Il Reparto prelievi chiede ai cittadini di presentare la prescrizione delle analisi con la ricetta rossa nonostante l’entrata in vigore delle nuove disposizioni ministeriali. Il DG Spera ad Angelomà: “Ci stiamo impegnando per ridurre i disagi e a portare a regime il nuovo nomenclatore quanto prima”.
di Angelomauro Calza
“Dottore scusatemi. ho telefonato al reparto prelievi e mi hanno detto che loro le ricette bianche non le accettano e vogliono quelle rosse. Insistete con il medico di famiglia e ve le fate fare. Se non risolvo non posso ritirare le analisi. Che faccio?”.
Il vocale ricevuto su whatsapp da un medico di famiglia non lascia spazio ad equivoci, e il reparto prelievi di cui si parla è quello dell’Ospedale San Carlo di Potenza. Il medico interessato ha rassicurato la sua assistita dicendole che avrebbe inoltrato lunedì (domani) una comunicazione alla Regione Basilicata per segnalare il disservizio. Essì, perché di disservizio dovrebbe trattarsi visto che il medico in questione sta redigendo decine di prescrizioni di analisi senza problema alcuno, ma solo perché gli interessati si rivolgono a laboratori e strutture private convenzionate. Salvo i primi giorni di entrata in vigore delle nuove disposizioni ministeriali (La ricetta esclusivamente dematerializzata, cioè solo in formato digitale, è entrata potenzialmente in vigore dall’inizio dell’anno, secondo quanto prevede l’art. 54 del disegno di legge per la Manovra 2025) caratterizzati da una sorta di confusione circa i codici nuovi, ormai tutti utilizzano le ricette elettroniche, anche perché le rosse sono riservate ai pazienti diabetici e neoplastici: queste saranno man mano eliminate, cioè vanno ad esaurimento. Ora questo inconveniente sostanzialmente burocratico crea confusione e perdita di tempo per i medici di famiglia, sottraendo tempo prezioso all’esercizio della professione. Ma le cose come stanno, in realtà? Chi più del Direttore Generale dell’Ospedale San Carlo può spiegare i motivi di questa situazione e dare lumi su quel che avverrà in un futuro che ci si augura sia il più prossimo possibile? Glielo abbiamo chiesto e il dottor Giuseppe Spera ci ha risposto.
Ecco il suo chiarimento, lo riportiamo integralmente di seguito. “A partire dal 30 dicembre scorso – ci ha detto – con l’entrata in vigore del nuovo nomenclatore, a tutti i cittadini che si sono presentati presso l’AOR San Carlo di Potenza per eseguire prestazioni di laboratorio è stata sempre garantita l’esecuzione del prelievo. Si è concordato con gli utenti che verranno ricontattati non appena saranno risolti i problemi di accettazione CUP, non aziendali, in modo da poter regolarizzare le ricette”. Spera ha poi continuato: “Le problematiche registrate, comprensibili a fronte di un cambiamento così importante, sulle quali si sta lavorando per la risoluzione sono il blocco delle ricette riportanti esenzioni che al momento non vengono riconosciute (settimana di gravidanza, malattie cronico degenerative, malattie rare) e i codici di esenzioni per eventuali residenti della Campania che si rivolgono a noi. che sono a cinque cifre, non riconosciuti (codice e sub codice regionale). C’è poi una situazione che riguarda una corretta codifica degli esami da parte dei prescrittori, che incontrano difficoltà a ricercare e prescrivere l’esame con il nuovo codice. Molti medici di medicina generale contattano l’Azienda Ospedaliera Regionale per avere informazioni sui nuovi codici in sostituzione dei precedenti. A questo proposito l’AOR sta inviando all’Ordine dei Medici note esplicative di supporto ai medici prescrittori”. Va bene dottor Spera, ma quando si arriverà alla correntezza del servizio? “Vi è – conclude Spera – tutto l’impegno a ridurre i disagi e a portare a regime il nuovo nomenclatore quanto prima”.