Varata una determina per l’acquisizione di servizi infopubblicitari su testate nazionali finalizzati a promuovere le iniziative della Regione Basilicata.

di Angelomauro Calza

“Ciao Rù-pert. Sono Vì-tuzz. Come Chi Vì-tuzz’? So Vì-tuzz’ Bardi. Bardoch se preferisci. I want speak with you. Mi ha dato il numero “Il Satellite”… si l’agenzia che tenevi a Potenza, tempo fa. Ti chiamo per dirti che la determina per comprare spazi pubblicitari sulle tue tivvù è stata pubblicata pure sul BUR. Sì. 168.580 euro. Si IVA compresa. Come? Come sarebbe Okay il prezzo è giusto? Iva la tassa, non la Zanicchi! Oh, guarda che è più o meno l’equivalente di 4.800 abbonamenti a pacchetti vari. Sì. Uno per ogni impiegato regionale… Collegano il decoder al PC e mentre lavorano si guardano gli spot della Regione… Uè Rù, tu sì anziano, tieni voglia ‘e pazzià… Vabbuò, nun ti preoccupà, che obbligo e obbligo, il canguro non me lo mangio, a Natale non me ne mandà che stò tipo di carne si mette sullo stomaco, ogni boccone un salto sulla sedia, peggio degli assessori che ogni tanto si dimettono all’improvviso e mi fanno scantà. Va bene così. Ciao Rùp!”. Mannò, non c’è niente di vero, si pazzea e poi hai voglia a giocare con la fantasia: è un esercizio che si fa per sorridere e per sdrammatizzare, ma la realtà è un’altra e rientra nell’attività amministrativa più complessiva di un Ente che deve tradursi anche nel far sapere ai cittadini cosa si è fatto, cosa si fa e cosa si intende fare. E così la Regione Basilicata ha emanato una Determina Dirigenziale “volendo acquisire spazi su testate nazionali per la veicolazione di messaggi infopubblicitari relativi alle iniziative promosse dalla Regione Basilicata, finalizzate a sostenere lo sviluppo del territorio e della comunità Lucana” con “l’obiettivo pregnante di assicurare il massimo della divulgazione e della conoscenza delle azioni che l’Amministrazione Regionale mette in campo per valorizzare le risorse, e per promuovere un processo di crescita che renda la Basilicata più attrattiva in ambito extraregionale”. Nella determina è testualmente “DATO ATTO che si pone l’esigenza di consultare Società del settore che sia in grado di assicurare inserzioni infopubblicitarie sulle seguenti testate: SKYTG24 – TV8. Gli spazi di acquisto richiesti sono i seguenti: SKYTG24 e TV8: n. 140 Spot della durata di 15 secondi e n. 90 superspot anteprima nei segmenti top (numero più elevato di telespettatori) da 15 secondi, per due settimane. Totale complessivo degli Spot n. 238 per la durata stabilita di due settimane; Video intervista, sponsored article, 2 branded article, 2 branded post, native advertising, Fluid Content”. Sì, sono termini tecnici, per addetti ai lavori, ma non lasciatevi impressionare dalle definizioni anglosassoni, alla fine si tratta semplicemente di pubblicità personalizzata, di articoli sponsorizzati e di video interviste, tutto fatto apposta apposta per il canale che trasmette. La determina la leggete qui Affidamento Sky, ma non possiamo non dare i numeri in sintesi: questa spesa è quantificata  in 139.000 euro, quindi inferiore – come specificato nello stesso atto – di 1.000 euro all’importo massimo consentito per procedere con affidamento diretto, a cui vanno ad aggiungersi 30.580 euro di IVA per un totale di 169.580. Tutto legittimo, ed è fuor di dubbio, anche se probabilmente rivolgersi al Servizio Pubblico sarebbe stata cosa diversa, visto che le due testate interessate sono private, ma tant’è: non è vietato, quindi va bene così. Ma qualche domanda, come è da prassi, ce la poniamo: Perché proprio SKYTG24? Perché TV8 (stessa proprietà, ma che agisce sul digitale terrestre)? E perché (se abbiamo saltato qualche riga della determina e dell’allegato chiediamo venia) non è indicata nè la data di inizio e né quella di fine fornitura del servizio? A breve ci saranno le elezioni regionali, a nessuno è sembrato inopportuno contrattare 15 giorni di spot sulla attività della Regione, e quindi di Bardi e del Centrodestra, che potrebbe avere per i cittadini il sapore di una campagna di consensi a spese della comunità? Magari facendo trasmettere proprio “sotto sotto” gli spazi acquistati? Che impatto potrà avere eventualmente sulla disciplina della par condicio? Io lo so che non è così, ma per piacere spiegateglielo voi ai cittadini malpensanti, spiegatelo a me pettegolo maligno, che è tutto a posto e che le vere intenzioni sono solo quelle di mostrare una Basilicata che “è andata avanti” e che grazie ai vari bonus è diventata esempio da seguire anche per le altre. Oh, ma avvisateci quando inizierà la messa in onda, che noi li vogliamo vedere questi spazi: giuro che almeno io non cambierò canale.

 

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