Dopo le dimissioni da ministro (vittima di un trappolone?)qualche “pensiero” sull’accaduto va fatto, ma senza enfatizzare più di tanto i fatti

di Angelomauro Calza

 

A proposito di Gennaro Sangiuliano, qual è il problema reale? Qualche pensiero dobbiamo farlo ed esternarlo, non foss’altro per uscire dalla vulgata e dalla facile ironia. Dovremmo pensare che politica e istituzioni sono cose che non andrebbero alimentate da devianti prese di posizione sui social, reel, vignette e televisione: andrebbero riportate nell’alveo dei luoghi all’esercizio dei fatti istituzionali deputati. Partiamo dal presupposto che sono convinto che Gennaro Sangiuliano sia stato vittima di un trappolone. Da parte di chi? Non lo so, ma l’atteggiamento di Maria Rosaria Boccia a pelle non mi pare proprio essere del tutto esente da dubbi e sospetti, ma lasciamo nel limbo questo personaggio, tra gli Scavi e la Basilica, e teniamo conto che un altro santo ministro, Daniela Santanchè, per fatti ben più gravi è stata indagata, ma sta ancora là, a governare il turismo tricolore, senza aver mai dato segni di cedimento riguardo la possibilità di dimettersi dal dicastero. E nessuno glielo ha chiesto con la stessa veemenza utilizzata per l’ormai ex ministro della cultura (che poi tantissima attenzione ha avuto durante il suo mandato proprio per gli Scavi di Pompei, ironia della sorte). E allora veniamo a Sangiuliano. Vien fuori qualche spesuccia per la bionda pompeiana e succede davvero il caos… della Madonna che ormai tutti sappiamo. Si dimette per ben due volte: la prima a voce, quando in un colloquio riservato comunica a Giorgia Meloni di voler lasciare l’incarico. Al rifiuto, pressato da opposizioni e media e dal silenzio degli alleati, si dimette una seconda volta, per iscritto, in maniera irrevocabile, tant’è che il suo successore viene nominato immediatamente. E allora l’inopportunità politica e istituzionale di Sangiuliano all’interno del Governo è stata risolta da liui stesso. Ha sostenuto spese a carico degli italiani per l’imprenditrice che ad ottobre di tre anni fa con un’associazione di imprenditori di prodotti caseari ha donato mozzarelle, scamorze e provoloni, durante la festa della città di Pompei ai partecipanti che passavano dal loro stand? Sangiuliano ha dimostrato che quel che ha speso per la Boccia lo ha tirato fuori dalle sue tasche. A questo punto resta una sola colpa grave: il gossip. E noi dovremmo appassionarci al gossip di un ministro che niente ha o avrebbe fatto di più grave rispetto a quel che ha o avrebbe fatto la Santanchè, per la quale giustamente vien fatta valere la regola che essere indagata non vuo dire automaticamente essere colpevole? O davvero dobbiamo pensare che mandare a prendere una donna con un’auto blu sia più grave di chi magari froda lo Stato? Che magari avere o aver avuto una storia con una donna o con un uomo per chi occupa posti di vertice dello Stato sia un ipocrita proclamato motivo di scandalo che va lavato con dimissioni quando è comportamento ormai diffuso al punto che uno dei settori più fecondi della stampa è quello del gossip? Sì, è cosa disdicevole, per carità, ma siamo pratici, diamine! E assolviamolo quest’uomo ex ministro che in un colpo solo si è ritrovato dalle stelle alle stalle per una debolezza che è umanamente comprensibile. E che ha avuto l’onestà intellettuale di dimettersi, a differenza di tanti altri suoi colleghi che pur in situazioni di imbarazzo istituzionale non lo hanno fatto. Oh, Clinton non si è mai dimesso nonostante lo scandalo lo avesse travolto e ricoprisse un ruolo ben più importante di quello ricoperto da Sangiuliano! La Santanchè sta ancora là! E dopo lo scandalo dei festini romani che colpì onorevoli Udc qualche anno fa nessuno si dimise. Insomma, pensatela come volete, ma secondo me, tre anni dopo la distribuzione di prodotti caseari durante la Festa di Pompei, forse la pompeiana un bel provoloncino preconfezionato e a forma di boccia lo ha regalato a Sangiuliano.

 

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