PD e Centrodestra dovrebbero confermare il numero degli eletti nonostante il taglio dei parlamentari, M5S li perderebbe quasi tutti. Pittella oltre ai suoi voti raccoglie anche quelli del dissenso e della protesta
di Angelomauro Calza
C’è chi sta predicando nelle piazze, chi tiene sermoni al chiuso e chi invece sembra essere assente dall’agone. I tre volti di una campagna elettorale strana che più strana non si può e non si è mai vista. Indubbiamente i due nomi che tengono banco per attivismo e presenzialismo pubblico sono quelli della Presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati (meno male che non si deve scrivere il nome sulla scheda, altrimenti sarebbe stato facile contare i suoi voti in tempo reale, tenendo conto di quanto un elettore ci metteva a entrare e uscire dalla cabina del seggio), candidata all’uninominale del Senato per il centrodestra e Marcello Pittella, capolista di IV-Calenda al Senato.
Sì, gli altri pure si muovono, ma intorno a loro c’è meno clamore, meno attenzione, probabilmente anche a causa di una diversa strategia di comunicazione, ma guai a pensare che tutto ruoti solo intorno ai due candidati sopra detti! Non è detto che visibilità sia sinonimo di consensi maggiori! Certo, anche i sondaggi hanno la loro importanza, anche se spesso più che essere utilizzati come una bussola, uno strumento per comprendere la direzione in cui sta andando l’elettorato, vengono utilizzati per tentare di tracciare strumentalmente una via, ma sono quelli di parte, commissionati con questo specifico scopo. E i sondaggi, quelli seri, oltre a un predominio delle destre, con eletti Casellati, Caiata e Rosa (nella foto di copertina), danno in Basilicata una battaglia in corso tra Movimento Cinquestelle, Centrosinistra e Italia Viva-Calenda. Indubbio, in questa competizione ristyretta, il vantaggio di partenza del Centrosinistra, forte dell’essere coalizione e quindi forte della somma dei voti di Partito Democratico, Alleanza Verdi-Sinistra, Impegno Civico e +Europa, ma alla fine, se si tiene conto che in questa tornata elettorale rispetto al 2018 vengono meno i voti di alcuni esponenti transitati a Italia Viva-Calenda, pur essendo difficile che questi ultimi superino nei consensi il Centrosinistra, il gioco a due del togli da una parte e aggiungi da un’altra potrebbe favorire il Movimento Cinquestelle, che pur in silenzio nel fragore di dichiarazioni, comunicati, comizi e quant’altro, sta lavorando partendo da una base non indifferente di consensi legati a reddito di cittadinanza e carisma di Giuseppe Conte.
Come dire che tra i due litiganti il terzo gode. Se si riflette su dati, numeri e riduzione a soli 7 parlamentari della rappresentanza lucana a Roma, si può contare come il Centrosinistra almeno nelle previsioni potrebbe nonostante il dimezzamento dei posti a disposizione sostanzialmente confermare i due parlamentari, così come il Centrodestra i suoi quattro (se consideriamo anche Caiata che fu eletto nel M5S e ora è in Fd’I). Chi subirebbe una vera e propria disfatta è il partito di Conte, che a dar retta ai sondaggi vedrebbe ridotta la sua rappresentanza in Parlamento da otto eletti a uno soltanto. Ma anche in questo a parlare sono i sondaggi, le voci, le previsioni di esperti e di sognatori. In realtà però la flessione dei Cinquestelle in Basilicata “è”… una realtà, anche se sono in molti a scommettere che i due fattori di consenso, uniti ai voti persi per la fuoriuscita di Marcello Pittella, Polese e Braia dal Partito Democratico, uniti a quelli di alcune componenti femminili e di molti sindaci, potrebbero favorire, in un gioco dei dispetti, proprio il Movimento.
Di sicuro, oltre e al di là di accordi, incontri, alleanze e quant’altro, chi in Basilicata raccoglie oggi il voto di protesta è innegabilmente Marcello Pittella. Se a destra ad aumentare i consensi è il partito della Meloni (a danno soprattutto di Lega e Forza Italia), dall’altro lato è lui la figura di riferimento di chi, deluso da sinistra, destra e Cinquestelle, vuole esprimere un voto di “ultima spes”, senza disperderlo tra assenteismo, nulle e bianche. I luoghi delle riunioni politiche che quattro anni fa riempivano i Cinquestelle sono ormai quasi tutti suo appannaggio in uno con le presenze, e la sua proposta politica evidenzia il suo carattere combattivo, in cui la gente si ritrova, ma basterà? I calcoli numerici fanno propendere per il no, ma nulla è certo. Di sicuro l’incognita dell’equazione verrà fuori dalla domanda che si fanno in molti: riuscirà il centrosinistra a tenere nonostante la crescita di Pittella che equivale a una sottrazione di voti anche alla lega e a Forza Italia, ma prevalentemente al centrosinistra? O, per effetto di questo fenomeno, ad avvantaggiarsi saranno i Cinquestelle, pur nella loro sostanziale flessione e una campagna elettorale sottotono? E potrebbe darsi che l’azione erosiva di Pittella possa essere addirittura causa di una defaillance completa del centrosinistra? Di sicuro ci sarà una bella botta da accusare, comunque vada, per Letta e La Regina, che in molti, specie dopo il comizio di Vincenzo De Luca a Picerno, sperano si siano finalmente resi conto che con Pittella e De Filippo candidati del PD a Camera e Senato avrbbero potuto vivere questo mese in tour per la regione senza timore alcuno, perché non ce ne sarebbe stato per nessuno.