Riceviamo e pubblichiamo

di Associazione Potenza Heritage

Il 28 agosto scorso l’Associazione Potenza Heritage inviò una missiva al presidente Bardi per sottolineare l’inopportunità, nel merito e nel metodo, dell’affidamento della gestione dei fondi rivenienti dalle Royalties, circa 2 milioni di euro, alla Fondazione Matera 2019 per la programmazione di eventi culturali. A poco più di un mese da questo improvvido affidamento viene fuori una prima iniziativa dai contorni grotteschi, caratterizzata da un modus operandi incomprensibile e opaco. L’11 ottobre è stato pubblicato dalla Fondazione Matera 2019 un “AVVISO PUBBLICO PER L’EROGAZIONE DI CONTRIBUTI PER ATTIVITA’ ED EVENTI CULTURALI”. Il bando prevede come termine ultimo per l’invio delle proposte le ore 23.59 del giorno 26 ottobre 2023, imponendo la realizzazione degli eventi nell’arco di tempo 1 gennaio – 31 dicembre 2023. Le attività dovranno ovviamente essere realizzate e rendicontate. Per un bando ad evidenza pubblica che assegna ben 975.000 euro viene pubblicato un avviso che prevede appena 15 giorni di tempo per presentare le proposte da realizzarsi (e rendicontarsi) comunque al massimo nei restanti 65 giorni circa dell’anno solare 2023. Tradotto in italiano: praticamente impossibile. In sostanza, modalità, paletti e scadenze capestro, operativamente impossibili da rispettare per i soggetti interessati. A fronte ovviamente di una cifra importantissima riveniente da fondi pubblici, quasi 1 milione di euro da assegnare. Una siffatta iniziativa non fa altro che confermare i dubbi che Potenza Heritage aveva espresso in tempi non sospetti, quando aveva evidenziato un palese conflitto di interessi nella “cessione di un servizio” che dovrebbe essere affidato esclusivamente agli uffici regionali preposti. Circostanze opache, tempistiche volutamente insostenibili, una gestione approssimativa affidata ad un soggetto cotto e decotto come la Fondazione Matera 2019, priva formalmente di una ragione d’esistenza in quanto cessata al 31 dicembre 2022, spalancano le porte a dubbi e sospetti ben più consistenti. Naturalmente vedremo quante e quali saranno le iniziative che riusciranno incredibilmente a rispettare le specifiche dell’Avviso pubblico. Soprattutto bisognerà vigilare sui destinatari finali dei fondi. La responsabilità politica di questa iniziativa è già ben nota, vedremo quali conseguenze sul piano amministrativo/contabile seguiranno. Una eredità fatta di scorie di cui purtroppo non riusciamo a liberarci. Circostanze che dovrebbe indurre una profonda riflessione da parte della politica, come già suggerimmo richiedendo il ritiro in autotutela della Delibera per (ri)affidare agli unici soggetti deputati l’assegnazione e la supervisione dei fondi pubblici: gli Uffici Regionali.