Lo street artist Chekos omaggia l’attore stiglianese con una sua gigantesca opera. L’appello a Salvatore Adduce, di programmare una due giorni dedicata a forum e proiezioni dei film dell’attore che ha fatto la storia di Broadway
di Carlo Calza
Ecco. Il vecchietto riposa sulla panchina, il bastone in una mano, le braccia conserte e la sigaretta nell’altra mentre la faccia gigantesca, dal muro di una casalo guarda sornione mentre, lo sguardo perso nel nulla, ormai saggio, pensa e riflette… E io li guardo entrambi, e mi convinco che mai avrei pensato, quando ho parlato con lui e di lui nei mesi scorsi (v. link https://www.angeloma.it/arti/1127/ ; https://www.angeloma.it/arti/il-resoconto-della-seconda-edizione-di-oltremare/ ; ) che mi sarei poi sorpreso davvero… della
sorpresa che Chekos mi ha fatto (gioco di parole d’obbligo ed efficace): una sua opera in Basilicata, a Stigliano, per celebrare un altro grande artista, un attore di cui proprio Angelomà si è occupato non più tardi di un paio di settimane fa: lo stiglianese-americano Jimmy Savo (https://www.angeloma.it/storie/vincenzo-rocco-jimmy-savo-il-lucano-di-stigliano-che-conquisto-broadway-e-il-cinema-americano/).
Infatti proprio l’altro giorno è stato realizzato nel paese d’origine, e proprio da Chekos, il murales in via Cialdini, sul mutro della casa di Felice Lacetera, che cura il sito http://jimmysavo.it/, e Rosaria Sinisgalli, che lo rappresenta. L’idea era partita già da qualche anno da Franco Della Rosa che dell’attore di origine stiglianese è ricercatore, studioso ed estimatore, anche se l’ipotesi iniziale riguardava la possibilità di realizzare una statua, magari in cartapesta, un monumento delicato, da collocare presumibilmente al chiuso. Invece quest’anno l’associazione appARTEngo, guidata da Pietro Micucci, un giovane regista di cinema e teatro, ha pensato bene di invitare
anche Chekos alla rassegna che per il secondo anno organizza a Stigliano,l’ “appARTEngo street fest”, che per quattro giorni, al grido di “con i piedi qui, con la testa nel mondo” raccoglie in paese artisti di street art soprattutto nel centro abitato, che si impegnano in elaborati grafico-pittorici di qualità, sculture in multimateriale in cartapesta, in legno, in pietra, in ferro, vetro, creta, ceramica.
Ed ecco che in quest’ambito si è reso omaggio a Vincenzo Rocco “Jimmy” Savo con il murales di Chekos che vedete nelle foto. “Ciè stata fatta una sorpresa che ci rende felici”: questo i lcommento di Rocco De Rosa, altro estimatore e studioso del suo compaesano. E da questo sito, giovane, che opera quasi in sordina e che dalla Basilicata tenta di affac
ciarsi sul mondo, si lancia un appello, forse velleitario, ma sentito, doveroso e anche giustificato alla Fondazione Matera Basilicata 2019 e al suo Presidente, Salvatore Adduce di fare il possibile per dare un piccolo spazio, all’interno del fitto programma dell’anno prossimo, anche a Jimmy Savo, visto che di lui ci sono alcuni film completi ed altro materiale multimediale, oltre ad aneddoti, storie e il suo libro. Uno o due giorni di proiezioni e forum per ricordarlo e per farlo conoscere, magari anche con l’interessamento della Lucania Film Commission, perché nella Matera Capitale della Cultura 2019 possa trovare cittadinanza anche un attore stiglianese, forse poco conosciuto in Italia, ma che ha fatto parte della storia di Broadway e del cinema americano, e che, una volta tornato in Italia, ha dato linfa vitale e nuovi impulsi al Festival dei due Mondi di Spoleto che agli inizi degli anni ’60 stava vivendo momenti di crisi di identità.
Intanto, come documenta l’ultima foto, il sole tramonta a Stigliano, e le prime ombre della sera trasformano in un suggestivo chiaroscuro una madre che fa rientro a casa con le sue tre figlie e due donne che ammirano il “loro” Jimmy Savo che, sempre sornione, anche grazie alla luce di un lampione ha iniziato la veglia sulla “sua” Stigliano.
Interessante l articolo di Angelo Mauro Calza. Ancora più interessante l’appello che lui fa ai nostri correggionali che hanno poteri decisionali nel far conoscere questo piccolo ma grande Lucano. Nonostante la storia della sua terra là vissuto poco, lui oltre che ne ha parlato si è portato sempre dietro un motto della sua terra, quella dell’umidità che il padre Giuseppe gli aveva insegnato; I Boe To The Stoner. Grazie Angelo.