Il senatore leghista su Facebook pubblica un post in cui chiede sostegni agli operatori economici lucani danneggiati dalla chiusura e avvisa che saranno accertati errori e responsabilità. Intanto c’è chi parla di sottovalutazione dell’importanza dei numeri trasmessi al Ministero

di Angelomauro Calza

Ma con chi ce l’ha il senatore Pasquale Pepe? E’ arrabbiatissimo, così verde di rabbia che sembra Hulk! Il suo post su Facebook sul passaggio della Basilicata a Zona Rossa noj lascia dubbio alcuno, è al tempo stesso solidale e minaccioso, proprio come l’eroe della Marvel: “Sostegno congruo e immediato agli esercenti lucani penalizzati dalla Zona Rossa. Dopodichè vedremo errori e responsabilità”.

Il post del senatore Pasquale Pepe su Facebook

Qualcuno potrebbe pensare che ce l’abbia con Bardi, qualcuno con Draghi, altri con Speranza: tutti soggetti che in qualche modo però hanno alleanze con la Lega. In realtà, a ben leggere, non si può non notare che il senso del post va “oltre”, come a dire “adesso si pensi a sostenere i danneggiati dalla Zona Rossa, poi ci dedicheremo a individuare le responsabilità di questo peggioramento dello status epidemiologico della Basilicata”. Ma perché il senatore leghista pensa che ci siano responsabilità di qualcuno da individuare? Allora quegli esperti che parlano di palese sottovalutazione dell’importanza dei numeri inviati al Ministero, senza lungimiranza sugli effetti che i dati potrebbero avere (che sono poi quelli che determinano la fascia colorata) hanno ragione? La matematica è scienza esatta, e quindi ragionando non si può con constatare che la Basilicata è diventata rossa pur a fronte di un incidenza per 100.000 abitanti poco superiore a 100 perche’ tenendo bassi i casi facendo pochi tamponi, quando si verificano alcuni focolai la differenza con la situazione precedente fa salire l’rt. Vale a dire che con la scarsa numerosità di tamponi l’rt tende a passare rapidamente da un estremo all’altro. Si può però ovviare prima di tutto facendo più tamponi e mantenendo l’incidenza a livelli più vicini alla realtà e poi adottando misure restrittive nei comuni che lo richiedono aventi maggiore incidenza. Avere il controllo della situazione conoscendo l’andamento di ogni comune e adottando misure adeguate ti mette nella condizione di trattare con il Ministero sulle misure da adottare: la Basilicata avrebbe potuto continuare ad essere Zona Gialla o, al massimo, Zona Arancione, che sono poi i due colori più aderenti alla realtà delle cose.

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