati dall’abolizione della “Pieni poteri”? Diventano determinanti i possibili Consiglieri eletti da Azione
di Angelomauro Calza
Addio Bardilicata, terra caratterizzata dalla Pieni Poteri! Marcello Pittella lo ha annunciato ieri in conferenza stampa, padrino Ettore Rosato, prima di presentare i candidati delle liste di Azione di Potenza e di Matera: “abbiamo sottoscritto un accordo di programma con il Presidente Bardi, un programma che al centro vede il rilancio della sanità senza escludere altre importanti e fondamentali azioni” (come l’addio alla Pieni poteri ndr). “A chi ci ricorda di quanto siamo stati critici negli ultimi cinque anni, diciamo che Noi non abbiamo perso la memoria, non rinneghiamo nulla” scrive sulla sua pagina Facebook Marcello Pittella, “E diciamo anche che ci vuole una grande maturità umana e politica per fare sintesi e lavorare per fare meglio e di più, pur partendo da posizioni diverse.
È questo il senso del nostro accordo programmatico con la coalizione a sostegno diVito Bardi” conclude. Questo per meglio chiarire che l’adesione alla coalizione di centrodestra non vuol dire rinnegare le critiche avanzate da sempre a Bardi e al suo governo della regione, ma solo che l’intesa raggiunta è solo programmatica, e se si è addivenuti a un accordo è solo perché Bardi si è impegnato con Pittella a realizzarlo, questo programma, nei prossimi cinque anni. Evvabbè, ma, in sintesi, cosa prevede questo accordo sottoscritto alla presenza e con la benedizione anche di Ettore Rosato (pure lui in camicia per solidarietà con Bardi e Pittella, vedi la foto pubblicata sui social dal Presidente), ma che ci risulta essere ancora in fase di perfezionamento? Certo, il grosso è definito, si tratta di limare dettagli, ma questo è.
IL PROGRAMMA
Pittella ha detto che la sanità gioca il ruolo più importante, e, entrando un po’ più nel merito, che non si può non dare priorità al nuovo Piano Sanitario Regionale fondamentale base di partenza per tutte le eventuali riforme e revisioni dello stato attuale. Si è quindi passati ad altri Mettere mano all’Agenzia di forestazione, alla tutale del Reddito Minimo di Inserimento, ai Tirocini di inclusione sociale, contrastare lo spopolamento utilizzando misure del Fondo sovrano.
E poi un nuovo accordo con l’Anas per le infrastrutture, rilanciare il piano per la cultura e l’industria creativa (intelligenza artificiale, legge sullo spettacolo e altro). Insomma, un vero e proprio fiume di azioni da intraprendere (e portare pure a termine, però!). Oh, ma, parliamoci chiaro: gli interventi sono tanti e interessanti, importanti, per certi versi anche rivoluzionari per una realtà come la Basilicata e ben vengano, ma sono punti tutto sommato presenti anche in altri programmi, ma tant’è: di questo ha bisogno la Basilicata e su questo ci si impegna a soddisfare le esigenze dei cittadini.
I NOSTRI DUBBI SUI RISVOLTI POLITICI DELL’ACCORDO
Però resta qualcosa che ci fa riflettere. Cosa? Tolti i punti sopra elencati, cosa resterebbe da fare? Quali sono le idee programmatiche degli altri alleati? Boh? Al momento l’intesa conosciuta è tra Bardi e Pittella, attendiamo reazioni, sicuramente di assenso e positive. Ma la vera chicca, la ciliegina, è l’ultimo punto, di certo e incontestabilmente il più importante dal punto di vista politico: la nuova “governance” regionale e l’abolizione della “Pieni poteri”. Questo punto era stato già posto come conditio sine qua non alla ricandidatura di Bardi da Fratelli d’Italia, ricordate? E allora facciamo un giochino, diamo retta all’immaginario collettivo degli osservatori politici che hanno già da tempo assegnato ad Azione e Pittella il ruolo di ago della bilancia, determinante sia per le elezioni che per il dopo-voto non solo tra le due coalizioni, ma anche all’interno della coalizione in cui avrebbe poi scelto di correre in occasione del voto; teniamo ben presente la risposta che ci ha dato ieri quando gli abbiamo chiesto: “in caso di vittoria, quanti Presidenti avrebbe la Basilicata?” (guarda qua i 30 secondi di video), e facciamo uso della nostra solita malignità partendo dal presupposto che l’ex Presidente caratterialmente non accetterebbe mai ruoli di secondo piano e in qualche modo ha sempre rivendicato e rivendica protagonismo politico di punta.
Se questo è, l’abolizione della “Pieni poteri” significa nella sostanza che i due o tre consiglieri eletti da Azione non rinunceranno a una prerogativa: saranno determinanti nella gestione ordinaria delle attività di programmazione della Regione. Ed è simpatico ironizzare (ma manco tanto), che i Consiglieri uscenti di Lega e Fratelli d’Italia nella legislatura che sta per concludersi sono stati praticamente messi “a digiuno” dalla “Pieni poteri” (che diede vita alla Bardilicata), e ora che come già chiesto da Lega e FdI sarà necessariamente abolita non avranno ugualmente granchè da contare perché si troveranno giocoforza incastrati in una mediazione tra Bardi e Pittella! In soldoni: due o tre voti in Consiglio determinano approvazioni e bocciature di provvedimenti, spostano le maggioranze, vuoi che Azione rinunci a questa sua forza? E allora questo vorrà dire che se lo votano Pittella conterà. Conterà eccome! E si presenterà pure come determinante sullo scenario. E allora l’ultima domanda: chi sarà il vero vincitore? Insomma, la fantasia maligna ci fa pensare a un realistico addio alla Bardilicata e che sarebbe giusto definire una vittoria di Pirro l’eventuale successo di Bardi. Ed ecco il dubbio finale: In caso di vittoria del centrodestra, quanti Presidenti avrà la Basilicata?