L’ex Presidente del Consiglio regionale di Basilicata svela i retroscena dell’ultimo anno alla guida del Parlamentino lucano nell’intervista esclusiva rilasciata ad Angelomà e lancia la sua candidatura a Sindaco di Venosa
di Angelomauro Calza
Fino a qualche giorno fa Franco Mollica lo chiamavamo “Presidente” e amichevolmente continueremo a farlo, ma questo incarico lui lo ha lasciato: finalmente o purtroppo?
Ho lasciato la Presidenza in virtù di un accordo. Io sono stato in regime di prorogatio quasi un anno in più rispetto a quello che doveva essere la durata della mia presidenza. Pertanto nell’ultimo Consiglio sono stato io che non ho più dato la diponibilità a guidare il Consiglio. Perché credo che le istituzioni vengano prima delle persone. E’ vero però che c’è stata una accelerata causata da una azione mediatica soprattutto su Facebook e su un giornale online artatamente alimentata anche dall’interno del Consiglio, un video su un errore materiale che riconosco e che è solo tale, in quanto non c’era nessun’altra motivazione. Io tutto posso essere: arrogante, decisionista, molte volte anche testa dura, ma non sono un cretino perché in quel momento non c’era alcuna motivazione valida e sensata per farlo.
Si riferisce quindi al video in cui parrebbe che lei faccia strani movimenti con le schede durante una votazione, diffuso qualche giorno fa in rete
Assolutamente niente di tutto questo. Io ho dato una scheda che avevo precedentemente prelevato per affrontare la quarta votazione e che avevo già votato. Perché mantenere un Consiglio molte volte significa anche regimare le intemperanze di tanti consiglieri, tant’è che quella votazione è stata inutile, è stata invalidata, è stata annullata. E del resto in aula c’erano 13 consiglieri a fronte dei 14 richiesti, per cui commettere una leggerezza del genere volutamente significa essere proprio dei cretini. Non serviva assolutamente a niente.
Quando è scaduto il mandato, un anno fa, cosa è successo davvero? Noi, dal di fuori, vedevamo ad ogni riunione il consigliere Aurelio Pace, designato alla successione negli accordi, che ogni volta restava deluso: Franco Mollica continuava a fare il Presidente quasi sempre perchè mancava il numero legale e lui stava là, seduto al suo banchetto ad aspettare. Ma stò numero legale mancava perché Pace è scarognato, per coincidenza o per volontà precise, strumentalmente? Lo può dire adesso?
Le motivazioni sono certamente di natura politica. La elezione di Aurelio Pace a Presidente del Consiglio non era voluta da una parte del PD. Tant’è che neanche nel momento in cui si è proceduto lo stesso Aurelio Pace ha potuto succedermi, proprio perché gli stessi problemi che c’erano al momento della votazione che ha portato Vito Santarsiero ad essere Presidente del Consiglio regionale di Basilicata esistevano già prima. Solo che prima non venivano affrontati e portati fino in fondo con le votazioni, pertanto, si continuava (in maniera dico anche politica) a non affrontare il problema e quindi a far mancare il numero legale su quel punto proprio perché non bisognava affrontarlo e rinviare a peridi migliori che consentissero un chiarimento politico e quindi una soluzione.
Questi voti che sono alla fine stati dati a Santarsiero: c’è stata una convergenza di vedute e comportamenti solo del PD? Pace cosa ha fatto? Chi ha votato per Santarsiero?
Pace e Galante non hanno ritirato la scheda e sono usciti fuori dall’aula.
E lei invece ha votato?
Io ho votato. Perché non potevo uscire dall’aula: se uscivo mancava chi guidava il Consiglio. E ho votato correttamente tenendo fede ai patti: per le prime tre votazioni, in cui Pace e Galante erano presenti in aula, ho votato il Consigliere Pace, poi, nel momento in cui non c’era presente nemmeno il Consigliere Pace, nella quarta votazione, mi sono adeguato a quello che era l’accordo e la candidatura della maggioranza e ho votato il consigliere Santarsiero per farlo diventare Presidente e non far mancare l’apporto di un gruppo dei centristi che correttamente hanno un accordo con il resto del centrosinistra.
