Viaggio nella società cooperativa di Scanzano Jonico che ogni anno lavora una quantità di prodotti pari a undici cacciatorpedinieri. L’iniziativa di un asilo nido aziendale e la novità sulle confezioni dei friggitelli

di Angelomauro Calza

 

Rocco Zuccarella

Undici cacciatorpedinieri ogni anno. Vabbè, non siete appassionati di mare, ho capito. Allora milletrecento Boeing 737. Sì, quelli di linea, i Ryan Air. Ah, non lo prendete l’aereo che avete paura di volare? Beh, io semmai avrei paura di cadere, ma allora buttiamoci (mò ci vuole!) su qualcosa di più tranquillo, di più terreno e di qualità: frutta e ortaggi vi sta bene? AH, finalmente! E allora ecco che ritornano cacciatorpedinieri e aerei, perché più o meno come peso ci siamo: la società cooperativa Zuccarella di Scanzano Jonico, di cui è Presidente Rocco Zuccarella ogni anno tratta circa 55.000 tonnellate di frutta e ortaggi: più o meno l’equivalente del peso di undici navi da guerra o milletrecento aerei. Me ne avevano parlato, ma volevo vedere, rendermi conto.

Prodotti pronti per essere immessi sul mercato della grande distribuzione

Ci vado, mi accoglie Rocco accompagnato da parte del suo staff e inizio il giro. Cammino avvolto da una location che sembra essere quella di un film americano, grande, grandissima, a tratti surreale tra nastri trasportatori, pile di casse di arance e mandarini e cassette pronte per il conferimento alla grande distribuzione. Un freddo improvviso mi assale: mi preoccupo di non stra bene, e invece… siamo solo entrati in una immensa cella frigorifera, meno male!

Il nuovo stabilimento

“La struttura – mi dice il Presidente – si è trasferita da poco in un nuovo spazio che stiamo ultimando”: un capannone di poco meno di 9.000 metri quadrati, un piazzale di 16.000 e 800 metri quadri di uffici tra amministrazione, commerciale, controllo qualità e sala riunioni e 12.000 adibiti a verde, 200 ettari di terreni, costituiti per l’80 per cento da serre e impianti di protezione dalla grandine. E poi otto rampe di carico per i TIR, cinque linee di produzione. Insomma un investimento di oltre 6 milioni di euro, di cui un quarto finanziato dalla Regione Basilicata.

Alcune linee di lavorazione

A far funzionare tutta questa gigantesca macchina una cinquantina di dipendenti che “durante la stagione estiva si moltiplicano per sei” mi spiega Rocco Zuccarella. Sono una trentina gli associati alla Società Cooperativa, così da assicurare il conferimento di prodotti per l’intero anno, senza interruzioni, evitando i cosiddetti “periodi morti” che causano il fermo delle aziende. E anche i consumi energetici sono ottimizzati grazie a un impianto fotovoltaico di oltre 10.000 Kwh, e “i consumi di acqua – spiega Zuccarella – sono tenuti sotto controllo da un sistema computerizzato industria 4.0 che ne consente un utilizzo bassissimo, giusto il necessario”. Essì. Ne ha fatta di strada questa azienda dal 2014, quando, dopo mezzo secolo di presenza sul mercato, si decise di unire la commercializzazione di tutte le sue aziende in un’unica realtà con l’obiettivo di affermare il marchio sul mercato nazionale e internazionale.

Angelomà con i due fratelli, Rocco e Stefania Zuccarella

Oggi registrano – a mò di esempio – 20.000 quintali di stoccaggio in celle frigorifere solo per le fragole a marchio registrato Candonga Top Quality: l’azienda è tra i soci fondatori del Club Candonga. L’ “oro rosso” è accompagnato dal mango, arance, varietà di clementine, come Tango e Orogros, albicocche, fichi, kiwi, uva fragola e melone giallo. E poi ortaggi in serra: fave, piselli, melenzane, cavoli gialli, viola e romaneschi, peperoni quadrati e friggitelli.

La confezione di friggitelli con il Q-code che consente di visualizzare la videoricetta

E su questi ultimi entra in scena un’altra Zuccarella: Stefania, sorella di Rocco. E’ la protagonista di un tutor dove lei stessa – titolare del canale Instagram Zucchero_e_cannella_1976 che potete seguire a prescindere dove socializza ricette varie – spiega “come vanno cucinati secondo una ricetta tradizionale”. Vabbè, dove sta la novità? Perché dovrebbe far notizia? Beh perché “su ogni confezione di friggitelli è apposto un Q-Code: basta inquadrarlo – ci spiega Stefania – e lo smartphone si collega a un link-video dove io illustro il procedimento giusto per cucinare i peperoni nella maniera ideale”.

Stefania Zuccarella

Ovviamente tutte le confezioni sono in packaging riciclabile, ma l’azienda utilizza a più non posso e dovunque metodi d’avanguardia e le migliori tecnologie secondo una filosofia ben precisa: residuo zero, zero chimica, zero solfiti. Una azienda attenta alla qualità in favore dei consumatori, quindi, ma attenta anche ai bisogni dei propri dipendenti. Ha infatti una mensa aziendale e a breve entrerà in funzione un asilo nido, così che il rientro dopo la maternità da parte delle lavoratrici madri sarà agevolato, consentendo all’organizzazione familiare e a quella lavorativa di trarre giovamento: la maternità non costituirà più un problema da affrontare in relazione all’impegno lavorativo, a tutto vantaggio anche dell’efficienza e all’efficacia dell’attività aziendale. Un esempio positivo che in molti dovrebbero seguire. Insomma, cacciatorpedinieri o aerei, l’azienda viaggia all’insegna della qualità e mordicchiando un clementino e sbucciando un’arancia, terminata la visita e salutati Rocco e Stefania, attendiamo la stagione delle fragole Candonga, quando l’azienda entrerà nel vivo della stagione, ciclicamente, e nei mercati e nei centri commerciali saranno bene in vista le fragole Candonga, vanto della zona jonica e della Società Cooperativa Zuccarella. L’azienda non poteva dirsi al passo con i tempi se non fosse anche stata presente sui social: su Facebook e su Instagram come Zuccarella-Società Cooperativa agricola. E non ce l’ha un sito? Ma certo che sì! Eccolo: www.zuccarella.com.

 

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