Angelomà propone una gallery fotografica del progetto di Pasquale Giannelli. “Abitare se stessi” rappresenta il legame con la propria Terra, un attaccamento che si intensifica con la lontananza da quest’ultima, un dolore che si può lenire portandosi dietro i ricordi migliori, appunto “abitare se stessi”.

di Carlo Calza

Pasquale Giannelli, abitare se stessi

Pasquale Giannelli, abitare se stessi

“Nostalgia del profumo di casa, quell’odore familiare, magari mischiato a quello ancora più intenso di torta appena sfornata.
Questo è ciò che voglio raccontare, lo stato d’animo che nasce dalla difficoltà di vivere lontano da casa, tutti quei dettagli e quelle piccole cose che ricordano la mia terra e mi legano ad essa. ”
Così Pasquale Giannelli introduce “abitare se stessi”, un lavoro profondo ed introspettivo.
In questa serie di scatti c’è tutta l’evoluzione del pensiero di chi lascia la propria Terra natia per cercare un futuro altrove.
L’esperienza personale ha portato l’autore a Roma, una grande metropoli, da qui la nascita del progetto fotografico, la riscoperta del valore della propria Terra e del proprio paese d’origine, e con essa la voglia di poter immortalare ricordi, situazioni, paesaggi, odori.
Per Pasquale Giannelli è sorta la reale necessità di ritornare di tanto in tanto in quella Terra tanto inospitale all’apparenza, ritornarci quindi per poter cercare quegli “interruttori che accendono il ricordo delle piccole e significative cose che si avvertono vicine nonostante la distanza”.
Le sue fotografie altro non sono che dei collegamenti con l’origine, dei ricordi che permettono un continuo confronto fra la realtà delle proprie origini e il futuro che ci si sta costruendo altrove, permettendo la creazione di un mondo nuovo, che non abbia più un preciso riferimento geografico e, quindi, “abitare se stessi”.

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