Il cessate il fuoco tra settembre e ottobre. L’11 e 12 luglio a Roma la Conferenza di ripresa dell’Ucraina. Al tavolo Ministeri e Aziende. UE e Usa finanzieranno la ricostruzione con decine di miliardi: importante definire un efficace sistema dei controlli anticorruzione
di Angelomauro Calza
Spendete pochi minuti per soffermarvi su questo link: https://www.urc-international.com/ che fa riferimento al Ministero degli Esteri. Si dà notizia ufficiale che “a Roma il 10 e 11 luglio 2025 si terrà la quarta Conferenza di ripresa dell’Ucraina, che continuerà la serie annuale di eventi politici di alto livello dedicati alla rapida ripresa e alla ricostruzione a lungo termine dell’Ucraina dall’inizio della guerra di aggressione su vasta scala della Russia contro l’Ucraina. I governi, le organizzazioni internazionali, le istituzioni finanziarie, le imprese, le regioni, i comuni e la società civile – è chiarito – si uniranno, uniti da un impegno comune a rafforzare la resilienza dell’Ucraina per tutto il tempo necessario. I partecipanti rappresenteranno i vari gruppi di stakeholder, dimostrando il loro forte impegno per il futuro dell’Ucraina”.
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la frontiera ucraina
L’appuntamento annuale è fissato dunque a Roma, dopo quello dello scorso anno di Berlino. Difficile non pensare che quest’anno la Conferenza assuma particolare se non fondamentale importanza, soprattutto dopo gli annunci di Donald Trump delle ultime ore. Se si vuol credere alle voci che fissano tra fine settembre e i primi di ottobre una data possibile per la firma del cessate il fuoco, prodromo di un successivo trattato di pace tra Russia e Ucraina, c’è allora da ritenere che l’appuntamento romano sia una tappa fondamentale del processo di distensione e rappacificazione. Ma cosa potrebbe essere deciso in quella sede? Dicitur, pare, è possibile… che Odessa resti fuori dagli accordi nel senso che dovrebbe rimanere a far parte dell’Ucraina, ma ancora non si sa con certezza come anche non si sa ancora quale parte del territorio Ucraino potrebbe essere assegnato all’Italia per la sua ricostruzione. La Presidenza del Consiglio dovrà però accelerare la sua azione per non restare fuori dai progetti di rinascita perchè altri paesi come Germania, Norvegia, Francia e Usa si stanno già muovendo per la fase di ricostruzione dell’Ucraina che significa in soldoni entrare in un progetto complessivo per il quale si parlerà di stanziamenti da parte europea e americana di decine di miliardi di euro vista la mole degli interventi da affrontare. Ministeri e Aziende siederanno al tavolo della Conferenza dunque quasi certamente per trattare e definire i termini per la ricostruzione non solo di case ed edifici, ma anchedi strade e ferrovie e altre infrastrutture di enorme importanza e di grande valore economico. Soprattutto però si discuterà per giungere alla definizione di un sistema dei controlli dei fondi stanziati perché vengano gestiti in maniera corretta evitando fenomeni di corruzione. La considerazione da non sottacere è che se il valore dei finanziamenti dovesse essere confermato nelle proporzioni sopra dette le attenzioni di imprese e gruppi italiani di valore internazionale potrebbero spostarsi dal PNRR alla ricostruzione in Ucraina lasciando così campo libero a imprese minori che potrebbero a quel punto sperare in subappalti milionari. Girerà finalmente l’economia italiana e non solo grazie prima a una guerra e poi alla successiva pace?