Sentimenti, affetti, emozioni accompagnano la nostra esistenza e ne influenzano il percorso verso sviluppi più o meno felici: tale è il loro impatto sull’esistenza umana che, per afferrarne il senso, la natura, le dinamiche, si sono adoperate le scienze umane e sociali, la medicina e perfino la biologia e la chimica del corpo.
Per tentarne un’analisi descrittiva la psicologa-psicoanalista Vera Slepoj ha scritto “Capire i sentimenti” che è stato presentato ieri a Montalbano Jonico. Un libro che è innanzitutto frutto di una vasta esperienza maturata in anni di studio e di pratica terapeutica. Slepoj presenta una rassegna completa dei sentimenti positivi quali l’amicizia, l’amore, la simpatia, la socialità, la felicità, ma anche di quelli negativi come l’angoscia, l’aggressività, la cattiveria, la gelosia, l’invidia, il narcisismo, la paura, il senso di colpa, l’odio e la violenza. Oltre alle emozioni individuali, sono presi in considerazione anche quei sentimenti collettivi che nascono in situazioni oggi di stringente attualità, come l’idea di civiltà e di progresso, il pensiero conservatore e quello rivoluzionario, l’integralismo e il fondamentalismo.
Vera Slepoj si è laureata in Psicologia presso l’Università di Padova nel 1977, si è poi specializzata in psicoterapia individuale e di gruppo e oggi è psicologa psicoanalista con diploma in sofrologia medica. Vive e lavora tra Padova, Milano e Londra. Molte le attività che l’hanno impegnata negli anni: tra le altre, l’insegnamento presso l’Università di Siena, la presidenza della Federazione Italiana Psicologi dal 1989 e dell’International Health Observatory, la direzione di importanti scuole di formazione in psicologia. Autrice di pubblicazioni scientifiche e divulgative, partecipa a programmi televisivi e collabora con diverse testate, tra cui «Diva e donna». Alcuni dei suoi libri sono stati tradotti da case editrici internazionali, tra cui Payot. Ha pubblicato Capire i sentimenti (Mondadori 1996), Cara TV con te non ci sto più (insieme a Marco Lodi e Alberto Pellai, Franco Angeli 1997), Legami di famiglia (Mondadori 1998), Le ferite delle donne (Mondadori 2002), Le ferite degli uomini (Mondadori 2004), L’età dell’incertezza. Capire l’adolescenza per capire i nostri ragazzi (Mondadori 2008), La psicologia dell’amore (Mondadori 2015).
In Basilicata è conosciuta per l’idea-progetto realizzati con Rosa Gentile per l’istituzione del Premio Letterario Nazionale “I Sassi” Matera, che nasce come riconoscimento alla grande arte del romanzo d’autore, che in ogni pagina antica, moderna, conosciuta o sconosciuta è scrittura d’amore. Con la prima edizione 2019 per la prima volta una città ricca di storia e tradizione culturale come Matera si è legata ad un concorso letterario per celebrare il meglio della letteratura italiana contemporanea. Un Premio – è il pensiero di Vera Slepoj – che vuole essere un tributo ad una città ricca di storia e di cultura come Matera, non a caso scelta come Capitale Europea della Cultura 2019. Prima non esisteva un premio letterario nazionale di letteratura e narrativa legato alla “Città dei Sassi”, e in un momento storico nel quale Matera è al centro della cultura a livello internazionale, è stato naturale pensare in sinergia con le istituzioni locali ad un riconoscimento che la celebri. Il premio nasce dalla casualità, ma al tempo stesso dalla consapevolezza del fatto che fosse importante dare vita a un evento culturale che non c’era e che meritava proprio quest’anno di nascere, coinvolgendo figure di alto prestigio”.
L’evento organizzato dal Distretto Turstico Terre di Aristeo, Confartigianato Matera , Orto Sociale e la Provincia di Matera con il patrocinio del comune di Montalbano Jonico ,alla presenza dell’assessore Ines Nesi, si ripeterà a Nova Siri l’8 agosto organizzato con la Fidapa , a Tursi con il comune di Tursi il 9 e a Rotondella il 10 con la Proloco.
La presentazione del libro è stata accompagnata da un concerto del chitarrista Professore Massimo Scattolin che dopo aver iniziato giovanissimo la sua attività concertistica come solista, si è dedicato alla musica da camera, per specializzarsi poi nell’esecuzione dei principali concerti per chitarra e orchestra, meritandosi la dedica di opere di grandi compositori, come ad esempio Violet Archer e Astor Piazzolla.