La previsione più attendibile è quella a breve periodo perché i sistemi di previsione numerica hanno un’attendibilità e una capacità di riprodurre il sistema che è molto soddisfacente nel breve periodo e non lo è affatto nel lungo. Anche fake news ed eventi eccezionali raccontati ai lettori di Angelomà.

di Angelomauro Calza

Da qualche tempo le “attenzioni di massa” sembrerebbero essersi focalizzate su tutto quanto riguarda le condizioni del tempo. “Che tempo fa, o farà”, è diventato l’argomento più gettonato nell ediscussion informali tra amici e conoscenti, la domanda che ogni marito rivolge la mattina alla moglie, in piedi già da tempo, e che quindi può rispondere con cognizione di causa perchè avrà visto e sentito già tre o quattro rulli di tg in televisione. E proprio in televisione le rubriche dedicate alle previsioni meteorologiche sono sempre più seguite e perciò più numerose. Abbiamo fatto allora una chiacchierata con uno dei volti televisivi più noti e più apprezzati in materia, il colonnello Guido Guidi, che ha concluso una iniziativa di Meteo7.

Il col. Guido Guidi e il Co-founder di Meteo7, Adriano Trupo

Il col. Guido Guidi e il Co-founder di Meteo7, Adriano Trupo

Sembrerebbe che cucina e meteo si stiano impossessando dei talk in tv.

Di più la cucina, devo dire…

Come mai questo interessamento verso le previsioni meteorologiche, mentre fino a qualche anno fa a preoccuparsi del tempo del giorno dopo erano quasi esclusivamente pescatori e contadini?

Premetto che faccio il meteorologo e non il sociologo e quindi individuare le ragioni di processi che indirizzano il comportamento sociale non è prettamente il mio settore, posso però farmi un’idea nel tempo che è quella che ci siano soprattutto due ragioni principali. La prima, probabilmente anche quella più seria, è che la nostra vita attuale più che mai è condizionata dalle condizioni del tempo. Sia in fatti che sono per noi assolutamente tangibile quali quelle del traffico dei centri urbani, fortemente condizionato dalle condizioni meteorologiche, perché se io devo andare al lavoro la mattina ne devo tener conto: vado in bici, in motorino o non li prendo. Sia per altro genere di fattori che condizionano la nostra vota noi magari non ce ne accorgiamo ma sono di fatto fortemente influenzati. La produzione energetica innanzitutto, i trasporti

Angelomauro Calza intervista il col. Guido Guidi

Angelomauro Calza intervista il col. Guido Guidi

E il turismo?

Essì, il turismo è fortemente tangibile. Molte di queste cose entrano nella considerazione delle persone anche a livello inconscio, e quindi c’è sempre la volontà di conoscere essere aggiornati. Poi accanto a questi c’è inevitabilmente il fato che siamo ormai pervasi dall’uso delle tecnologie di comunicazione e l’argomento meteorologico si sposa benissimo con l’utilizzo di queste nuove tecnologie perché costantemente aggiornate e aggiornabili, accattivanti dal punto di vista grafico

E questo spiega anche il grosso affaire delle fake news meteorologiche soprattutto in rete e sui social?

Beh, forse chiamarle fake news è un po’ esagerato

Allora forse esagerazioni e quello giusto?

Sì. Esagerazioni e più giusto dire. Anche lì è un problema di libertà di utilizzo del sistema e la libertà si esplica sia in chi le informazioni ce le mette nel sistema, sia chi ne fruisce. Credo che sia giusto e che si debba sempre perseguire una catena di informazioni che sia corretta, istituzionale, rigorosa e allo stesso tempo accattivante, e che però questo non possa e non debba escludere che si sia altro genere di informazione nella speranza, che poi è una certezza e la storia ce lo insegna, che la gente cum grano salis capisca e inizi a fare selezione naturale. Diversamente chi preferisce abbeverarsi alla fonte della esagerazione è artefice del proprio destino

Ma questi eventi eccezionali che però si ripetono con una certa frequenza, non è che ci sono sempre estati e per difetto di comunicazione non se ne sapeva niente?

Io parlerei di difetto di capacità osservativa, è più corretto

Quindi non è che dobbiamo aspettarci che tra qualche tempo da eccezionali diventino consuetudine?

meteo7

meteo7

No. La meteorologia, come tutte le scienze afferenti ai numeri, si misura. La misura non può prescindere dalla bontà del dato misurato, dalla sua lunghezza e dal suo consolidamento nel tempo. Ora, è inevitabile che noi oggi si abbia una grandissima capacità osservativa, enormemente superiore al passato. Tra satelliti, reti amatoriali e professionali, radar noi oggi osserviamo il territorio e lo viviamo con una densità di popolazione enorme rispetto al passato, quindi nulla sfugge, molti di questi eventi hanno degli impatti importanti in ragione del fatto che il territorio è meno resiliente essendo più occupato. Prima non era così, quindi soggetti che oggi possono essere rilevati e misurati con grande precisione prima sfuggivano completamente. Abbiamo contezza di fenomeni avvenuti 40 o 50 anni fa (e non parlo di migliaia di anni fa) o perché per fortuna sono passati vicino a una delle poche stazioni metereologiche presenti, o perché per sfortuna sono passati sulla casa di qualcuno e quindi ne esistono delle memorie storiche.

Due volti televisivi del Meteo Il Col. Guido Guidi e Germano Di Leo, di Meteo7, che sin dal primo ha abbracciato il progetto editoriale di Angelomà

Due volti televisivi del Meteo Il Col. Guido Guidi e Germano Di Leo, di Meteo7, che sin dal primo ha abbracciato il progetto editoriale di Angelomà

E questo cosa significa, in estrema sintesi?

Questo significa che le serie e i dati di cui disponiamo oggi non consentono assolutamente di definire se questi eventi siano più o meno intensi, più o meno frequenti. Questa statistica potrà essere valida fra qualche decina d’anni, quando le serie di ottime misurazioni, cominciate venti o trent’anni fa, saranno consolidate.

È un po’ come il discorso che le previsioni più attendibili sono sempre quelle date al massimo a 3 giorni?

No, la previsione più attendibile è quella a breve periodo perché i sistemi di previsione numerica hanno un’attendibilità e una capacità di riprodurre il sistema che è molto soddisfacente nel breve periodo e non lo è affatto nel lungo.
Questo avviene in parte perché abbiamo qualche problema di conoscenza della situazione inziale, ma soprattutto perché il sistema è caotico. Per “caotico” non si intende che nessuno sappia come funziona, ma significa che per diverse situazioni di partenza ci sono molte e diverse situazioni di arrivo. Oltre un certo periodo quindi la previsione perde di attendibilità, per cui anche lì, come per le esagerazioni, se qualcuno vuole la previsione a 15 giorni sicuramente sul mercato di internet la trova, però poi ne facesse quel che crede.