I Walkyrya hanno da poco annunciato le date del tour che li vedrà esibirsi live nei club di 7 nazioni europee. Abbiamo incontrato il frontman Vince, nostra ormai storica conoscenza, per rivolgergli qualche domanda.
di Carlo Calza
I Walkyrya hanno ormai una storia lunga qualche anno e diverse belle iniziative all’attivo. Vogliamo parlare di come siete nati e quali sono stati i momenti più importanti prima di arrivare alla formazione attuale?
I Walkyrya vedono ufficialmente i natali tra il 1999/2000. Negli anni a seguire sono stati registrati diversi album, quattro, con diverse formazioni. Con i nostri pochi mezzi siamo riusciti a registrare anche tre videoclip amatoriali e grazie all’ospitata con annessa intervista nella trasmissione condotta dal mitico Pino Scotto nel 2006, nell’allora Rock Tv, e ad alcuni live in regione e fuori regione; ci siamo fatti conoscere nella scena underground fino al salto di qualità e di notorietà anche in campo internazionale con l’ultimo lavoro “The Invisible Guest”.
L’avvicendarsi di artisti e musicisti diversi ha portato a evolvere il vostro suono? Come si lavora quando arrivano nuovi membri in una band?
Innanzitutto c’è stato un rimpasto di genere dovuto alle esperienze dei nuovi membri, poi abbiamo trovato il “famoso” punto in comune dove si ragiona all’unisono e in un’unica direzione, considerando musica, spettacolo ed immagine. Essendo ad oggi l’unico elemento originario della band posso testimoniare il lungo e travagliato percorso eseguito, che con umiltà, nonostante non ci sia sempre stata una costante attività di live, purtroppo segnata dai limiti del vivere ed operare in una regione dove non c’è offerta e possibilità in campo Heavy Metal; sono e siamo cresciuti personalmente e musicalmente, grazie anche ai numerosi componenti che si sono susseguiti nella band fino ad arrivare alla formazione che ha fatto venire alla luce “The Invisible Guest”, il nostro ultimo e fortunato lavoro dove il team Walkyrya si è consolidato più che mai definendo anche meglio una propria identità sonora più adatta alle proprie corde (vocali e strumentali).
Il vostro ultimo lavoro è intitolato “The Invisible Guest”, come è nato questo disco, quali messaggi vuole veicolare e con che sonorità?
Il lavoro di composizione ed ispirazione è risultato abbastanza fluido ad indirizzarci verso direzioni più “Thrash” senza abbandonare la componente melodica che ha da sempre caratterizzato la band. Le ispirazioni sono stato frutto dell’unione di tutti noi quattro elementi apportando tutto ciò che ha composto il nostro bagaglio musicale. Una tra le band a cui ho fatto da sempre riferimento, soprattutto per la parte vocale e che si nota in particolare su “The invisible Guest” sono i Testament, ma come in molti ci hanno fatto notare, c’è stata anche una componente d’influenza data tra un mix di Pantera (melodia e potenza) e i più recenti Metallica e Machine Head. Il messaggio, o meglio, il tema in cui un po tutto il lavoro è basato è quello della “paura”, come concetto di vita, alimentata da stati d’animo e fantasie umane.
Parliamo del tour che avete annunciato e che vi porterà in ben 7 nazioni d’Europa, cosa vi aspettate da questa esperienza?
Con il tour, speriamo ancora di poter crescere, confrontarci ed esaminarci fino ad arricchirci con esperienze che, a mio parere, risultano uniche e di privilegio. Grazie al buon lavoro della nostra agenzia, la Rock On, siamo riusciti ad ottenere, naturalmente dopo essere stati ascoltati e giudicati, questa serie di date in diversi Paesi dell’Est Europeo dove il genere Heavy Metal, e tutti i suoi sottogeneri, sono maggiormente ascoltati e quindi l’offerta per i live è maggiore. Altro privilegio è che suoneremo da Headliner e saranno band locali ad aprire ai nostri concerti. Che dire affronteremo il tour con umiltà e maturità e ne custodiremo ricordi ed emozioni e soprattutto fabbricheremo un biglietto da visita per il futuro della band.
E noi fan continueremo a seguirvi!!! In gamba ragazzi! 🤘🏻😃🤘🏻