Da Rotonda a Sabaudia in cinque giorni a bordo di un “treruote” e al ritmo di taranta Ottavio Lauria da Chiaromonte si cimenta in una impresa mai tentata prima, nel nome dell’ambniente e del “plastic free”

di Carlo Calza

Ottavio Lauria: una vita per i motori, fatta di patenti, licenze e brevetti, persino di volo. Lui è originario di Chiaromonmte e, dopo una bel pezzo di vita vissuta in quel di Avellino, a Chiaromonte ci è tornato e ci vive. Lui e le sue…Apecar. I “treruote” volgarmente detti.

Ottavio Lauria e il suo Apecar... da paese e il suo go kart

Ottavio Lauria e il suo Apecar… da paese e il suo go kart

A Chiaromonte servono, specie a uno come lui che vive nel centro storico, fatto di viuzze dove proprio l’Ape è l’unico mezzo a motore, con le due ruote, da utilizzare per riuscire a percorrerle. Lui è persona originalissima, che ogni tanto si inventa cose… strane. Ma non tanto. INteressanti, sarebbe più giusto definirle, fuori del comune, curiose e uniche. Stavolta ha pensato ad un viaggio: “Dal Pollino al Circeo“, un evento che mette in collegamento i parchi nazionali della Basilicata, della Campania e del Lazio: “Si tratta di una vera e propria spedizione di oltre 500 km – ci dice Ottavio Lauria – che promuoverà la conoscenza delle diversità dei luoghi attraversati. Nello specifico – continua – si attraverseranno le Perle del mar Tirreno centro meridionale, utilizzando come mezzo di locomozione un Piaggio APE 600 del 1977”. Saranno dunque cinque giorni di relax o di vera avventura? Ottavio non ha dubbi: “sarà una avventura di 5 giorni nei quali oltre che percorrere chilometri si incontreranno gli usi e costumi del territorio”. Ma l’eclettico organizzatore va oltre e spiega: ” entrando nello specifico del dettaglio tecnico, si è potuto notare che, almeno per noi che li viviamo dall’esterno non si evincono sinergie tra i parchi che attraverserò in questa mia impresa.

“Dal Pollino al Circeo” cercherà di gemellare le 3 regioni ospitanti pure al fine di dimostrare che si può vivere anche senza le inquinanti comodità ostentate dal terzo millennio”. Il toru partirà alle 9 del 15 luglo da rotonda, nel cuore del Parco del Pollino e Ottavio Lauria, sensibile alle problematiche inerenti all’abbandono delle materie plastiche e tutti i derivati, durante lo svolgimento dell’evento non utilizzerà alcun tipo di materiale plastico, così come da impegno certificato dal Presidente pro tempore del “BASILEUS CLUB AUTO E MOTO STORICHE”, Domenico Iannuzzi. A casa sua tiene in bella mostra una foto con Antonino Lavecchia, campione automobilistico lucano, di Potenza.

Ottavio Lauria e Antonino Lavecchia

Ottavio Lauria e Antonino Lavecchia

Come mai? Ottavio risponde lasciando trasparire un velo di emozione: “Conosco Antonio fin da quando è nato, il suo papà, Leandro La Vecchia, è amico di famiglia da sempre. Anche aver conosciuto Leandro ha influito notevolmente sulla mia passione per le auto e per tutto ciò che si muove con un motore”. Passione che si perde un po’ indietro nel tempo… “A Montevergine – racconta – si correva la cronoscalata, gara di rilievo internazionale. In quel periodo conobbi i nomi più celebri e vincenti del mondo automobilistico. All’epoca non avevo soldi da investire per allestire una automobile  competitiva. Studiavo, lavoravo per guadagnare  e cercavo di carpire dagli altri qualche dettaglio tecnico che potesse agevolarmi rispetto a auto appositamente allestite da squadre importanti. Allora presi da un

il programma del viaggio

il programma del viaggio

autodemolitore una FIAT 124 sport 1800. A quell’epoca non vigevano restrizioni come oggi. Pasquale Mandile mi disse “Ottà cerca di non farti male”. Ritirai la macchina in condizioni da scasso  e incoscientemente la portai nel mio garage condominiale, qui cominciai con un compagno di scuola a smontare il superfluo e riparare i danni  del 124. Dopo 25 giorni di duro lavoro si avvicinava il nastro di partenza e mi rivolsi per necessità a un meccanico carburatorista di Avellino, compianto amicone Antonio Valentini, da lui ho appreso i segreti quelli veri di uno sport che mi ha gratificato tantissimo”. E così, piano piano, dal 1979 si arriva al 2019 con questa che sembra una vera e propria impresa… “Sì, ma e’ soprattutto una iniziativa ambientalista per valorizzare amore per tutti i territori che man mano vanno verso la fine ad esaurirsi ed a morire.  Partendo da Rotonda (PZ) con un motocarro Ape 600, patrocinato da comune Rotonda, comune Napoli, Amministrazione provinciale Potenza, Parco nazionale Circeo, Legambiente, Parco regionale monti Lattari, parco Nazionale Cilento, Vallo Diano, Alburni, con un grosso altoparlante installato sul tettuccio del mio mezzo di locomozione, a suon di Taranta afffronterò il viaggio in carovana seguito da un camper che mi corroborerà durante il tragitto, mentre dormirò nel cassone dell’Ape, appositamente modificato in maniera molto artigianale da me stesso”.