Ma è vero o no che il finanziamento con i residui dei Fondi di Sviluppo e Coesione ha un termine per la rendicontazione? Non era il finanziamento per opere “immediatamente cantierabili”? E l’ Academy non rientrava in questa condizione?

di Angelomauro Calza

Nei giorni scorsi è stato dato risalto alla lettera aperta che l’ex Consigliere regionale di Forza Italia, Enzo Acito, ha indirizzato all’Assessore regionale Alessandro Galella. Ve la riproponiamo qui di fianco, a corredo della foto dell’Assessore.

Il testo della lettera aperta:
Egregio Assessore Galella,
leggo con piacere la Sua disponibilità ad affrontare il tema della innovazione come motore di sviluppo per il futuro della Regione e per ridurre l’emorragia dei cervelli lucani. Ho letto, infatti, che qualche giorno fa ha partecipato, a Milano presso la Luiss Hub, all’incontro con il prof. Sacco ed è rimasto entusiasta in merito alle “innovazioni tecnologiche, la digitalizzazione e lo smart working che annullano alcuni dei limiti cronici che hanno caratterizzato la storia economica ed occupazionale della Basilicata”. Non le sarà sfuggito che il tema, così declinato, è contenuto nel Piano Strategico 2021-2030, approvato dal Consiglio Regionale nella seduta del 27 aprile 2021, integrato dal sottoscritto e dalla collega Sileo.
Il Piano Strategico 2021-2030, infatti, riporta, a pag. 34 la proposta inoltrata dal sottoscritto come emendamento al Piano licenziato dalla Giunta Regionale:
<< Nella seduta del 27 aprile 2021, il Consiglio Regionale ha deliberato di assumere la Relazione Illustrativa e Programmatica della Giunta Regionale, integrata dai documenti presentati dai consiglieri Acito e Sileo, quale atto di indirizzo consiliare per la predisposizione dello Schema di Piano Strategico Regionale. Sono proposte a questo fine:
-la creazione di un’”Academy” finalizzata alla creazione delle competenze specifiche ad alto tasso di innovazione e di un incubatore/acceleratore di imprese, con particolare riferimento al trasferimento di modelli turistici di successo nelle aree interne del versante occidentale della Basilicata turistica
– l’attivazione di un ITS dedicato al settore turistico;
– l’estensione dei vantaggi della Zes alle imprese che decidono di localizzarsi nelle aree interne (ZES 2.0)
– il completamento della fibra ottica nei comuni non ancora serviti.
L’intervento di sostegno regionale sarà inoltre rivolto a potenziare la capacità di attrazione del territorio, investendo sul rafforzamento degli ambiti e delle occasioni di offerta culturale e di fruizione naturalistica del territorio, al fine di destagionalizzare la domanda turistica e, soprattutto, sull’ampliamento dell’offerta di servizi che possono qualificare e diversificare la fruizione dei beni culturali e ambientali. Questo investimento strutturale deve essere associato ad azioni in grado di affermare anche a livello internazionale un nuovo brand che associ fortemente la regione Basilicata al “green”, sfruttando anche l’onda lunga di immagine proiettata all’estero da Matera 2019, attraverso un sostegno a iniziative mirate di marketing territoriale e promozione turistica, e accompagnato da un capillare piano di formazione verso tutti gli operatori del turismo e dell’accoglienza, che possa migliorare la capacità del sistema territoriale di rispondere alle nuove esigenze del turista. Il ruolo esercitato negli anni da Matera, peraltro già dal 1993 depositaria del riconoscimento Unesco per i Sassi e le chiese rupestri, candida la città a vedere riconosciuta questa funzione di traino nel settore della cultura e della creatività chiedendole al contempo di assumere la responsabilità di svolgere un ruolo guida ma anche di collante con i territori e le comunità regionali. La presenza di istituzioni attive nel campo della produzione culturale e creativa è un dato che conferma questa vocazione. Se si guarda infatti alla contestuale presenza della Fondazione Matera Basilicata 2019, della Lucana Film Commission, del Centro Sperimentale di Cinematografia, della Scuola di Alta Formazione dell’Istituto Superiore per la Conservazione e il Restauro, del Museo nazionale, della nascente Casa delle Tecnologie Emergenti, oltre che della sede dell’Università degli Studi della Basilicata e dell’Agenzia Spaziale Italiana, si compone un quadro che risponde a una visione chiara ed estesa a un ampio arco del settore della cultura, della creatività e dell’innovazione. È oggi evidente la necessità di un consolidamento e di un rilancio di questo ruolo, con il richiamo a un rinnovato protagonismo delle forze sociali, economiche, istituzionali e scientifiche, per capitalizzare tale valore alla scala territoriale nazionale e internazionale attraverso una più solida connessione tra filiera territoriale e mercato. Nel territorio regionale esistono casi esemplari di imprese del settore della creatività e dell’innovazione che, con una crescita costante negli anni, hanno saputo costruire dinamiche positive di sostenibilità accedendo autorevolmente a mercati extra-regionali e globali (molte delle quali presenti nel cluster della creatività). In questa prospettiva è tutta la Basilicata chiamata ad un nuovo protagonismo ed esemplarità nel generare circuiti culturali ed iniziative all’altezza della reputazione acquisita anche grazie a “Matera 2019”.>> Egregio Assessore, come certamente avrà potuto appurare, con i Fondi di Sviluppo e Coesione è stata finanziata, per tre milioni di euro, l’Academy per le imprese culturali e creative con sede a Matera, proprio per attuare le indicazioni contenute nel Piano Strategico 2021-2030; ad oggi non si hanno notizie della attivazione dell’Academy per le imprese culturali e creative, con rischio, molto concreto, che si arrivi alla conseguente perdita del finanziamento.

