Una riflessione di Gaetano Fierro, già sindaco del capoluogo e Consigliere regionale sull’opportunità di istituire il nuovo corso di studi nell’Ateneo lucano
di Gaetano Fierro

Gaetano Fierro
La Basilicata, terra ricca di storia e cultura, ha dato i natali a grandi uomini del diritto e della politica, il cui pensiero ha segnato profondamente la costruzione della società moderna. Mario Pagano, Francesco Saverio Nitti ed Emanuele Gianturco sono tre figure emblematiche che incarnano il valore della giustizia, della libertà e del progresso sociale. Essi hanno dimostrato che il diritto non è solo una disciplina accademica, ma un motore di trasformazione della società, uno strumento per garantire equità e sviluppo.
In un’epoca in cui la giustizia e il diritto sono al centro delle sfide globali, la Basilicata non può restare ai margini della formazione giuridica. L’istituzione di una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza rappresenterebbe un’opportunità per valorizzare questa eredità, offrendo ai giovani la possibilità di studiare e formarsi in un ambiente che rispetta e promuove il pensiero dei grandi giuristi lucani.
La Basilicata è sempre stata considerata una terra di periferia, un luogo da cui partire per cercare opportunità altrove. Ma la storia ci insegna che il sapere giuridico non ha confini geografici e che le idee possono nascere anche nei luoghi più inaspettati.
Creare una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza significherebbe dare alla regione il riconoscimento che merita e fornire agli studenti una formazione di alto livello, radicata nei principi della giustizia e della democrazia.
Mario Pagano: il giurista della libertà e della giustizia sociale

Mario Pagano
Mario Pagano, nato a Brienza nel 1748, fu un giurista, filosofo e rivoluzionario, protagonista della Repubblica Napoletana del 1799. Il suo pensiero giuridico si colloca nell’alveo dell’Illuminismo europeo e riflette una visione moderna dello Stato e del diritto.
I suoi “Saggi Politici” rappresentano una delle opere più avanzate del pensiero giuridico del Settecento. In essi, Pagano sostiene che il diritto debba essere al servizio del cittadino e non dello Stato autoritario. La sua idea di giustizia si fonda sulla separazione dei poteri e sulla necessità di garantire libertà individuali e diritti fondamentali. In un’epoca in cui la giustizia era spesso sinonimo di repressione, egli promuove una visione moderna del diritto penale, opponendosi alla tortura e sostenendo la necessità di processi equi.
Pagano fu anche un grande difensore dell’istruzione e della cultura come strumenti di emancipazione. Credeva che una società giusta dovesse basarsi sulla conoscenza e sulla consapevolezza dei diritti. Per questo motivo, una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza sarebbe un omaggio al suo pensiero e un passo verso la costruzione di una società fondata su giustizia e libertà.
Arrestato dopo la caduta della Repubblica Napoletana, Pagano fu giustiziato nel 1799, ma le sue idee hanno continuato a vivere, ispirando generazioni di giuristi e politici. Studiare oggi il suo pensiero significa comprendere l’importanza del diritto come strumento di difesa della dignità umana e di costruzione di una società più equa.
Francesco Saverio Nitti: il diritto come strumento di progresso sociale

GFrancesco Saverio Nitti
Se Pagano fu il giurista rivoluzionario, Francesco Saverio Nitti rappresenta l’immagine dello statista illuminato, capace di coniugare diritto, economia e politica sociale. Nato a Melfi nel 1868, Nitti fu tra i più importanti intellettuali e uomini di governo dell’Italia post-unitaria.
La sua visione del diritto era strettamente legata all’economia e alla questione sociale. Nitti fu tra i primi a comprendere che una società giusta non può basarsi solo sulla tutela dei diritti individuali, ma deve garantire anche equità economica e sviluppo.
Uno dei suoi principali contributi riguarda la questione meridionale. A differenza di molti suoi contemporanei, Nitti non si limitò a descrivere la povertà del Sud, ma elaborò proposte concrete per superarla. Egli sosteneva che lo Stato dovesse intervenire per correggere le disuguaglianze territoriali e favorire lo sviluppo economico del Mezzogiorno attraverso riforme legislative.
Da Presidente del Consiglio, Nitti cercò di modernizzare l’Italia con politiche economiche avanzate, ma il suo impegno fu ostacolato dall’ascesa del fascismo. Costretto all’esilio, continuò a difendere i valori democratici e liberali, opponendosi con fermezza alla dittatura.
Oggi, il pensiero di Nitti è più attuale che mai. In un mondo segnato da profonde disuguaglianze economiche e sociali, il suo insegnamento ci ricorda che il diritto deve essere al servizio del progresso e della giustizia sociale. Una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza sarebbe il luogo ideale per approfondire il suo pensiero e formare una nuova generazione di giuristi ed economisti capaci di coniugare diritto e sviluppo.
Emanuele Gianturco: il giurista delle riforme e della modernità

Emanuele Gianturco
Accanto a Pagano e Nitti, un’altra figura centrale della tradizione giuridica lucana è Emanuele Gianturco, nato a Avigliano nel 1857. Giurista, docente universitario e uomo politico, Gianturco fu un riformatore del diritto e un protagonista del dibattito giuridico italiano tra Otto e Novecento.
La sua carriera accademica lo portò a diventare uno dei maggiori esperti di diritto civile e commerciale. I suoi studi influenzarono profondamente la legislazione italiana, contribuendo alla modernizzazione del sistema giuridico nazionale.
Come ministro, Gianturco si impegnò nella riforma del diritto privato e nell’adeguamento del sistema giuridico italiano alle esigenze di una società in trasformazione. Fu un sostenitore della necessità di conciliare diritto e innovazione, dimostrando come le istituzioni giuridiche debbano evolversi per rispondere ai cambiamenti sociali ed economici.
Il suo insegnamento ci ricorda che il diritto non è una materia statica, ma un sistema in continua evoluzione. Una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza potrebbe essere il luogo ideale per approfondire il suo pensiero e formare giuristi capaci di affrontare le sfide del futuro con una solida preparazione teorica e pratica.
Il valore di una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza
La Basilicata ha dato un contributo fondamentale alla storia giuridica italiana, ma la mancanza di una Facoltà di Giurisprudenza nel capoluogo ha costretto per anni i giovani lucani a spostarsi altrove per studiare diritto.
L’istituzione di un corso di laurea in Giurisprudenza a Potenza rappresenterebbe un’opportunità per valorizzare questa tradizione, offrendo agli studenti la possibilità di formarsi seguendo i principi di giustizia e progresso che hanno ispirato Pagano, Nitti e Gianturco.
Inoltre, una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza potrebbe diventare un centro di eccellenza per lo studio del diritto nel Mezzogiorno, ospitando convegni, seminari e progetti di ricerca su temi di grande attualità, come la legalità, il diritto ambientale e la giustizia sociale.
Il diritto è la base di una società democratica e la Basilicata ha il dovere di contribuire alla sua evoluzione. Creare una Facoltà di Giurisprudenza a Potenza significa raccogliere l’eredità di grandi giuristi lucani e trasformarla in un’opportunità concreta per il futuro della regione e dell’Italia.