Ma ritornando a questo video, che è stato poi sostanzialmente determinante per la ha della fase di rinnovo del Presidente, secondo lei da chi è stato girato e diffuso? Da fonti interne sicuramente, ma da fonti amiche, avversarie, da falsi amici o da acerrimi nemici?
Generalmente in politica si muore di fuoco amico. Che poi tutto il resto venga strumentalizzato da chi non conosce neanche le norme e vuol fare il legislatore è un altro discorso. Perché chiedere le dimissioni ad un Presidente in prorogatio è una cosa che non sta né in cielo né in terra. Come si fa a dare le dimissioni da qualcosa che non si è più? Se il Consiglio avesse ricevuto le dimissioni di Mollica, sarebbe scattata un’altra prorogatio per Mollica perché i regolamenti e le procedure dicono che si rimane in carica fino alla elezione del nuovo Presidente. Pertanto era una cosa inutile. Ho dichiarato la mia indisponibilità a rimanere come Presidente all’interno della Istituzione rappresentata, ma non a rinunciare a fare politica, proprio perché ritengo correttamente che le Istituzioni vengano prima. Hanno fatto terrorismo politico rispetto a questa cosa, e non ce n’era bisogno, anche perché sapevo ben da un anno che il mio mandato era scaduto, pertanto ho cercato solo di fare il meglio durante la prorogatio, così come ho dato il meglio di me stesso per la Istituzione-Regione quando ero in carica. Sono un politico di lungo corso e capisco che ci possano essere azioni politiche anche dure, ma non ritengo giustificabile mettere in moto al posto delle lotte politiche le lotte che utilzzano la macchina del fango.
Quindi, se fonti amiche sono state, poiché queste non conoscerebbero procedure e regolamenti, dovremmo escludere gli avvocati…
Mi riferisco a chi, il M5S, ha strumentalizzato: i parlamentari e i consiglieri regionali che fanno leggi in Parlamento e in Regione. Se loro non conoscono le procedure io mi auguro che questa scuola possano continuare a frequentarla. Se quattro anni e mezzo non sono bastati a comprendere le procedure, gli chiedo di fare un corso supplementare, anche perché avendo diritto a due mandati, se dovessero essere rieletti almeno sappiano come funziona e quali sono le procedure regolamentari, oltre al fatto che avere idee politiche diverse è legittimo.
…E quindi non escludiamo gli avvocati… vabbè. Ma ora cosa farà Franco Mollica?
Franco Mollica intanto è Presidente e capogruppo del partito che rappresenta, riprenderà il suo lavoro dando il suo contributo all’interno delle Commissioni, nell’accelerazione degli atti e dando anche un contributo fattivo sul loro contenuto, tant’è che ho già presentato un paio di proposte di modifiche di legge. Cercherò di poter non abbandonare tutto, ritenendo già di non essere più un candidato alla Regine, perché si deve dare anche il senso del ricambio, ed è cosa che io farò. Ho aspirazioni che devono maturare, c’è un bel Comune che si chiama Venosa: cercherò di trasferire e utilizzare la mia esperienza amministrativa per aiutare quella comunità. Significa che tra un anno mi candiderò, se la gente lo vorrà, a poter guidare da sindaco la città di Venosa.
Hanno fatto terrorismo politico
L’ ex Presidente del Consiglio Mollica era già in una situazione di prorogatio, il suo mandato si sarebbe concluso un anno fa. Tanto chiasso inutile.
Comunque la sua esperienza politica l’ha visto protagonista di iniziative importanti per il nostro territorio. Ritengo che il Comune di Venosa abbia bisogno di un sindaco capace di guidare una comunità che rimane spesso silenziosa e anonima.
– 1 SPERO VIVAMENTE CHE ALTRI PRENDONO LA DECISIONE DI MOLLICA