Sì, vabbè, la lettera è chiara, ci mancherebbe, e comprensibilissima. Quel che probabilmente andava fatto era però chiedersi il perchè della lettera, il “dietro le quinte”. Cosa ha spinto Acito a scrivere a Galella e a scrivere quel che ha scritto? Proviamo a immaginare. l’ Academy per le imprese culturali e creative è stato approvato dal consiglio regionale nel piano strategico 2021-2030 e costituisce l’inizio di un percorso di sviluppo che coinvolge l’intera regione. Ma è vero o no che il finanziamento con i residui dei Fondi di Sviluppo e Coesione ha un termine per la rendicontazione? Non era il finanziamento per opere “immediatamente cantierabili”? E l’ Academy non rientrava in questa condizione? Sembra che ancora oggi non sia stata espletata la procedura per l’ affidamento della gestione dell’ Academy, e allora, se così è, esiste o no il rischio della perdita del finanziamento? E poi, il modello Academy prevede un avviso pubblico internazionale per 50 talenti all’ anno, per tre anni, che saranno formati da docenti forniti da grandi players del settore, ma i 50 talenti all’ anno non saranno sicuramente tutti lucani, quindi non ha senso pensare solo a Potenza o Matera,  le politiche di sviluppo regionali dovranno avere la capacità e la lungimiranza di prevedere azioni di affiancamento con i ragazzi locali per creare impresa sul territorio regionale. Ciò equivale a dire che solo l’alta formazione, connessa all’ Academy, diventa insufficiente perchè non risolve il problema della fuga dei cervelli, in quanto vanno comunque via alla fine del percorso formativo, come presumibilmente avverrà per altre Academy che stanno partendo in regione. Allora il vero obiettivo è creare le condizioni per favorire la nascita di nuove imprese sul territorio regionale; questo mette in moto l’ Academy delle imprese culturali e creative, le condizioni per la nascita di nuove imprese con la contaminazione tra i talenti attratti con il bando ed i locali formati con specifici ITS. Oh, io non mi sto inventando nulla, nè sono un esperto o un grande teorico: tutto questo è scritto nel piano strategico ed è richiamato nella lettera di Acito, ma, ad oggi, mi pare che non si sia mosso nulla, e fino a prova contraria un assessore è componente dell’organo esecutivo che dovrebbe procedere ad attuare gli indirizzi del consiglio; ma questo non mi pare stia accadendo jnella fattispecie. Allora è forse su questo che Acito ha tentato di far concentrare le attenzioni delle prossime azioni della Giunta?

 

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