Bardi paciere tra Francavilla e Lagonegro emana il Bonus Esselunga: niente formaggi e pesche tutto l’anno.

di Ghino di Punta

“Busciolà, preparami n’ata delibera pe’ piacere. Mo’ arriva qualc’ata cosa è soldi da Brussel, amma fa’ n’atu bonus” “Pronto Presidè. Ditemi tutto” “Allora, si tratta del Bonus Esselunga. Assegnazione di terreni con capannoni per aprire almeno a Potenza e a Matera e almeno il reparto frutta. Preparami un bel bando, con tutti i requisiti per partecipare e soprattutto evidenzia i tempi: devono essere brevissimi” “Presidè qua con tutta la fretta che vogliamo prima di un anno un anno e mezzo la cosa non si può concludere” “E’ assai Busciolà. E’ tropp’assai. Mi serve per sabato o domenica, o’ 7, massimo 8 d’ottobre.” “E devo vedere cosa si può fare. Magari mettiamo che il capannone già deve esserci e deve essere agibile. Così accorciamo assai” “E mettilo il capannone, mettilo. E che ti tengo a fare? Io ti dico, ma le soluzioni me le devi trovare tu. Ah, altra cosa importantissima: obbligatorio vendere le pesche. Tutto l’anno, piure che arrivano dall’estero. E sfuse, senza bisogno di pesarle e metterle nei sacchetti di plastica. Questa è una cosa fondamentale” “Presidè spiegatevi meglio”. “Io fino a mò ho speso un sacco di soldi per la pace interna a Forza Italia, mò basta, voglio sparagnà” “ma perché? Che è successo?” “Ma niente, piccoli screzi che ancora resistono. Uno organizza una cosa per il bene della Basilicata, faccio venire qua i megl’ i megl’ del partito e li porto una sera a Matera, sul set di Imma Tataranni e del Maresciallo Lamacchia, poi il giorno dopo li porto a Potenza, a inaugurare la sezione di Forza Italia…” “un’altra volta? Ma a Potenza ogni poco si inaugura una sezione?” “Busciolà lassa sta, urge, è necessario, sennò non ci venivano qua tutti stì dirigenti e ministri di Forza Italia… Ti dicevo: inauguriamo la sezione, poi ce ne andiamo a mangiare a Lagonegro, a quel ristorante che ti abboffi e paghi sempre 60 euro pè na decina di persone. Nu piatt’e pasta 3 euro e 50. Lo hai sentito stù fatt’, o no?” “Sì, sì, l’ho sentito” “Oh, e appena si è sparsa la voce, ecco che subito hanno organizzato n’ati ddoje cose: una a Lagonegro e n’ata a Francavilla. Quasi pe’ dispietto l’uno cu ‘llat’. A Lagonegro con la scusa della prima sezione intitolata a Berlusconi, a Francavilla perché Tajani è cittadino onorario. Insomma, almeno a Francavilla avessema mangià gratis, cena offerta da azzurri del luogo, ma resta il gelo tra i due ospiti. E allora io mò mi so’ scucciato di mannà ogni vota a Gianmy cu’ na forma di pecorino da uno dei due e fargli dire che il formaggio glielo manda l’altro, se lo telefona per ringraziare e fare pace: “Non c’è una occasione che non sia importante”. Hai visto che riesce a fare Emma con una pesca? Io Emma non la tengo, ma tengo Gianmy, gliela mando tramite lui, una pesca alla volta: i due non si rasserenano tale e quale, ma almeno… quanto mi pote custà na’ pesca? Sempre meno di nù pecorino, che a Filiano, Presidente o no, se lo fanno caro pagare”. “Vabbè, allora per sicurezza nel bando ci metto pure che è vietato vendere formaggi” “bravo Busciolà, così mi piace, Hai capito al volo” E che è sto’ fumo mò? Apro gli occhi e…assaporo. E’ pronto il formaggio arrostito. Tutti a tavola, si mangia. “Amò – dico a mia moglie – che ci sta per frutta?” “Quello che vedi, arrangiati” “No, perché ho sognato che aprivano Esselunga. Con le pesche” “Mangia e citt’!”. Presidè… ma poi me lo presta Gianmy?

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