Il DG Spera ha varato ieri la delibera, ma piovono le critiche: “operazione elettoralistica”. Lui risponde: “campagna elettorale troppo lunga, non si possono bloccare indispensabili processi di integrazione tra strutture”
di Angelomauro Calza
Un atto ufficiale del Direttore Generale dell’AOR San Carlo di Potenza, approvato ieri, sin da subito alimenta la discussione in atto nell’agone politico preelettorale. Molti sospettano che si tratti di una operazione collegata all’ormai prossimo voto per il rinnovo del Consiglio regionale, strumentale, il DIrettore Spera rimanda i sospetti al mittente. Come stanno allora le cose? Oh, fatevi voi un’idea, qui riportiamo fatti, critiche e risposte.
IL FATTO
Con una sua delibera il direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera regionale San Carlo ha modificato l’organizzazione dell’azienda. Più in particolare e sinteticamente sono state istituite una nuova Struttura complessa, 3 nuove Strutture semplici e 20 Strutture semplici di UOC. La delibera e il relativo allegato, per chi volesse meglio documentari, sono consultabili in pagina La delibera L’elenco delle strutture
LE CRITICHE
La critica più immediata e forte e quella mossa da chi sostiene che per poter intervenire sulla organizzazione è necessario che ci si rifaccia a un uovo Atto Aziendale, così come disciplinato da un Decreto legislativo forse un po’ datato, ma ancora efficace, secondo il quale l’organizzazione e il funzionamento della Aziende Sanitarie è disciplinato con Atto Aziendale di diritto privato nel rispetto di principi e criteri fissati da disposizioni regionali. Quelli che non approvano la deliberazione sostengono principalmente l’inadeguatezza del momento, la troppa fretta, inspiegabile, a pochi giorni dalle elezioni regionali. In soldoni: la struttura complessa è in buona sostanza un nuovo primario e le strutture semplici dipartimentali e di UOC sono incarichi di elevata responsabilità e di più alte retribuzioni. Sono però anni che quei camici bianchi aspettano un nuovo Atto Aziendale e allora meglio procedere subito, dopotutto siamo in campagna elettorale e tutte le possibili promozioni sono voti che si possono recuperare. Inoltre, al di là delle malignità, le posizioni critiche osservare che molte delle UOS sono a danno dei Presidi Ospedalieri di periferia, quelli ereditati dall’ASP e dove prima c’era un primario a breve non ci sarà più.
A questo punto, come sempre, opportuno parlare con chi ha emesso la delibera contestata. Abbiamo contattato il Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera regionale, Giuseppe Spera.
LE MOTIVAZIONI DEL DIRETTORE GENERALE
Direttore siamo in un momento delicato, a pochi giorni dalle elezioni. Era così necessario e urgente varare questa delibera? Lei è bersaglio di critiche. Cosa ha da dire nel merito?
Credo che sicuramente il momento particolare è una cosa che si prende in considerazione, ma anche il fermarsi solo perché si è in periodo elettorale significherebbe farlo valere di più che non le necessità di riorganizzazione. So che in molti in questa delibera vedono altro rispetto alla sua essenza. Per quel che mi riguarda questo è solo uno degli ultimi atti che abbiamo messo in piedi da più di un anno a questa parte per riorganizzare la nostra azienda e questo mi preme. Poi che si voglia vedere altro, e lo si vede in tutte le cose che facciamo, per me lascia il tempo che trova, io devo lavorare per il bene dell’azienda e per questo sono necessari interventi organizzativi.
Le critiche che vengono mosse sono soprattutto riguardo al fatto che la delibera non tiene conto dell’Atto Aziendale
Noi abbiamo una azienda che dal 2017 ha ereditato gli ospedali di Melfi, Villa d’Agri e Lagonegro. Da quel momento non ha più avuto una rimodulazione dell’atto aziendale, anche in tempi lontani da elezioni, non sospetti. Abbiamo un atto aziendale del 2015, antecedente al trasferimento degli ospedali.
Ma perché non si è ancora rimodulato l’Atto Aziendale?
Evidentemente ci saranno state delle motivazioni che non ne hanno consentito la modifica. Quando io sono arrivato, in pieno Covid, a tutto si pensava tranne che a rifare l’atto aziendale. Poi abbiamo iniziato a ragionarci sopra, ma gli indirizzi regionali indispensabili alla sua rimodulazione per varie motivazioni non ci sono stati e per questo il San Carlo e altre aziende non lo hanno ancora rimodulato. Pur tuttavia le modifiche organizzative per far lavorare gli ospedali in sinergia tra loro, sono indispensabili, un collegamento funzionale tra il San Carlo e gli altri Ospedali è necessario.
Resta però il fatto che la delibera è stata pubblicata in periodo preelettorale
Questo passo di cui ci si accorge oggi e urta la sensibilità di qualcuno che vuol vedere cose che non ci sono è un passo di un percorso avviato oltre un anno fa, che ha visto continue richieste alla Regione, ci sono state interlocuzione, però poi con gli avvicendamenti in Regione il discorso si è dovuto riprendere daccapo in più occasioni, abbiamo dovuto rifare il regolamento per dare gli incarichi, riallineandolo con il nuovo CCNL, sono stati dati incarichi a chi non li aveva mai avuti, quindi scoperti da anni, sono stati dati incarichi professionali a chi li aveva scaduti. Ecco, questo è.
Quindi in parole povere sarà redatto un atto aziendale che terrà conto degli interventi fatti prima della sua modifica?
Sicuramente sì, nel senso che l’atto aziendale dovrà recepirli o dovrà, a seguito di indirizzi regionali, eventualmente modificarli
Si è allora proceduto in una maniera inversa e diversa?
Esatto. Anche questo passo non è il primo, ne abbiamo fatti altri nei mesi scorsi tutti finalizzati a creare maggiore interazione e collaborazione tra tutti e cinque gli ospedali.
Quindi a domanda sintetica “è una operazione elettoralistica?” la sua risposta sintetica è “no!”
Non solo “no”, ma “assolutamente no!”. E’ solo l’ennesimo passo di un percorso iniziato tempo fa finalizzato a dare un minimo di organizzazione all’AOR che è ora con una conformazione totalmente diversa di come era al momento dell’ultimo atto aziendale. Le chiedo io, allora, come mai ci si è accorti solo ora di questi cambiamenti? La verità è che questa campagna elettorale è iniziata mesi fa e se uno si dovesse fermare… Pensare che qualcuno immagini che io faccia qualcosa per favorire qualcuno elettoralmente mi dispiace, è abbastanza squallido, non fa parte del mio modo di essere, ma non mi può costringere a fermarmi, ragionare e farmi agire in maniera prudenziale per non far dire qualcosa.
Bene, tutto qua. Ah, intanto agli Ospedali di Matera e Policoro arrivano sei chirurghi con incarico a tempo indeterminato. Finalmente.